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Moda italiana: per Smi aumento dell'1,8 percento nel 2015

Scritto da FashionUnited

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Moda

La moda maschile italiana, in un’accezione che comprende il vestiario e la maglieria esterna, la camiceria, le cravatte e l’abbigliamento in pelle dovrebbe archiviare il 2015 in moderata crescita. Il fatturato, stando ai dati elaborati da Smi sulla base delle indicazioni provenienti dalle indagini campionarie nonché sulla base dell’andamento congiunturale del quadro macroeconomico di riferimento, sperimenterebbe un incremento dell'1,8 percento, approssimandosi, dunque, ai 9 miliardi di euro.

Sul risultato settoriale ha inciso ancora una volta negativamente l’insufficiente ripartenza della domanda interna, mentre l’export, caratterizzato da un tono significativamente inferiore a quello sperimentato nel corso del 2014, ha finito per depotenziare l’evoluzione settoriale.

I dati Smi sono stati resi noti a ridosso dell'apertura di Pitti Uomo, al via oggi a Firenze

I dati sono stati rilasciati in occasione dell'apertura di Pitti Uomo, questa mattina, a Firenze. Alla kermesse, in scena fino a venerdì 15 gennaio, partecipano 1.219 marchi, di cui 536 provenienti dall’estero (il 44 percento del totale).

Tornando ai numeri, nel 2015 il valore della produzione, assisterebbe a un lieve peggioramento rispetto al 2014, flettendo del -3,2 percento.

Con riferimento al mercato estero, per i dodici mesi è stimata una crescita delle vendite oltreconfine pari al +2,4 percento, corrispondente a poco più di 5,6 miliardi di euro. Rispetto ai più che discreti ritmi sperimentati dall’export di moda uomo nel periodo 2011-2014, dunque, nel 2015 si profila un affievolimento da ricondurre principalmente agli emergenti. Nonostante ciò, l’incidenza del fatturato estero sul turnover totale si conferma superiore al 63 percento, anzi dovrebbe salire al 63,4 percento.

Gli Usa diventano il primo mercato si sbocco per la moda italiana

Nel caso dell’import si registra una tenuta del trend positivo, che porta a prevedere un incremento medio annuo nella misura del +7,6 percento, per un totale di 4 miliardi circa.

Con riferimento alle principali piazze extra-europee, gli Usa presentano nel periodo monitorato un aumento del +16,2 percento, divenendo così il primo mercato di sbocco con il sorpasso proprio di Francia e Germania. Altra dinamica positiva si registra per il Giappone, che, invertito il trend cedente del biennio 2013-2014, cresce dell'8,2 percento. La stessa Corea del Sud mostra un incremento del +4,1 percento. In controtendenza rispetto alla media settoriale, arretrano la Svizzera (-5,4 percento), Hong Kong (-2,8 percento) e Cina (-2,7 percento). La Russia cede il -33,7 percento in linea con il decremento accusato dal tessile-moda nel suo complesso.

Osservando le performance ottenute dai singoli format distributivi, osserva Smi, i singoli canali risultano caratterizzati da dinamiche dicotomiche. Nell’autunno inverno 2014-15 sono registrate dinamiche di crescita con riferimento a tre format distributivi: le catene/franchising, in aumento del +6,4 percento rispetto alla precedente stagione autunno inverno, l’ecommerce, che mette a segno una variazione del +27,5 percento, e grandi magazzini, che crescono del +9,8.

In termini di quota le catene coprono la parte maggioritaria del mercato, intermediando ormai il 33,6 percento del sell-out di moda uomo; mentre i grandi magazzini presentano un’incidenza pari al 10 percento, l’ecommerce risulta al momento confinato al 4 percento circa.

Secondo le prime stime relative alla filiera tessile-moda nel suo complesso, nel primo semestre del 2016 il trend positivo sperimentato nel corso del 2015 dovrebbe accentuarsi, consentendo al settore di incrementarsi del +2,2 percento. Anche per la moda uomo, sulla base delle rilevazioni campionarie condotte da Smi, il 2016 sembra aprirsi con un certo favore. Se si considerano gli ordini per la prossima primavera estate 2016, pur parziali al momento della raccolta dati ultimata da Smi lo scorso novembre, è riscontrabile una crescita non solo da parte della clientela estera (+11,4 percento), ma anche in ambito nazionale (+5,8 percento).

Pitti Uomo
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