Max Mara: le giacche dalle spalle squadrate e strette definiscono la silhouette
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Le cuciture dei trench e dei capi sartoriali in fresco cotone rimandano ai segni grafici della trigonometria. I drappeggi tipici del tempo di Ipazia si trasformano in contemporanee asimmetrie, quasi degli origami su una spalla o su un fianco.
La palette cromatica è un insieme di bianco cristallino, nero come l’ossido di rame, marrone, blu delphinium e nitrato d’argento, nuance “rubate” agli elementi dei laboratori scientifici, quasi a voler creare una chimica magica.
Lo scorso agosto, attraverso un comunicato stampa le associazione che difendono e tutelano il benessere degli animali hanno annunciato l'addio alle pellicce da parte di Max Mara. L'azienda, negli ultimi mesi, è stata oggetto di una campagna di comunicazione da parte di Lav, Lega anti vivisezione, e Humane Society International/Europe affinché si decidesse a diventare fur free. In realtà, come ha precisato diverse settimane fa a FashionUnited il management dal quartier generale dell'azienda emiliana, non è stato fatto nessun annuncio ufficiale poiché l'azienda non utilizza più pellicce da diverse collezioni.
"Abbiamo letto il comunicato di Lav. Confermiamo che nei brand di Max Mara Fashion Group non si commercializzano prodotti con pelliccia da alcune stagioni. Non abbiamo rilasciato alcuna dichiarazione pubblica", recita una dichiarazione inviata a FashionUnited. "Abbiamo rassicurato con un comunicato interno i nostri collaboratori che sono stati oggetto di pressioni e violenze, in particolare negli Stati Uniti, che l’azienda ha da tempo scelto di non fare uso di pelliccia nei suoi prodotti e che avremmo esplorato qualunque soluzione legale a nostra disposizione, per proteggerli da sistematiche violazioni della loro privacy e da ripetute violenze psicologiche".