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MFW: Eleganza e colore per il prossimo autunno inverno

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Una settimana della moda, quella che si è chiusa ieri a Milano, che ha dato prova di saper guardare avanti e di poter fronteggiare la concorrenza delle fashion week londinesi e newyorchesi. Anche se non convincono tutte le collezioni e, soprattutto, lasciano il tempo che trovano i connubi sempre più forzati con l'arte e la carica di fashion blogger e starlette più o meno conosciute e prezzolate per partecipare agli eventi e far parlare a tutti i costi i giornali di gossip, complessivamente, le sfilate milanesi hanno presentato collezioni interessanti ed eleganti.

Anzi, questa volta si può parlare di un'eleganza ritrovata e mai noiosa come quella di Prada con cappottini e abiti a palloncino, e come quella di Anteprima. La griffe diretta e fondata da Izumi Ogino nel 1993, ha proposto abiti in lana e seta scivolati e femminilissimi, trasparenze e cashmere, pelli esotiche e motivi floreali, finiture metalliche e bagliori iridescenti su abiti e gonne longuette.

Blazer sciancrati e spolverini a trapezio, top di cristalli oppure in chiffon, invece, sono l'inno alla "nuova normalità" mandata in passerella ieri, ultimo giorno di Milano Moda donna, da Giorgio Armani.

"Una nuova normalità, un'eleganza che richiede tradizione e insieme la rinnova, la nega, la cambia in un equilibrio che mi piace pensare con il nuovo stile femminile", ha detto lo stilista raccontando la collezione autunno inverno 2015-16.

Fa parte di questa collezione il colletto "Claudine" da educanda che trionfa sul collo lasciato nudo dai gillet e sulle giacche. Non mancano, ovviamente, i pantaloni, eletti a "mise" d'ordinanza di questa nuova normalità, per il giorno e per la sera.

Parlando di eleganza e di made in Italy è impossibile non citare la linea di ready to wear presentata da Capucci nei giorni della fashion week, nello show room a due passi da via della Spiga. Linee a trapezio, cachemire, seta, blazer e abiti da sera compongono un guardaroba chic e ultramoderno.

Questa settimana della moda è stato anche un inno al colore. A partire da Prada, che ha portato in passerella colori pastello invece del solito nero, passando per Iceberg. Il marchio ha presentato una collezione caratterizzata da linee grafiche: aeroplani e lo spirito di Sottsass si sono incontrati in un gioco di strisce di colore su maglie e capi spalla. Gli abiti giocano con i colori primari: dal rosso al blu in color block. Qui e la pennellate di beige e grigio.

Bianco, nero, rosso geranio, blu, mattone: i capi di Byblos vivono con questi colori, un po' opere d'arte, un po' messaggi da indossare. Le righe, apparentemente dritte, da macro diventano micro e sono interrotte da macchie cromatiche che si mescolano insieme e svaniscono nella lunghezza del capo, esaurendosi prima di esplodere.

I pantaloni sono la mise con cui vivere la "nuova normalità" presentata da Giorgio Armani

I colori delle pietre, invece, sono i protagonisti della collezione di Emporio Armani. Rubino, zaffiro, ametista, pietra di luna e nero onice: la sfilata ha unito in un abbraccio armonioso tutti questi colori.

La collezione di Emilio Pucci, che rende omaggio alla collezione in bianco e nero presentata dalla griffe alla fine degli anni Cinquanta, punta sull'effetto grafico degli abiti che è enfatizzato dal patchwork di strisce di pitone multicolor e cervo metallizzato di giacche bomber oppure a tutta lunghezza su abiti fascianti in maglia. Le pellicce richiamano le stampe con motivi a intarsio e un effetto marmo.

La scelta fatta dagli stilisti pare essere, per la maggior parte, quella di collezioni innovative ma portabili, che possono trovare spazio nel guardaroba quotidiano, parafrasando Giorgio Armani, nel guardaroba scelto in nome di una "nuova normalità". Si discosta da questa tendenza Gucci. La collezione autunno inverno 2015-2016 disegnata dal neo direttore creativo Alessandro Michele, infatti, gioca con l'ambiguità e la sovrapposizione, se non proprio lo scambio di generi. Il nuovo corso di Gucci mischia cappottoni militari e cuffie in lana, aria dimessa e trasandata, guizzi di un'eleganza perduta. Qualche outfit sembra rubato alla passerella della collezione uomo dello scorso gennaio.

Una scelta che, nelle intenzioni di Kering, colosso francese del lusso che a gennaio ha affidato la direzione creativa della griffe fiorentina a Michele, dovrebbe segnare un nuovo corso e spingere sulle vendite.

Vendite che, per la moda italiana, nel 2014, dovrebbero segnare un + 3,7 percento, a 61,621 miliardi di euro, leggermente inferiore rispetto alle precedenti prevision dei Fashion economic trends anticipati da Mario Boselli, presidente uscente di Camera della Moda, la settimana scorsa, nel corso della conferenza stampa di presentazione della fashion week.

Per il 2015, invece, è previsto un un andamento delle esportazioni positivo, mentre l'anno è partito a rallentatore. Nel complesso il giro d'affari dovrebbe raggiungere appena un + 1,5 percento nel primo semestre (rispetto allo stesso periodo del 2014). "Il movimento di quest'anno è caratterizzato da una fortissima discontinuità", ha sottolineato Boselli, che da questa primavera resterà come presidente onorario di Camera della moda, mentre i vertici dell'Associazione del gotha delle griffe italiane è già al lavoro per trovare un successore.

Foto: Capucci, Armani, Prada, Iceberg, Anteprima
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