Mfw: nonostante crisi e sfilate ridotte l'offerta è interessante
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La settimana della moda di Milano, che venerdì 17 gennaio, ha raccolto il testimone da Pitti Uuomo, si è conclusa ieri, portando con sè diverse considerazioni. In primo luogo la necessità di uno sforzo da parte di associazioni di categoria e istituzioni per autare sia le griffe, sia la filiera, e poi l'urgenza di ripensare a formule che siano non solo attrattive per i buyer e per la stampa internazionale, ma anche in grado di aiutare concretamente le etichette più fragili, magari avvicinandole sempre più ai mercati più profittevoli. "Abbiamo bisogno come non mai delle opportune politiche di sostegno del Governo alla nostra industria, asset strategico del Paese, affinché possano contribuire a preservare l’eccellenza e l’efficienza rappresentata dalle migliaia di aziende distribuite sul territorio, nel segno della transizione ecologica e della digitalizzazione", ha sottolineato Carlo Capasa, presidente di Camera nazionale della moda italiana.
Complessivamente, comunque, la fashion week, il cui calendario ha previsto solo 16 sfilate fisiche (cui si sommano 4 sfilate in digitale), ha mostrato un' offerta di ottimo livello, sia per quanto riguarda l'abbigliamento più classico e di lusso, sia per quanto concerne casual e sportswear. "Tra giugno 2025 e inizio 2026 mi aspetto un ritorno al calendario abituale per il menswear", ha affermato il presidente di Camera nazionale della moda.
La Milano fashion week men’s collection autunno inverno 2025-2026 ha previsto anche 38 presentazioni, 3 presentazioni su appuntamento e 7 eventi.
Solo 16 le sfilate previste in calendario
Tra le collezioni che hanno lasciato il segno: Origine di Kb Hong, la linea di alta gamma del colosso cinese K-Boxing. Il direttore creativo del brand, l'italiano Massimo Foroni, ha creato una collezione all'insegna del luxury sport dall'innata connotazione elegante e dall'allure internazionale, dove i volumi over si alternano a costruzioni sartoriali e colori caldi sposano motivi raffinati. La cintura impunturata del kimono ormai divenuto simbolo del brand, diventa a volte collo, a volte rever, altre torna cintura.
K-Boxing, fondato nel 1980, è un marchio di riferimento in Cina per l'abbigliamento business-casual da uomo. Nel 2024, il valore del marchio ha raggiunto 103,835 miliardi di yuan, diventando il marchio di abbigliamento maschile più importante in Cina per il 21esimo anno consecutivo.
Interessante la terza collezione di Dunhill sotto la direzione creativa di Simon Holloway
Interessante la terza collezione di Dunhill sotto la direzione creativa di Simon Holloway che, per l’autunno inverno 2025, continua a sviluppare i temi centrali del classicismo inglese, dell'eleganza casual e di un guardaroba sempre appropriato.
Per la stagione, Holloway ha preso in esame la straordinaria libertà di movimento offerta dall’abito English drape, frutto del drape cut introdotto negli anni Trenta dal sarto londinese Fredrick Scholte e reso iconico dal Duca di Windsor. La silhouette affilata caratterizzata dalla spalla naturale e sportiva è presente in tutta la collezione, animata dallo stile brioso del Duca.
La collezione è composta da cappotti realizzati con il taglio Bourdon della maison, in un inusuale biondo pallido o nel classico oro e zenzero, in versione mono e double face; balmacaan sartoriali abbinati a blazer coordinati e pantaloni di velluto a coste larghe. A sottolineare la dicotomia del guardaroba di un inglese, questi completi dall’eleganza disinvolta cedono il passo al regimental, con giacconi e cappotti marinari realizzati in Melton blu navy scuro, corredati da bottoni in ottone brunito.
Tod’s ha celebrato la qualità della manifattura artigianale italiana
Tod’s, come sempre, ha celebrato la qualità della manifattura artigianale italiana e l’impegno costante nella ricerca dei migliori materiali.
Il fulcro della collezione è il progetto Pashmy, espressione dell’eccellenza nella ricerca e selezione dei pellami più pregiati. Il Pashmy si distingue per l’utilizzo di pelli morbide, setose e leggere, capaci di evocare la delicatezza e la finezza della pashmina, da cui deriva il nome stesso. Il Pashmy viene proposto in due varianti: un pregiato suede e una nuova versione in nappa leggerissima, espressioni diverse dello stesso concetto di lusso raffinato.
Per questa collezione, il direttore creativo, Matteo Tamburini, reinterpreta in chiave Pashmy i classici del guardaroba maschile, come il bomber e la shirt jacket, conferendo a ogni capo un’inedita morbidezza. Lo storico W.g Winter gommino, progetto centrale della stagione, riprende il modello originale nella forma e nelle proporzioni. Proposto in tre varianti, stivaletto, polacchino e mocassino, è realizzato in diverse tonalità naturali di suede che ne esaltano il carattere.
I divi di Dolce & Gabbana sono paparazzati in cappotti maculati oppure parka di denim foderato di pelo
Grande attesa anche per la sfilata di Dolce&Gabbana. Quando si è aperto il sipario, sono apparse due pedane dove erano disposti una cinquantina di paparazzi, tutti in giacca e cravatta, pronti a scattare a ogni uscita del divo di turno.
Divi che di mattina escono di casa in jeans, ma sopra indossano una pelliccia, ai piedi le sneaker con cappotti maculati oppure parka di denim foderato di pelo. Pantaloni cargo, in morbido velluto, blazer di paillettes e gilet di pelliccia, completano gli outfit. Tra i momenti maggiormente emozionanti della settimana della moda uomo anche un matrimonio celebrato in passerella.
I designer Jordan Bowen e Luca Marchetto sposi a fine sfilata
Il marchio Jordanluca, infatti, ha concluso la propria sfilata con il matrimonio a sorpresa tra i designer Jordan Bowen e Luca Marchetto. “E' stato un emozionante momento di celebrazione dell’amore che ha visto Jordan e Luca scegliere Milano e la fashion week per celebrare insieme alla community della moda la loro unione”, ha commentato Carlo Capasa.
La collezione Giorgio Armani punta su cappotti e i soprabiti che si allungano per avvolgere; le giacche, le camicie e i pantaloni cambiano aspetto e diventano più sciolti e confortevoli; gilet zippati dal piglio sportivo finiscono anche sotto il tuxedo. I materiali sono nobili, lane fini, sete e cashmere.
I colori sono legati al mondo del sottobosco, con note di grigio che prevalgono e toni preziosi di rosso rubino, verde smeraldo e blu giadeite che tagliano la palette come gemme, oltre al blu pieno e pulito reiterato come segno di uno stile senza tempo. Morbidezza che avvolge: tessuti tattili e tridimensionali, oppure stampati con effetti tweed, e poi montone e pelle.
Cappelli, in primo piano, e scarpe che danno sicurezza, accompagnati dalle borse ampie e destrutturate che suggellano l’immagine di un uomo che non ha timore di essere se stesso e di rompere le convenzioni, con gentilezza.
Isaia ha partecipato alla Milano fashion week con una sfilata-evento che rende omaggio alla genialità di Luciano De Crescenzo e al suo universo creativo. Un viaggio tra scrittura, cultura e tradizione partenopea, reinterpretati in chiave contemporanea.
La collezione, presentata domenica, è ispirata al capolavoro “Così parlò Bellavista”, si immerge nell’essenza della Napoli intellettuale e sentimentale che De Crescenzo ha saputo raccontare, tra ironia e profondità. “Luciano De Crescenzo non era solo uno scrittore, ma un mediatore di cultura. Attraverso le sue opere, ha reso accessibili concetti complessi, facendoli rivivere con una semplicità geniale”, ha affermato Gianluca Isaia, ceo del marchio. “Con questa collezione, vogliamo celebrare il suo spirito di curiosità, umanità e amore per la conoscenza”.
Il Circolo filologico di Milano, per l'occasione, è diventato un salotto letterario, ispirato alla casa di Bellavista. Lo spazio si suddivide in piccoli “angoli”, richiamando la scena iconica in cui Rosetta utilizza i volumi per creare nuovi ambienti.
La collezione si apre con colori decisi, maschili e caldi: burgundy, rosso, grigio chiaro e scuro, seguiti da cammello, cognac, cioccolato, blu pavone e panna, fino a verde militare e tonalità serali come nero, cioccolato e navy. Il gusto sartoriale si evolve con forme e volumi ammorbiditi. Cappotti e giacche, protagonisti, si distinguono per nuove proporzioni e dettagli, come il montgomery e il maxi coat in pregiati tessuti come cashmere double, alpaca e bouclé. Giacche sartoriali si accompagnano a pantaloni fluidi per un look contemporaneo, mentre la maglieria in cashmere, lavorata a intarsio o a punti tridimensionali, è pensata per gli inverni più rigidi. Nappa e camoscio completano la collezione con bomber, giacche-camicie e blazer sartoriali, con il montgomery rosso in lana come capo di spicco.
Il marchio francese Pierre-Louis Mascia per la prima volta sfila a Milano
Accanto alla linea maschile, Isaia ha presentato per la prima volta sulla stessa passerella anche la sua visione della donna per la fall winter 2025. La donna dell'etichetta incarna eleganza e personalità, con capi che combinano sartorialità e femminilità contemporanea, in un dialogo stilistico che arricchisce e completa l’universo del marchio. Per la donna, i colori rubano dal guardaroba maschile tonalità come plum, tearose, grigio, cammello, tabacco, pavone, cioccolato e avorio, con nero assoluto per la sera. Le silhouette combinano alta sartoria napoletana e ispirazioni maschili, con blazer impeccabili, cappotti oversize e pantaloni di taglio maschile. La maglieria ricca di intarsi e ricami a mano culmina nella maxi cappa in cashmere double, must-have della collezione.
In passerella da Prada, invece, capi in eco pelliccia che si appoggiano su cappotti, piumini imbottiti e maglioni, e cappotti in lana occhio di pernice, pantaloni cinque tasche in raso, montoni a pelo lungo rovesciati. Insomma, l’istinto si appropria del guardaroba.
“Eravamo interessati all’idea di istinto, all’idea di proteggere e valorizzare il nostro istinto umano e di liberare la creatività”, spiega Miuccia Prada. “Tanti dei gesti che compiamo sono inspiegabili, istintivi. Nelle collezioni sempre più spesso non vogliamo limitarci”, aggiunge Raf Simons.
Tra i debutti sulle passerelle milanesi, il marchio francese Pierre-Louis Mascia, conosciuto per le sue stampe. Lunghi cappotti foderati in seta, abiti fluttuanti abbinati a scialli e stole, kimoni di velluto, giacche trapuntate pantaloni morbidi compongono la collezione che prevede in tutto 40 look.
Il marchio fa capo al gruppo Achille Pinto, oggi guidato dai fratelli Matteo, Lisa e Paolo Uliassi.
- La Milano Fashion Week Uomo A/I 2025-26 ha mostrato un'offerta di alta qualità, con collezioni di lusso e sportswear, nonostante un numero ridotto di sfilate fisiche.
- L'evento ha evidenziato la necessità di sostegno governativo per l'industria della moda italiana, in particolare per le aziende più fragili, promuovendo la transizione ecologica e la digitalizzazione.
- Tra le collezioni più interessanti spiccano quelle di Origine di Kb Hong (luxury sport), Dunhill (classicismo inglese rivisitato) e Tod's (artigianalità italiana e progetto Pashmy).