• Home
  • News
  • Moda
  • Milan Fashion Week: dal ready to wear al ready to buy

Milan Fashion Week: dal ready to wear al ready to buy

Scritto da Isabella Naef

loading...

Scroll down to read more

Moda

Una settimana della moda donna, quella che si è conclusa ieri a Milano, che ha mostrato due anime: da una parte il ritmo incalzante del calendario con le 73 passerelle e le 99 presentazioni, dall'altra la difficoltà di conciliare i due saloni di punta e di fare, ancora una volta, sistema: White in zona Tortona, e Super, a Fiera Milano City. Inoltre, Mido, la fiera dedicata all'occhialeria si è volta negli stessi giorni a Fiera Milano Rho, mentre Mipap, la kermesse dedicata al ready to wear di Fiera Milano, è andata in scena in viale Scarampo, di fianco a Super.

Questa volta a dare la benedizione alla fashion week meneghina è arrivato il premier, Matteo Renzi, che ha inaugurato ufficialmente la settimana dell moda milanese durante un pranzo a cui hanno partecipato, tra gli altri, Donatella Versace, Giorgio Armani, Diego e Andrea Della Valle, Brunello Cucinelli. Come ha detto Renzi, raccogliendo gli applausi dei presenti, la "moda è futuro".

I saloni

Guardando al presente, invece, la complessità di marciare in un'unica direzione non è nuova per l'industria della moda italiana e gli operatori, che la conoscono molto bene, stanno provando a farsene carico già da tempo. Inoltre, secondo diversi compratori e marchi emerge l'esigenza di unificare passerelle uomo e donna per avere negozi sempre riforniti.

Dati alla mano, comunque, l'edizione di Super si è chiusa sostanzialmente in linea con lo scorso anno. La fiera di Pitti Immagine a Milano, infatti, stando ai dati preliminari dovrebbe aver registrato 6.000 buyer, con il numero dei buyer esteri a pesare per il 20 percento del totale dei compratori. Grande spazio ai nuovi talenti e all'artigianalità di aziende piccole come Magliaeria Veneta, che esporta molto in Giappone, e alle idee innovative come quella di DalaLeo, marchio trentino che realizza borse e accessori riciclando le linguette di birra delle lattine. Arriva dalla Francia, invece, Isabelle Collomb, etichetta di biancheria intima e accessori che ha scelto Super per seguire direttamente le richieste del mercato italiano.

Molti i nomi stranieri a White, salone che ha scelto il coreano Yohanix come special guest del salone che, domenica 28, ha presentato la collezione con un urban catwalk tra Galleria Vittorio Emanuele e piazza Duomo. La kermesse inventata da Massimliano Bizzi ha chiuso a quota 21.150 visitatori totali con una buyer internazionali in aumento del 15 percento rispetto all’edizione di febbraio 2015.

Prada, Gucci, Aigner, Cavalli in passerella

La creatività, il glamour non sono mancate sulle passerelle di Prada, Versace, Gucci, Aigner, Anteprima, Cavalli, Giorgio Armani e anche di ex-giovani talenti come Grinko, che ha dato il via a Milano Moda donna, mercoledì 24 febbraio, tanto per citare qualcuna delle griffe che attirano buyer e stampa internazionale. Versace ha riportato in auge il barocco e una moda tailoring ma più facile grazie a zip e tagli oversize, Prada, come sempre, è stata alla larga da schemi e ha proposto una collezione sui toni del blu, del verde militare, dove la donna è una vagabonda in cerca di una direzione, di un obiettivo. Aigner ha presentato una collezione autunno inverno 2016 ricca di influenza grunge che contrastano con il lusso dei tagli sartoriali e dei tessuti preziosi. Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci ha messo a punto una collezione trasformista: ora snob, con abitini bon ton, ora pop con collant colorati quasi da scolaretta, maxi zeppe e sandali. Chiodo e gonna in pelle hanno invece dato un'anima punk al fashion show, mentre il kimono in seta ha omaggiato l'Oriente.

Interessanti anche i marchi presentati al Fashion Hub Market di piazza Gae Aulenti da Camera della moda. Peccato che questo spazio non raccolga l'affluenza di pubblico che la creatività degli stilisti presenti meriterebbe. La fiorentina Linda Calugi, con i suoi capi in pelle morbidissimi e le linee ricercate, ed Etienne Marcelle, con la sua etichetta unisex, già conosciuta al pubblico di Pitti, sono sicuramente marchi ad alto contenuto innovativo e con una creatività molto fresca.

I social netowrk e il ready to buy

Instagram e i social media sono ormai protagonisti delle sfilate e lo sono stati anche in questa edizione di Milano moda donna, tant'è che l'azienda Blogmeter ha creato un Instagram fashion index che quotidianamante ha stilato la classifica del marchio più gettonato sul social dedicato alle foto. Lo strapotere dei social e del web è alla base anche del fenomeno del ready to buy che ha portato marchi come Versace a vendere pezzi della collezione, in questo caso uno zaino della primavera estate 2016, immediatamente dopo la sfilata.

Gucci
Milano Moda Donna
Prada
ready to buy