Mandarina Duck spiega perché la sede sarà trasferita a Milano

Mandarina Duck ha già avviato le comunicazioni formali previste dalla legge e valuterà insieme alle organizzazioni sindacali "le possibilità di ridurre l’impatto della riorganizzazione sul personale a oggi occupato presso la sede di Bologna". Questo quanto comunicato ieri in serata, attraverso una nota, dall'azienda che fa capo alla coreana E-land.

Come riportato da FashionUnited ieri, infatti, Mandarina Duck abbandona Bologna, trasloca a Milano e mette in mobilità 20 dipendenti. Il marchio, che qualche anno fa è passato sotto il controllo dei coreani di E-land, infatti, ha deciso di chiudere lo stabilimento di Cadriano (Bologna) e di esternalizzare la produzione dei campionari (la produzione della merce è da tempo appaltata a laboratori in Europa orientale, Turchia, Cina e India).

L'azienda, inoltre, ha pianificato di trasferire tutte le operazioni nella sede milanese di E-land Italy, filiale della società coreana.

Il trasloco delle attività a Milano fa parte strategica del rilancio del brand

"Mandarina Duck ha comunicato in data 4 marzo 2015 l’avvio di una riorganizzazione aziendale che comporterà il trasferimento del proprio Hq (quartier generale, ndr) presso la sede di Milano. La riorganizzazione determinerà altresì la chiusura della sede di Bologna. La decisione aziendale nasce dal fatto che la crisi richiede parziali adattamenti a un nuovo modello di business e dalla volontà di sfruttare le maggiori opportunità di mercato garantite dalla concentrazione delle proprie attività presso un’unica sede in Milano, come parte strategica del rilancio del brand", prosegue la nota emessa ieri dall'azienda.

"Il consolidamento della strategia di apertura a ulteriori mercati di livello mondiale, richiede di avere la sede e tutti i settori operativi su Milano. Ciò permetterà una più efficiente organizzazione del business e faciliterà lo sviluppo in un panorama internazionale", prosegue la nota.

Fondata nel 1968, Mandarina Duck, è stata acquisita nel 2008 dal gruppo Burani ed è entrata a far parte di Antichi Pellettieri. Con il fallimento del gruppo di Reggio Emilia, nel 2011 la controllata Mosaicon ha ceduto il brand a E-land.