MFW: Roberto Cavalli pensa a una donna libera e selvaggia
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La donna Roberto Cavalli portata alla luce del sole abbagliante e nella vita tra gli elementi nel West, diventa forse più selvaggia. Usa pietre turchesi in abbondanza, anche solo come bottoni sui blazer, e predilige la faux fur come copertura. È una materia più vera della pelliccia vera, ma completamente artificiale. La donna Cavalli, del resto, è selvaggia, non crudele.
La tavolozza calda e terrosa di ruggine, marroni, blu denim e neri accentati con una punta di rosa ritma il racconto. Il focus è su una silhouette allungata che sfiora il corpo e danza intorno a esso per aprirsi in fondo, e sulle texture che portano l’attenzione di Cavalli per la materialità verso nuove vette. Stampe, devorè, patchwork si mescolano in modi che animano le superfici e le fanno danzare; il denim è vero, realizzato in devorè, stampato su seta. Motivi animalier diventano tour psichedeliche attorno a intrecci e lavorazioni artigianali. Le camicie sono fluide, i pantaloni svasati, il tailoring è lungo e asciutto, con pantaloni a zampa. Kimono e abiti liquidi hanno la tipica fluidità Cavalli, che prosegue nei capi maschili.
Nel novembre 2019 Roberto Cavalli è passato a Damac Properties.