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Nasce un consorzio per la responsabilità estesa dei produttori del tessile

Scritto da Isabella Naef

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Un rifiuto tessile Credits: Pexels, Alexander Grey
Nasce Erion Textiles, il consorzio del Sistema Erion dedicato alla responsabilità estesa del produttore (epr) applicata al settore del tessile. Il nuovo consorzio, il sesto del Sistema Erion, è stato voluto da alcuni attori del settore produttivo e da alcuni etailer come Amazon, Artsana, Essenza, Miroglio Fashion, Rimoda Lab e Save the Duck che sono soci fondatori. Il consorzio è aperto a tutti i produttori del settore e "intende non solo esprimere la volontà di perseguire ambiziosi obiettivi di sostenibilità, ma anche rappresentare un interlocutore affidabile, sicuro e trasparente nel nuovo percorso verso la responsabilità estesa del produttore che, da febbraio 2023, ha visto protagonista prima l’Italia e poi la Commissione europea nella definizione di sistemi epr obbligatori e armonizzati per tutti i Paesi Ue", si legge in una nota.

Miroglio Fashion, Amazon e Save the Duck tra i soci fondatori di Erion Textiles

“Tra le finalità di Erion Textiles c’è la volontà di essere protagonisti di un cambio di paradigma che metta l’ambiente al primo posto per una gestione corretta e trasparente del fine vita dei prodotti tessili, anticipando i prossimi obblighi normativi per la responsabilità estesa del produttore", ha spiega Raffaele Guzzon, presidente di Erion Textiles. “Siamo determinati a contribuire alla transizione del settore tessile verso l’economia circolare mediante una collaborazione con tutti gli attori della filiera che possa essere equilibrata e non guidata da interessi particolari, ma impegnata unicamente nel raggiungimento di benefici ambientali, economici e sociali per promuovere un futuro sostenibile".

La volontà europea e italiana di implementare la responsabilità estesa del produttore anche nel settore del tessile introdurrà nuovi obblighi e adempimenti per le aziende produttrici e importatrici di prodotti tessili finiti come, per esempio, abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori e tessili casa. "In particolare, nei prossimi mesi la Commissione Europea lavorerà alla definizione di requisiti armonizzati secondo il principio di responsabilità estesa del produttore, il quale prevede che tutti coloro che producono o importano prodotti tessili finiti si facciano carico del ciclo di vita dei propri prodotti dal momento in cui li immettono sul mercato fino al momento in cui questi diventano rifiuti", prosegue la nota. Il produttore dovrà quindi adempiere a questa responsabilità attraverso l’adesione a un consorzio per il finanziamento e l’organizzazione di un sistema di raccolta, recupero e riciclo dei rifiuti tessili post-consumo.

La raccolta differenziata relativa al settore del tessile nel 2021 è stata pari a 154.000 tonnellate

Secondo l’edizione 2022 del Rapporto rifiuti urbani di Ispra, la raccolta differenziata complessiva relativa al settore del tessile nel 2021 è stata pari a 154.000 tonnellate, con una maggiore incidenza delle regioni del nord Italia dove si concentra il 50 per cento della differenziata, seguite da quelle del Sud dove complessivamente sono state raccolte in maniera differenziata oltre 42.000 tonnellate di prodotti tessili, e del Centro (poco meno di 35.000 tonnellate complessive). Tra le regioni con livelli più elevati di raccolta differenziata dei tessili Lombardia (circa 27.000 tonnellate), Campania (15mila tonnellate) e Veneto (14mila tonnellate). Ancora particolarmente contenuto è anche il livello di raccolta differenziata pro-capite che, per la frazione tessile, nel 2021 è stata pari a 2,6 kg per abitante, con un leggero aumento rispetto ai 2,4 kg del 2020.

Immagine di una discarica nella provincia di Banten, Indonesia Credits: Tom Fisk, via Pexels
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