Nasce un marchio italiano che attesta la sostenibilità dei brand della moda
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Le aziende della moda negli ultimi anni si sono accostate alle tematiche legate alla sostenibilità. L'argomento, così come i risvolti pratici di simili approcci, è molto ampio e c'è una grande confusione legata ai temi dell'inquinamento industriale, ai tessuti ecologici, al riciclo.
4sustainability è il marchio italiano che attesta la sostenibilità delle aziende del fashion e del lusso
In questa ottica nasce 4Sustainability, marchio italiano che attesta la sostenibilità delle aziende del fashion e del lusso.
E' stata la fondatrice di Process factory, la fiorentina Francesca Rulli, ad avere l'idea di un set di protocolli studiati per uno dei comparti trainanti del made in Italy, a cui hanno già aderito oltre 130 aziende italiane e internazionali della moda e del lusso.
Ma quanto costa intraprendere un percorso di questo tipo? “L’investimento in sostenibilità dipende dall’incrocio di due parametri fondamentali: l’articolazione del percorso in termini di iniziative da portare avanti e la complessità e la dimensione dell’azienda interessata. Tanto più articolato il percorso e complessa l’azienda, tanto maggiori sono le risorse da mettere in campo. L’esperienza su tante realtà della filiera dei maggiori distretti italiani ci porta a indicare l’investimento medio tra i 5mila e i 20mila euro", ha spiegato, a FashionUnited, Rulli.
Dalla sostituzione delle materie prime con alternative sostenibili all’eliminazione delle sostanze chimiche tossiche e nocive in produzione, dalla costruzione di un sistema di garanzia del materiale riciclato al miglioramento dello stato di benessere all’interno all’organizzazione: queste sono 9 le aree possibili di intervento a marchio 4sustainability.
"La sostenibilità è una scelta strategica che l’azienda integra nel proprio modello di business e che si traduce in interventi coerenti con la tutela dell’ambiente, dei diritti della persona e della dimensione economica", ha sottolineato, ancora, Francesca Rulli.
"Una scelta etica che genera valore e opportunità di sviluppo. Come per tutti i megatrend, le prime a partire sono state le aziende di grandi dimensioni. Non ne farei tuttavia una questione di misure, quanto di un cambio di paradigma ormai in atto: in Italia, dove il tessuto produttivo è costituito per lo più da piccole e medie imprese, questa strategia è sempre più all’ordine del giorno" ha detto la fondatrice di 4Sustainability.
"Abbiamo strutturato per primi, in Italia, un percorso espressamente dedicato alle aziende tessili e del comparto moda e in grado di impattare concretamente sull’organizzazione interna e di filiera per trasformare la sostenibilità da costo, come veniva e viene ancora, in parte, percepita, a leva strategica di sviluppo capace di generare valore", ha specificato Rulli.
L’adesione alla roadmap 4sustainability si concretizza nell’implementazione di una o più iniziative, da realizzare attraverso il progetto, costruito su un protocollo standard, It tool e linee guida dedicate e attività di training trasversali che precedono e seguono il completamento del progetto.
La roadmap per la sostenibilità consta di 9 aree di intervento: monitoring (mappare e coinvolgere la filiera), chemical management (eliminare le sostanze chimiche tossiche e nocive dalla produzione), training (formare le risorse), recycle (costruire un sistema di garanzia del materiale riciclato), csr (applicare sistemi di gestione certificabili), material (sostituire la materie prime tradizionali con alternative sostenibili), climate (introdurre processi che riducano le emissioni di Co2 in atmosfera, i consumi di acqua e di energia), people (utilizzare strumenti per l’analisi e il miglioramento dello stato di benessere all’interno all’organizzazione), reporting (rendicontare con metodo e trasparenza quanto realizzato).
"Per realizzare un progetto di sostenibilità è necessario “fare filiera”, rendere consapevoli tutti gli interlocutori, definire chiaramente gli obiettivi e mettere in atto dei processi che portino a risultati chiari, misurabili e rendicontabili", ha aggiunto Rulli.
Foto: Pexels