Marina Rinaldi punta sulla sostenibilità e presenta un progetto con The Woolmark Company
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Marina Rinaldi, marchio dedicato alle donne con le curve, le cosiddette taglie "plus size", ossia quelle che fino a qualche anno fa erano le taglie forti, comode o conformate, ha appena lanciato la capsule collection B.Wool. Nata dalla collaborazione con il marchio che fa capo a Max Mara Fashion Group e The Woolmark Company la collezione, composta da 12 pezzi, lavabili in lavatrice, rientra in una strategia più ampia del marchio, volta a rispondere alle esigenze di una clientela attenta al prodotto e all'ambiente. FashionUnited ne ha parlato con Lynne Webber, managing director di Marina Rinaldi, in procinto di partire per Amsterdam dove, domani, sarà presentata la capsule collection alla clientela olandese.
Come nasce questa collaborazione con The Woolmark Company?
Da sempre, proprio dal 1980, anno in cui debuttò con la collezione primavera estate '81, il marchio Marina Rinaldi vuole rispondere in maniera completa a una clientela attenta alla moda ma anche alla sostenibilità e all'utilizzo di materiali naturali e pregiati e la lana è una fibra al 100 per cento naturale, biodegradabile e rinnovabile. Abbiamo scelto The Woolmark Company perchè è l'autorità globale per la lana Merino. Con la sua vasta rete di partnership nel settore tessile e della moda, promuove il posizionamento della lana merino come fibra naturale e come ingrediente chiave nell'abbigliamento di lusso. Inoltre, il logo Woolmark è uno dei marchi più conosciuti e rispettati al mondo, che garantisce la massima qualità e rappresenta l'eccellenza e l'innovazione dall'azienda agricola al prodotto finito.
Come si compone la capsule?
B.Wool, una capsule da 12 pezzi della Voyage Collection, che è già in vendita sia nei negozi, sia online, è realizzata esclusivamente con un tessuto e filato in pura lana merino australiana certificata da The Woolmark Company. Il nome sintetizza lo spirito del progetto; B. sta per To Be e simboleggia il desiderio di essere chi sei, ma anche B. per Basic, la ricerca di un guardaroba semplice e sofisticato e infine B. per il bianco e nero, a sottolineare il desiderio di uno stile senza tempo. Il bianco e nero domina la collezione sia nei toni pieni che nei disegni a scacchi grandi e piccoli, interrotti solo dal fucsia di un maglione, cuciture e fodere a contrasto. La lana è traspirante, termoregolatrice e resistente agli odori, alle macchie e alle pieghe, e oggi, grazie alla ricerca tecnologica, è anche lavabile in lavatrice, permettendo di curarla con facilità senza rischi di infeltrimento grazie al programma lana. Vengono utilizzati solo tessuti e filati in pura lana purissima, dalla maglieria in pura lana merino alla maglieria tecnica in lana, superando i severi standard qualitativi richiesti da The Woolmark Company. La collezione è composta da abiti, un trench, pantaloni, gonna, tunica, maglioni, cardigan, un un poncho e una tuta (i pantaloni hanno un prezzo di 275 euro, l'abito in lana costa 295 euro, i pantaloni in lana tecnica 230 euro, solo per fare qualche esempio,ndr).
Come mai avete deciso di presentare questa capsule ad Amsterdam?
Domani presenteremo la capsule nel negozio di P.c. Hooftstraat, al civico 115, nel centro di Amsterdam. Olanda, Francia e Belgio sono mercati molto importanti per noi, ad Amsterdam, in particolare, abbiamo un negozio imponente, e registriamo una ottima brand awerness su questo territorio, motivo per cui abbiamo deciso di presentare direttamente, alle clienti, questo progetto. Qualche settimana fa l'abbiamo raccontato anche alle clienti milanesi, riunite nello store di corso Vittorio Emanuele e, a breve, lo racconteremo anche nel negozio di Madrid.
Quali sono i mercati più importanti per il vostro mercato?
L'Italia sicuramente è il nostro primo mercato, abbiamo circa 40 negozi momonarca sul territorio. Vanno bene anche la Russia, mercato dove abbiamo oltre 20 negozi monobrand, oltre a essere presenti in 3/400 monomarca. Come anticipato anche Olanda, Francia e Germania sono tra i primi mercati di riferimento, mentre gli Usa, dove stiamo crescendo, hanno un forte potenziale. Siamo presenti anche in Greater China e in Asia.
Qual è il fatturato 2018 di Marina Rinaldi e come sono le previsioni per l'anno in corso?
Abbiamo chiuso il 2018 a quota circa 135 milioni di euro e dovremmo chiudere il 2019 con una lieve crescita rispetto all'anno scorso.
Come sta andando l'ecommerce?
Stiamo registrando una crescita delle vendite online sia in Europa, sia negli Usa. Soprattutto per questo ultimo mercato l'ecommerce, da cui arriva globalmente un 15 per cento del fatturato, è un mezzo strategico per avanzare.
State puntando molto sul digitale?
Abbiamo visto che i clienti amano sia l'acquisto online, sia il negozio fisico. Stiamo quindi cercando di integrare le due esperienze in un'ottica omnicanale. Marina Rinaldi si sta focalizzando sull'omnicanalità e sull'integrazione con l'era digitale e con l'ecommerce, il tutto tenendo ben presente che il servizio è e resta un valore aggiunto molto forte per la clientela.
La moda sta cambiando e così anche l'approccio di molti marchi che, spesso, dedicano capsule collection alle taglie plus size. Cosa ne pensa?
Per realizzare una collezione che risponda in modo completo alle esigenze delle taglie plus size è necessario possedere tecniche ed expertise che partono dalla scelta dei tessuti, alla costruzione dei modelli, fare delle estensioni di collezioni curvy è possibile solo per alcuni modelli e, forse, per un paio di taglie. E' proprio per questo che il cavalier Achille Maramotti, già nel 1980, progettò marchio e collezione dedicata che garantisse la perfetta vestibilità dalla taglia 46 alla 62, si trattò di una scelta di campo. Tutti i capi e per tutte le taglie vengono indossati e testati in modo da valorizzare questo tipo di silhouette, per donare femminilità e sensualità a chi indossa Marina Rinaldi.
Foto: Lynne Webber; un capo della collezione B.Wool, dall'ufficio stampa Marina Rinaldi