MFW: Moschino presenta la libertà di esprimersi
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Ha sfilato a Milano, nell'ambito di Milano moda uomo, che chiuderà i battenti domani, 18 giugno, la seconda collezione disegnata dal direttore creativo Adrian Appiolaza per Moschino.
In questa collezione la sartoria tradizionale perde le sue restrizioni e confini. Viene trasformata, decostruita e poi ricostruita. Le regole sul come vestirsi secondo Franco Moschino, scritte su un fax presente nella collezione primavera estate 1995, vengono ridotte a brandelli per diventare una nuova forma di “fur for fun” in una pelliccia di Tyvek bianco. Fuggendo dalla città, individui fedeli ai propri principi indossano abiti che parlano della campagna italiana, delle terre selvagge della giungla e infine di una serenità che porta alla pace interiore. Le stampe degli anni '90 sono reinterpretate, rielaborate e amate di nuovo. Le margherite, i palloni da calcio, le macchie di sugo lasciate da una pizza e la bandiera italiana. Trench coat attorcigliati, vestiti lingerie, “assemblaggi” di capi per crearne di nuovi. La “Survival jacket” della collezione primavera estate 1992 viene reinterpretata prima per la vita urbana, poi per la grande fuga.
La contemporaneità si trova attraverso una fusione di generi e confini sfumati per un guardaroba condiviso da tutti: una sciarpa può essere legata come una gonna, una camicia da uomo può diventare un abito da sposa. Le tradizioni vengono spezzate, nuove identità scoperte. Una valigetta prende la forma di cuore perché si dovrebbe fare solo ciò che si ama. Anche sul lavoro.