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Moda: cosa ricorderemo del 2021

Scritto da FashionUnited

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Moda

Courtesy of Diesel

Si chiude fra qualche giorno il 2021. Molti i fatti che hanno caratterizzato quest’anno nel mondo della moda. Tra i più clamorosi lo sdoganamento del metaverso anche tra le griffe, con realtà come Otb che hanno deciso di investire su questo fronte. Il gruppo Otb ha, infatti, comunicato il lancio di Bvx (Brave Virtual Xperience), il nuovo Centro di competenza interamente dedicato allo sviluppo di progetti e contenuti destinati al mondo virtuale. Il metaverso è un termine coniato da Neal Stephenson in Snow Crash, libro di fantascienza cyberpunk, descritto come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar

Ma il 2021 è stato anche l’anno dell’inclusione e della lotta alla disuguaglianza, con le griffe impegnate a investire sul benessere delle risorse umane. Alibaba Group Holding Limited, per citare solo un esempio, ha annunciato un investimento di 100 miliardi di Rmb, circa 15,5 miliardi di dollari, per dieci iniziative chiave finalizzate a promuovere la prosperità comune in Cina.

Le griffe investono in programmi dedicati all’inclusione

Nel dettaglio, la società ha fatto sapere che istituirà l’Alibaba Group Common Prosperity Advancement working committee come meccanismo permanente dedicato alla realizzazione delle iniziative chiave entro il 2025. Le iniziative si concentrano su cinque aree prioritarie: innovazione tecnologica, sviluppo economico, creazione di posti di lavoro di alta qualità, cura dei gruppi vulnerabili e creazione di un fondo di sviluppo della prosperità comune.

Tra gli eventi che non potranno essere dimenticati figura il debutto di Ermenegildo Zegna a Wall street

Tra gli altri eventi che non potranno essere dimenticati figura il debutto di Ermenegildo Zegna a Wall street, avvenuto il 20 dicembre. Ermenegildo Zegna, gruppo italiano attivo nel settore dell’abbigliamento di lusso maschile, infatti, è approdato al New York Stock exchange con il ticker “Zgn”. Il gruppo è andato sul mercato attraverso una business combination con la Spac creata da Investindustrial e guidata da Sergio Ermotti.

L’anno è stato segnato anche dalla perdita di Alber Elbaz e Virgil Abloh

L’anno è stato segnato anche dalla perdita di due grandi protagonisti del fashion system: Alber Elbaz, lo stilista che ha diretto la creatività di Lanvin dal 2001 al 2015, scomparso in aprile in un ospedale di Parigi per Covid, e Virgil Abloh, il direttore artistico di Louis Vuitton. Abloh, fondatore anche del marchio Off-White, è morto all’età di 41 anni, colpito da un cancro che ha combattuto per diversi anni. Lo stilista, nato nel 1980 a Chicago, in una famiglia di origini ghanesi, studiò presso l’università del Wisconsin dove ottenne la laurea in ingegneria civile.

Prada, Ferragamo e Tod’s vedono il fatturato in ripresa

Sul piano economico il 2021 è stato caratterizzato dai fatturati in ripresa per molte griffe. In realtà si tratta di una ripresa ancora lenta e tuttora minacciata dall’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19. Tod’s, per esempio, ha registrato un fatturato dei primi 9 mesi 2021 in crescita del 37,6 per cento. Ricavi dei nove mesi pari a 785 milioni di euro, in crescita del +33,9 per cento rispetto al 2020, Ebit pari a 84 milioni di euro, utile netto pari a 40 milioni e posizione finanziaria netta positiva pari a 265 milioni per Ferragamo. Il gruppo Prada ha chiuso il terzo trimestre 2021 con una ulteriore accelerazione delle vendite al dettaglio (+18 per cento sul 2019), una continua crescita online, pari al +400 per cento rispetto al terzo trimestre del 2019, un ulteriore miglioramento della redditività, forte generazione di flussi di cassa e miglioramento del capitale circolante netto e una posizione finanziaria netta prossima allo zero a fine settembre 2021.

Gucci ha sfilato a Los Angeles con la nuova collezione del direttore creativo Alessandro Michele, intitolata “Gucci Love Parade”

Dal punto di vista creativo l’anno che a breve ci lasceremo alle spalle, ha visto il debutto della prima collezione di Glenn Martens per Diesel e la sfilata di Gucci a Los Angeles con la nuova collezione del direttore creativo Alessandro Michele, intitolata “Gucci Love Parade”. La sfilata si è svolta a novembre lungo Hollywood boulevard. “Gucci è orgogliosa di mettere in risalto il connubio tra creatività e cultura nella città di Los Angeles, che si prepara alla rinascita dopo la pandemia”, spiegava la maison di casa Kerig in una nota.

La pandemia da Covid-19 minaccia ancora lo svolgimento delle fiere internazionali

In realtà la pandemia non sembra decisa a volersene andare e, nonostante tutte le kermesse, da Pitti Uomo di gennaio a Micam di febbraio, abbiano confermato le date e siano sulla rampa di lancio, il virus Covid-19 rappresenta tuttora una spada di Damocle per fiere ed economia. A causa della variante Omicron, infatti, Monaco di Baviera ha annullato e rimandato i saloni fashion di Francoforte, in agenda dal 17 al 20 gennaio.

Nel 2021 rivoluzionata la customer experience

La situazione di incertezza non può non pesare anche sulla customer experience. L’emergenza Covid-19, infatti, ha rivoluzionato la customer experience, a partire dai pagamenti. La percentuale di transazioni effettuata tramite Pos tradizionale, che nel 2019 secondo i dati della Banca centrale europea era arrivata a rappresentare l’85 per cento di tutte le transazioni nel Vecchio Continente, è crollata nel 2020 a seguito delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria. Nel 2021 4 pagamenti su 10 avvengono globalmente in modalità contactless, con punte che in Europa raggiungono il 55 per cento. Come mettono in luce i dati rilevati dalla piattaforma di pagamento internazionale Adyen dal picco dell’emergenza sanitaria a oggi, si sono fatte strada nuove esigenze di consumo.

Lo shopping è sempre più all’insegna dell’omichannel, con una crescita del 400 per cento nell’ultimo anno delle transazioni realizzate in questa modalità Nel dettaglio, grazie all’uso delle tecnologie più avanzate è caduta ogni barriera fisica e temporale, diventando totalmente fluida e personalizzabile in ogni fase del processo, dalla vendita al pagamento, sia in ambito digitale, sia in store. Secondo gli esperti di Adyen, le profonde modifiche alla customer journey globale imposte dalla pandemia sono destinate a diventare strutturali.

Le trasformazioni in atto, inoltre, sul mercato italiano si collegano anche a un progressivo abbandono del contante: in base ai dati di un’indagine precedente realizzata da Ipsos per Adyen nel 2021, più del 63 per cento dei pagamenti degli italiani avviene infatti con soluzioni cashless, sostenute da un uso massiccio delle carte.

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