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MDFW: per Bertelli (Prada) ai giovani torna a interessare il mestiere di pellettiere

Scritto da Isabella Naef

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Moda

"I giovani di oggi hanno una mentalità più aperta e hanno un atteggiamento diverso rispetto ai mestieri del settore. Essere un pellettiere, un calzolaio o un modellista non è più considerato un ruolo poco attraente, è una professione ed è molto interessante. I ragazzi vogliono tornare a imparare le lavorazioni tradizionali e per questo abbiamo fondato la nostra accademia, per insegnare a loro tutti i segreti del mestiere": lo ha detto Patrizio Bertelli, amministratore delegato del Gruppo Prada, intervistato da Alan Friedman durante la Digital fashion week che si concluderà domani, 17 luglio.

Insomma, il futuro della moda e del lusso dipende dalla capacità delle aziende e delle scuole di trasmettere alle nuove generazioni le tecniche artigianali. L’imprenditore ha sottolineato l’importanza del saper fare italiano, che sta alla base della qualità della moda italiana, spiegando come parte della missione di Prada Academy punti proprio a tramandare i fondamentali dell’artigianalità locale.

Durante l’intervista, realizzata nell'ambito della sezione editoriale, Discussing the future, della piattaforma online di Milano digital fashion week, il ceo ha aggiunto poi che la sostenibilità ambientale e sociale è una priorità assoluta nelle strategie del gruppo.

Bertelli: il tema della sostenibilità è un qualcosa che riguarda l’umanità tutta

"Il tema della sostenibilità è un qualcosa che riguarda l’umanità tutta e noi, nel nostro piccolo, abbiamo creato un tessuto che si chiama Re-Nylon completamente sostenibile, realizzato con Econyl, una fibra ricavata dagli scarti dei tappeti e di altri materiali riciclati. Si tratta di un piccolo segnale, ma indica come tutti noi dovremo imparare a riciclare bottiglie di plastica o carta per il nostro packaging. Ognuno di noi, nessuno escluso, deve fare lo sforzo di comportarsi in modo eco- sostenibile", ha affermato il ceo.

In merito alla situazione del mercato moda post-Covid, Bertelli ha detto di non credere al fatto che, come molti dicono, "cambieremo radicalmente le nostre abitudini. Dubito che i nostri consumi subiranno modifiche sostanziali, piuttosto credo che cambieranno gli strumenti che sceglieremo di usare. Le abitudini e le consuetudini resteranno le stesse, il modo in cui ne fruiremo no".

Bertelli ha aggiunto che la crisi generata dalla pandemia ha spaventato una fetta di pubblico e che le classi medie si ritrovano oggi con una minore capacità di spesa. "Le aziende che gravitano nel mondo del lusso italiano sono più protette rispetto a quelle che hanno una clientela di medio livello". Bertelli ha concluso augurandosi che: "il tutto si risolva intorno alla metà del 2021".

La griffe guidata da Bertelli sta investendo in sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale. "Nella società, e quindi nella moda, che ne è in qualche modo il riflesso, l’unica costante è il cambiamento. La trasformazione e l’innovazione dei codici di riferimento, alla base di ogni evoluzione, ci ha spinti a interagire con diverse sfere culturali, anche apparentemente lontane, portandoci naturalmente a cogliere e anticipare lo spirito dei tempi", hanno spiegato qualche settimana fa gli amministratori delegati Miuccia Prada e Patrizio Bertelli presentando il Report Csr 2019 dell'azienda cui fanno capo i marchi Prada, Miu Miu, Church’s, Car Shoe e Marchesi 1824.

"La trasformazione e l’innovazione dei codici di riferimento, alla base di ogni evoluzione, ci ha spinti a interagire con diverse sfere culturali, anche apparentemente lontane, portandoci naturalmente a cogliere ed anticipare lo spirito dei tempi. Oggi questo non è più sufficiente: occorre essere attori del cambiamento, con la flessibilità necessaria per tradurre le richieste del mercato e della società in azioni concrete, che guidano ogni giorno il nostro modo di fare azienda", aggiungevano Prada e Bertelli nel report.

Foto: Prada, dall'ufficio stampa

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