Nasce Carta Italia contro le merci contraffatte vendute sul web
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Il Consorzio Netcomm e Indicam hanno firmato "Carta Italia", un accordo volontaristico per contrastare la vendita di prodotti contraffatti online, sviluppato con il coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo economico. La firma è avvenuta martedì scorso, il 14 luglio, a Roma.
Il documento costituisce il seguito delle linee programmatiche e degli impegni che il Cnac, Consiglio nazionale anticontraffazione, ha fissato nei suoi lavori e che sono stati più volte ribaditi dal sottosegretario senatrice Simona Vicari, che ne è presidente.
"Carta Italia” è un esempio della collaborazione tra privati e Istituzioni che avviene nell'ambito del Consiglio nazionale anticontraffazione
La contraffazione infatti, è sempre più un problema per le aziende del lusso e della moda che vendono capi e accessori online. All'ordine del giorno, infatti, l'oscuramento di siti che vendono merce griffata contraffatta. “La vendita di prodotti contraffatti online è una piaga che cresce in maniera costante, andando a inquinare il mercato dell’offerta legale e incrinando la fiducia dei consumatori verso l’ecommerce, giustamente ritenuto il nuovo mercato più promettente per ogni tipo di azienda", ha detto Mario Peserico, presidente di Indicam. "Carta Italia è il frutto dell’impegno tra Idicam e Netcomm, dimostrando che anche su un tema spesso oggetto di dibattito acceso come il commercio elettronico, quando sussiste la volontà delle parti di collaborare e individuare strumenti anche innovativi che salvaguardino gli interessi reciproci, si può giungere a realizzare qualcosa di importante".
Nel dettaglio, "Carta Italia” è un esempio della collaborazione tra privati e Istituzioni che avviene nell'ambito del Cnac, pensato come organismo di indirizzo, impulso e coordinamento di tutte le iniziative di contrasto al fenomeno a livello nazionale, con sede presso il Ministero dello Sviluppo economico. La Carta impegna i suoi firmatari, inizialmente Idicam e Netcomm ma è aperta a tutti i soggetti della filiera produttiva e distributiva operanti in Italia, cioè merchant, piattaforme di ecommerce, titolari dei diritti, produttori licenziatari e associazioni dei consumatori, a porre in opera come best practice misure conformi allo stato dell’arte, ovvero che consentano l’individuazione delle offerte relative a prodotti non autentici anche prima della loro messa online, nonché a prevenire il ripetersi di tali offerte.
"Per la prima volta in Italia sono stati assunti dalle parti impegni cogenti: si impegnano i titolari dei diritti, che dal lato loro forniranno a chi di dovere tutte le informazioni utili per identificare i prodotti non originali e individuare quegli elementi distintivi dei venditori che potrebbero immettere prodotti falsi sul mercato. Si impegnano i merchant, che utilizzeranno queste informazioni per riconoscere i prodotti non originali e ovviamente non li venderanno. Si impegnano le piattaforme che in primo luogo veicoleranno le informazioni e poi interverranno nel modo ritenuto più opportuno per evitare che vengano venduti prodotti non autentici: informando il venditore e se necessario anche bloccando l’account del venditore stesso", ha sottolineato il sottosegretario Vicari.
Foto: Mario Peserico, presidente Indicam