Moda uomo: lusso discreto, un tocco di glamour e focus sul prodotto
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I numeri della moda italiana
La moda uomo italiana (accezione che comprende la confezione e la maglieria esterna, la camiceria, le cravatte e l’abbigliamento in pelle) secondo le stime elaborate dal Centro studi di Confindustria moda sulla base delle indicazioni provenienti dalle indagini campionarie interne nonché sulla base dell’andamento congiunturale del quadro macroeconomico di riferimento, dovrebbe archiviare il 2023 con un fatturato in crescita, seppur contenuta al +4,9 per cento sull’anno precedente. Nel 2023 il fatturato del menswear italiano, pertanto, si porterebbe a 11,9 miliardi di euro, coprendo così il 18,4 per cento della filiera tessile-abbigliamento italiana. Trend espansivo delle vendite oltreconfine: per l’export viene stimata una variazione pari al +5,6 per cento. Il livello complessivo delle vendite estere passerebbe, dunque, a circa 8,7 miliardi di euro. L’incidenza dell’export sul fatturato totale del comparto si irrobustirebbe, pertanto, al 73,7 per cento. Anche relativamente all’import si prospetta una crescita, stimata al +3 per cento nei dodici mesi; l’ammontare totale delle importazioni settoriali passerebbe così a circa 5,9 miliardi. Un quadro maggiormente dettagliato relativamente alle performance della moda uomo sui mercati internazionali si ottiene dall’analisi dell’interscambio con l’estero nei primi nove mesi del 2023. Con riferimento agli sbocchi commerciali, le aree Ue ed extra-Ue si sono rivelate favorevoli per il comparto, crescendo rispettivamente del +7,7 per cento e del +7,6 per cento. Il mercato Ue copre il 46,3 per cento dell’export totale di settore, mentre l’extra-Ue risulta il maggior “acquirente”, assorbendo il 53,7 per cento. Nei primi nove mesi del 2023 le vendite complessive di moda uomo risultano aver superato del +26,1 per cento (1,5 miliardi di euro in più in termini assoluti) il valore del medesimo periodo di quattro anni prima. Tra i principali mercati solo due presentano oggi livelli inferiori a quelli pre-Covid: il Regno Unito, ancora al di sotto del -39,7 per cento, e la Svizzera che, sebbene nel 2022 li avesse superati, a seguito della performance registrata nei primi nove mesi del 2023 è tornata al di sotto del -1,9 per cento rispetto ai valori del medesimo periodo 2019. Guardando ai primi tre sbocchi, la Francia registra una crescita del +9,3 per cento, per la Germania del +5,5 per cento e gli Stati Uniti del +10,2 per cento. Da segnalare anche le performance della Corea del Sud, che mostra un +120 per cento rispetto al pre-Covid, e quella dei Paesi Bassi (con un +45,1 per cento).
Pitti Uomo: Top Gun, Invicta, Cruciani, Kampos, Tod's
Tornando alle collezioni presentate in questi giorni sull’asse Firenze-Milano, la tendenza della prossima stagione è molto evidente nella collezione di Manuel Ritz per l’ autunno inverno 2024 2025. Il marchio celebra l’eclettismo e lo stile attraverso la commistione di due mondi apparentemente distanti, ossia la “britishness”, che si manifesta come elemento ispiratore nei colori vibranti, nei tessuti e nelle texture, e il flair italiano. Dalla ricerca dei capi outerwear ai dettagli sofisticati delle giacche e dei pantaloni, la collezione è in equilibrio tra stile smart e leisure, praticità e raffinatezza. Spiccano, tra le proposte outerwear, il duffle coat in panno e jersey fantasia, il quilted coat in micro pied de poule con contrasti in velluto e l'arctic parka in cotone e nylon. Sempre in tema di outwear, la Fortezza da Basso di Firenze, tradizionale sede di Pitti Uomo, ha ospitato il debutto di Top Gun, il brand americano ispirato all’heritage aviation Usa, prodotto e distribuito da 2Brothers, azienda attiva nell'abbigliamento uomo e junior, guidata da Vincenzo Totaro e Serena Fiume. Il brand esprime un lifestyle contemporaneo che va oltre la sua eredità aereonautica: le iconiche patch e le grafiche originali del brand sono protagoniste sui giubbini, sulle felpe, sulle t-shirt per vivere in prima persona lo stile aviator. Fondato a New York, nel Queens nel 1996, il marchio propone prodotti progettati pensando alla storia e all’usabilità, con una visione moderna e innovativa.
Tra i marchi che, invece, hanno fatto la storia della moda sportswear, a Pitti Uomo era presente Invicta: un brand nato nel 1906 in Inghilterra e arrivato ai giorni nostri proprio per la sua volontà di inseguire instancabilmente il concetto di livello successivo. Come ha spiegato a FashionUnited, Aldo Di Stasio, amministratore delegato di Seven spa, azienda proprietaria di Invicta, il marchio ha scelto la kermesse fiorentina per presentare le nuove collezioni frutto della partnership strategica con Space 2000, fashion industry italiana specializzata nella realizzazione, progettazione e commercializzazione di linee e collezioni urbanwear ed outerwear. Il connubio tra le due realtà ha dato vita alle linee Heritage e Legacy, unione tra la storia del brand e il suo futuro. “I capi della capsule Heritage hanno le radici nella storia del marchio richiamando elementi distintivi presenti nell’archivio Invicta, rielaborati per re-interpretare il passato in chiave contemporanea, seguendo un concept genderless che trascende dal genere e dall’appartenenza”, ha spiegato Di Stasio.
La collezione comprende piumini comfort, caratterizzati dall’utilizzo di poliestere e nylon con mano cotoniera, fino alle giacche realizzate in tessuto tecnico waterproof e traspirante, che reinterpretano in chiave funzionale il classico antipioggia, adatti anche alla vita outdoor. Completano i look le felpe in cotone garzato realizzate per un target che porta con fluidità lo sportswear, come un passe-partout stilistico per ogni momento della giornata.
I colori iconici Invicta, arancione royal e viola, si uniscono ai dettagli lime dando vita a un gioco di toni perfetti per il tempo libero, per offrire una linea attenta ai trend generazionali e ai valori della community di affezionati del marchio. I capi della collezione Legacy mostrano un design essenziale, dalle linee pulite, creando una sofisticata estetica urbana. Un mix di elementi che danno vita a un guardaroba versatile, adatto alla vita cittadina anche grazie alla ricerca di materiali e allo studio dei pesi e delle imbottiture, passando dalla piuma al Primaloft riciclato, insieme a nylon microripstop, tessuti tecnici stretch e tessuti riciclati. La palette di colori Legacy gioca con uno stile più minimale ed essenziale con i basici nero e beige, blue e avorio, mantenendo il colore di stagione presente anche nella linea Heritage: il lime.
Un rinnovato focus sul prodotto che si fa sempre più raffinato, ma senza stravolgere il Dna del marchio, invece, per Cruciani. Il brand punta anche su capsule collection personalizzate per la clientela dei luoghi di vacanza come Saint Moritz, dove sarà aperto un monomarca, oppure Forte dei Marmi, e sul consolidamento sui mercati asiatici e negli Stati Uniti. Il nuovo corso dell’etichetta è stata raccontata a FashionUnited da Bruno Savio, presidente del consiglio di amministrazione di Maglital con deleghe di gestione. Nel marzo 2022, Orlean Invest Holding, che fa capo al fondatore e chairman Gabriele Volpi, ha rilevato il controllo totale di Maglital, azienda umbra che detiene il marchio di maglieria luxury. Oggi Cruciani conta 45 dipendenti e desidera spingere sulla "capacità produttiva non espressa", ha aggiunto Savio, raccontando che c'è la volontà di produrre anche conto terzi. Nel 2024, inoltre, l'azienda darà vita a un ecommerce gestito internamente. I dati di fatturato non sono stati svelati, ma nel 2023 "abbiamo raddoppiato il fatturato", ha affermato Savio. L'estero, con l'area Dach (Germania, Austria e Svizzera), la Russia, e i Paesi limitrofi, pesa per i due terzi del giro d'affari.
Punta sull’estetica associata a una produzione sostenibile e responsabile Kampos, brand di costumi di lusso che rispettano l'ambiente. L’azienda ha chiuso il 2023 a quota 12,4 milioni di euro, di cui circa il 65 per cento realizzato in Italia, e punta al raddoppio per l'anno in corso. Nei prossimi mesi sarà tenuto a battesimo un monomarca a Milano; in agenda anche l'apertura di Ibiza presso il Resort 7Pines del gruppo Hyatt. La strategia distributiva 2024, come ha spiegato a FashionUnited il fondatore e amministratore delegato del marchio, Alessandro Vergano, vedrà la presenza dell'etichetta in 30-40 nuovi multimarca in Italia, in virtù della partnership con Emodastudio. Presente a Pitti Uomo, Kampos ha presentato la collezione per la prossima stagione. Come sempre, l'etichetta, i cui costumi da uomo vanno dai 210 ai 230 euro, trasforma l'inquinamento marino in prodotti di alta qualità realizzati artigianalmente. "Ogni dettaglio della collezione Kampos è sostenibile ed ecologico, totalmente made in Italy e contribuisce alla salvaguardia dei nostri mari", ha raccontato Vergano, presente presso lo stand nel padiglione centrale della Fortezza da Basso. Per Tod’s la scelta vincente è il binomio lusso e motori. A Firenze, durante la seconda giornata di Pitti Uomo, Tod's ha svelato una linea che riprende quella delle auto super sportive Lamborghini. Presentata, alla Stazione Leopolda, la collezione comprende due modelli di calzature da uomo e da donna, l'iconico gommino e la sneaker, declinati nei colori del giallo, verde e blu, tipici delle automobili Lamborgihni, azienda automobilistica con quartier generale a Sant'Agata Bolognese. Completamente cucito a mano, il gommino ha una nuova linea che riprende la livrea delle auto super sportive. La lavorazione a bande riprende il tema dell'aerodinamicità. Sulle suole i gommini diventano macro e hanno lo stesso disegno dello stop posteriore della Lamborghini, mentre sul tacco c'è lo stemma della casa automobilistica. “È un matrimonio di qualità assoluta con un'azienda dal design raffinatissimo. Rientra nel basket delle cose iconiche. Io sono un sostenitore delle cose coerenti. È un prodotto che funzionerà. Loro sono forti nell'automotive, noi facciamo le driving shoe. È un'idea fresca, disegnata bene”, ha sottolineato Diego Della Valle, presidente e amministratore delegato di Tod's. Nei primi nove mesi del 2023, il fatturato consolidato del Gruppo Tod’s è ammontato a 828,4 milioni di euro, in crescita del 14,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022.
Antony Morato lancia un contest musicale e Polimoda esplora la relazione tra corpo umano e moda
Durante Pitti Uomo si è parlato di moda anche fuori dai confini della Fortezza da Basso. Polimoda, per esempio, ha presentato An/Archive event one, un’anteprima del futuro centro di ricerca dedicato agli studi di moda. Fino al 21 gennaio, presso la Manifattura Tabacchi a Firenze, Event one si sviluppa come un’esperienza multidisciplinare incentrata sul tema principale The body offrendo un’esplorazione della relazione tra moda e corpo umano. In esposizione opere di designer, artisti e ricercatori di varie discipline, dall’arte olfattiva alla coreografia, in dialogo con una mostra di pezzi iconici di designer contemporanei in collaborazione con Angelo Vintage archive. La mostra è una selezione curata da Massimiliano Giornetti, direttore di Polimoda, e Linda Loppa, strategy and vision advisor della scuola, che trascende i tradizionali confini dell’esposizione di moda. I visitatori incontrano una fusione di discipline artistiche, dove la moda si interseca con l’arte, la tecnologia e la cultura. Dalle installazioni d’avanguardia alle creazioni di fashion design, la mostra intende testimoniare come la moda sia in continua evoluzione e abbia un impatto sulle tendenze sociali e sull’espressione personale.
Antony Morato, invece, ha presentato “The Sound of unity”: un progetto che collega talento, espressione artistica e moda che nasce dalla passione per la musica del fondatore e ceo del brand, Lello Cardarelli, e si estende alla community del brand e a tutta quella degli appassionati di musica contemporanea come espressione culturale di un’intera generazione a cui il brand si rivolge. “Un format inedito e contemporaneo, che parla di opportunità e condivisione, volto a creare engagement e a sottolineare un autentico legame tra il brand e i suoi mondi di riferimento. “The Sound of Unity” è un vero e proprio contest che il brand svilupperà con la direzione artistica del dj e produttore discografico Lele Sacchi e con il supporto di due talent ambassador che rappresentano storie di successo a cui i giovani talenti che decideranno di partecipare al concorso possono ispirarsi”, ha detto Cardarelli.
La 105esima edizione della kermesse fiorentina, organizzata da Pitti Immagine si è conclusa con una crescita del 4 per cento dei buyer esteri. Complessivamente i compratori hanno raggiunto quota 13.000 presenze, mentre sono stati 20mila i visitatori totali. “Se il sistema della moda maschile doveva battere subito il colpo in questo avvio di 2024 ebbene da Pitti Uomo n. 105 sono arrivati messaggi davvero positivi: nei padiglioni, tra gli stand, in città, agli eventi speciali, qui a Firenze abbiamo registrato una diffusa, grande energia, frutto anche delle calde interazioni personali che si stabiliscono quando una comunità internazionale di interessi e cultura si ritrova in unità spaziale e temporale, e insieme, la volontà di tutti gli operatori di concentrarsi sui fattori ritenuti decisivi per il successo sui mercati”, ha sottolineato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. “Mi riferisco alla qualità delle collezioni e all’impegno delle aziende nell’aggiungere a ogni stagione novità stilistiche e di materiali in sintonia con le nuove tendenze del consumo; alla capacità da parte dei migliori retailers e compratori di selezionare gli ordini secondo logiche curatoriali che si integrano, senza subordinarsi, con le necessità commerciali, dando così opportunità e visibilità alle sperimentazioni, alle nuove generazioni, alla ricerca moda”. I primi venti paesi in ordine di affluenza sono stati Germania, Olanda, Regno Unito, Turchia, Spagna, Turchia, Francia, Giappone, Stati Uniti, Svizzera, Belgio, Austria, Grecia, Cina, Corea del Sud, Portogallo, Russia, Polonia, Canada, Danimarca.
Gucci, Prada, Santoni e Kb Hong alla fashion week milanese
Pitti Uomo, salone che si è chiuso venerdì scorso, ha immediatamente passato il testimone a Milano moda uomo. La kermesse milanese con le collezioni uomo autunno inverno 2024 2025, è cominciata venerdì 12 e si chiude oggi, 16 gennaio. In calendario 22 sfilate fisiche e 5 sfilate digitali, 32 presentazioni, 7 presentazioni su appuntamento e 8 eventi per un totale di 74 appuntamenti. Sono presenti per la prima volta nel calendario sfilate i brand Pronounce e Stone Island.
In questa edizione sono tornati in calendario Fendi, Gucci e JW Anderson. Hanno presentato per la prima volta in calendario i brand Domenico Orefice, Institution By Galib Gassanoff, LaTorre, Mordecai, Noskra, Rubeus Milano, Stuart Weitzman, ViaPiave33, Woolrich black label By Todd Snyder. “Creatività, innovazione, qualità e sostenibilità sono le leve principali per il continuo sviluppo del sistema della moda italiana. Le previsioni di chiusura dell’anno 2023 segnano per l’industria della moda italiana una crescita del fatturato del 4 per cento, per un totale di circa 103 miliardi di euro. Il 20 per cento del fatturato abbigliamento e accessori pari a 11 miliardi, è rappresentato dalle collezioni maschili, in crescita del 5 per cento rispetto allo scorso anno”, ha sottolineato Carlo Capasa, presidente di Camera nazionale della moda italiana. Tra le griffe che hanno presentato la collezione fall winter a Milano, figura Santoni. La collezione è ispirata a una leggenda del patrimonio marchigiano, che completa con nuovi simboli e significati il percorso della maison. La palette colori è legata alla terra e al manto degli animali, con i suoi marroni caldi e le variazioni in nuance naturali. I modelli della prossima stagione invernale vanno dallo stivaletto stringato in suede, sfumato a mano nei toni del marrone e rifinito dalla suola flessibile bicolore con costruzione Goodyear, alla Oxford limited edition nei toni del bordeaux, al mocassino Andrea con le sue nappine danzanti.
Tra i rientri in passerella Kb Hong, il brand di alta gamma del gruppo K-Boxing, fondato nel 1980 in Cina e tramandato da tre generazioni. In scena al Teatro Alcione di piazza Vetra, il marchio ha pensato al protagonista ideale della collezione, un viaggiatore dall’animo colto e gentile, che nei suoi viaggi raccoglie emozioni e oggetti di cui arricchisce la sua anima. La collezione è caratterizzata dal pattern Dunhuang caisson, dal tradizionale motivo cinese di buon auspicio Baoxiang flower, fino all’interpretazione del design contemporaneo dell'abbigliamento tradizionale cinese come le maxi pieghe, il colletto sovrapposto e l'abbottonatura frontale in stile cinese.
Spolverini lunghi, cappotti smanicati, bomber in lana cammello con collo ornato di strass, lunghi cappotti in pelle, ma anche abiti sartoriali con i risvolti della giacca a contrasto, camicie senza collo e scivolate, invece, per Gucci. Al posto della cravatta una sorta di lungo choker allacciato come un moschettone, oppure massicce collane girocollo. La borsa a spalla Jackie spopola, in tutti i colori, in pelle e vernice. Ritornano anche gli zaini. La griffe di casa Kering ha sfilato venerdì 12, nel pomeriggio, presso la storica Fonderia Carlo Macchi. "È una storia di gioia di vivere, di passione, di umanità, di persone, di vita vera, di glamour irriverente, di provocazione, di fiducia, di semplicità, di sensazioni immediate e di glamour", ha spiegato Sabato De Sarno il direttore creativo di Gucci, da un anno al timone della griffe. Nel parterre, ad assistere alla sfilata, anche la madre del designer, Maria, e Francois-Henri Pinault, ceo e presidente di Kering.