London show rooms ha presentato 15 stilisti emergenti a Milano
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Camera nazionale della moda Italiana, in collaborazione con il British fashion council e Confartigianato Imprese e con il supporto del Ministero degli affari esteri, sabato scorso, ha tenuto a battesimo, nei giorni scorsi, London show rooms at Milano fashion week, in via Savona per celebrare le collezioni di 10 designer emergenti inglesi, 5 italiani e le installazioni di tre studenti italiani provenienti da alcune scuole di moda inglesi.
Tra i designer anche gli italiani Matteo Bigliardi e Matteo Lombardini
Tra i designer figura Ahluwalia, che è stato lanciato dalla londinese Priya Ahluwalia. Ahluwalia si è laureata nel 2018 presso il corso Ma Menswear dell’Università di Westminster ed è la vincitrice dell’H&M Design Award 2019.Priya porta gli elementi del suo doppio retaggio culturale indiano-nigeriano insieme alle sue radici londinesi, ed esplora l’anima dell’abbigliamento di seconda mano e delle giacenze invendute utilizzando tecniche tessili per dargli nuova vita.
Per la collezione autunno inverno 2019, Ahluwalia ha collaborato con Adidas Originals durante la settimana della moda di Parigi.
Il marchio Art School, invece, è coordinato dalla collaborazione creativa di Eden Loweth e Tom Barratt, l’etichetta è influenzata dalle esperienze dei designer laureati rispettivamente in moda the label (Ravensbourne) e critica d’arte. (Central Saint Martins).
A maggio 2018, il brand si è unito alle fila dei più importanti designer britannici, creando un Livestudio per Showstudio di Nick Knight e, a dicembre 2018, è stato nominato per gli Emerging talent menswear durante i The Fashion awards.
Tra gli stilisti presenti durante Milano moda uomo, anche la designer britannica Bethany Williams che ha presentato la sua ollezione primavera estate 2019 “No Address Needed to Join”, seguendo le fondamenta in campo sociale e ambientale con la sua collezione di debutto “Women for Change”. In collaborazione con The Quaker Mobile Library e la casa editrice britannica Hachette Uk. La collezione sarà prodotta con materiali riciclati e organici. I materiali sono intimamente collegati alla storia dei libri e delle biblioteche, dal momento che utilizzano i prodotti di scarto della produzione di libri di Clay a Suffolk, una delle tipografie che collaborano con Hachette Uk.
La maglieria è stata creata in collaborazione con il filato Heal the Wool di Gang (che proviene da fibra di lana peruviana riciclata al 100 per cento e il 30 per cento del prezzo del filato è donato a Friends of the Earth) e prendendo lana riciclata dal Kent per il ricamo a mano. Tutti i campioni sono stati lavorati a mano dalla madre di Bethany sull’Isola di Man, dove è cresciuta.
Bianca Saunders, invece, è una designer di abbigliamento maschile londinese. Si è laureata con un Master of Arts presso il The Royal College of Art nel 2017. Il suo marchio di abbigliamento maschile vuole esplorare le identità circostanti e attinge fortemente dalle esperienze di Bianca che è cresciuta a Londra con un retaggio culturale dell’India occidentale.
L’ultima collezione autunno inverno 2019 della Saunders, intitolata Unravelling, è stata presentata a gennaio 2019 durante la settimana della moda uomo di Londra. La stilista ha continuato a esplorare l’identità dei maschi di colore, stavolta concentrandosi sull’espressione del sé espandendo l’ambiente più intimo, la camera da letto dell’individuo.
Ciascuna collezione utilizza tessuti familiari, che si trovano di solito nel guardaroba moderno: da nylon e pelle alla camiceria di cotone, fino a jersey e denim.
Tra i designer parte del progetto nato dalla collaborazione tra Camera della moda e il Bfc, anche il 27enne di Glasgow, Charles Jeffrey con il marchio Loverboy. L’anno scorso lo stilista è stato uno dei nomi più chiacchierati della moda dopo aver collezionato una nomina al Premio Lvmh, una mostra d’arte personale alla Now Gallery di Londra e il premio come British Emerging talent ai Fashion awards 2017.
Il suo marchio Loverboy abbraccia un’etichetta di moda e un nightclub di culto che traggono ispirazione l’uno dall’altro.
La sua collezione primavera estate 2018, presentata a giugno 2017, è stata la sua prima sfilata indipendente.
E. Tautz, invece, è un marchio di moda prêt-à-porter con un’estetica alla Savile Row. Fondato nel 1867 da Edward Tautz, E.Tautz si rivolgeva all’élite sportiva e militare del tempo, tradizioni che ispirano le collezioni di oggi. Coordinato dal proprietario e direttore creativo Patrick Grant, E. Tautz ha subito un rebranding nel 2009 ed è stato lanciato come etichetta di prêt-à-porter. E. Tautz offre agli uomini una ‘divisa per una vita meno ordinaria’, eliminando la formalità dalla sartoria.
Eastwood Danso è uno stilista tedesco, tra gli altri presenti, ha fondato la sua etichetta omonima nel 2016 mentre studiava per il suo diploma. Utilizza i suoi progetti per commentare il retaggio culturale, la politica e l’economia. Sin dall’origine del marchio, Danso è stato co-firmato da Nike che ha utilizzato capi della sua collezione d’esordio nel lookbook del 2017.
Il lavoro di Edward Crutchley, invece, si fonda su un’innata comprensione e apprezzamento dei tessuti artigianali. Esplorando riferimenti culturali globali e aspetti della cultura dei materiali, crea indumenti che esaminano i confini di forma, figurino e superficie.
Edward è stato vincitore di due premi all’edizione 2019 dell’International Woolmark Prize (il primo designer in assoluto a vincere due premi) ed è un finalista del Bfc Fashion Fund 2019.
Justin Gall è un designer americano, artista grafico e direttore creativo che si è regolarmente dedicato a creare per il futuro.
JordanLuca, omonimo marchio di Jordan Bowen e Luca Marchetto sfida le norme consolidate dell’abbigliamento maschile contemporaneo. Fondendo il patrimonio culturale italiano con la cruda intensità londinese, il brand si scontra con le culture, sfumando i contorni tra le linee sartoriali tra lavoro e tempo libero. Ricerca nevrotica, design meticoloso e ossessione per i finissaggi permeano il loro lavoro.
Il designer italiano di abbigliamento maschile Matteo Bigliardi, tra gli altri nomi del progetto, vive e lavora a Brighton. Lo stilista possiede una laurea e un Master of Arts in design di moda maschile ottenuti alla Central Saint Martins. Dopo aver presentato una collezione con Fashion East Man durante la London fashion week, a settembre 2010, il designer si è preso una pausa per acquisire esperienza nel settore. Il tempo trascorso a lavorare presso Gianfranco Ferré, Pringle of Scotland e Tom Ford è stato fertile per sviluppare le capacità di progettazione dello stilista.
nato a modena il dicembre matteo lombardini ha frequentato l europea di bologna e quindi per specializzarsi meglio in questo settore cominciato corso fashion design presso marangoni una volta completati gli studi svolto suo primo stage msgm qualit assistente del designer abbigliamento maschile. nel creato marchio mtlstudiomatteolamandi.>
Nicholas Daley si è laureato presso la Central Saint Martins nel 2013 e ha lanciato la sua etichetta omonima nel 2015. Ha lavorato con DJ Don Letts per ispirare la sua ricerca e la coppia ha successivamente creato un collage musicale per accompagnare la collezione, qualcosa che Nicholas a continuato a fare con un artista diverso ogni stagione: ampliando a sua volta la sua pratica nel campo del design.
Per Götesson è stato lanciato tramite Fashion East nel 2016, dopo la sua laurea presso il following Royal College of Art. Lo stilista propone una silhouette alternativa per l’abbigliamento maschile e reinventa accessori e gioielli da uomo. La gamma di capi si ispira allo streetwear, all’abbigliamento sportivo e all’abbigliamento maschile classico.
Infine, Vitelli è un brand di maglieria italiano, ispirato dalla cultura giovanile e dallo stile italiano di oggi. Vitelli utilizza esclusivamente i filati italiani tra cui Cariaggi, Loro Piana, Zegna Baruffa e Lineapiù. Ogni anno Vitelli presenta due collezioni e due capsule.
Foto: dall'ufficio stampa di Camera della moda