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Nazioni Unite: il 50 per cento degli obiettivi di sviluppo sostenibile è fuori strada

Scritto da Isabella Naef

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Pexels, Markus Spiske
Gli sforzi che anche parte dell'industria sta facendo per il pianeta non sono lontanamente sufficienti. Stando al rapporto del Segretario generale delle Nazioni Unite appena pubblicato, "molti degli sdg (sustainable development goal, ndr) sono moderatamente o gravemente fuori strada". Le Nazioni Unite indicano cinque raccomandazioni per "salvare" gli obiettivi entro la scadenza del 2030.

Nazioni Unite: il 30 per cento degli obiettivi è fermo oppure è regredito

Realizzato a metà strada verso il 2030, e pubblicato il 24 aprile, il rapporto invita i leader mondiali a riunirsi in occasione del vertice sugli sdg e a "fornire un piano di salvataggio per le persone e il pianeta".

Il report aggiorna sui progressi compiuti dal 2015 rispetto al quadro globale degli indicatori degli sdg e sarà alla base del vertice del luglio 2023 dsullo sviluppo sostenibile e del vertice sugli sdg di settembre.

"Progressi verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile: verso un piano di salvataggio per le persone e il pianeta" è il titolo del rapporto che mette in luce come secondo valutazione preliminare di circa 140 obiettivi, solo il 12 per cento circa è sulla buona strada. Quasi il 50 per cento degli obiettivi è moderatamente o gravemente fuori strada e circa il 30 per cento è fermo oppure è "regredito al di sotto della linea di base del 2015".

Tra gli altri risultati, il rapporto sottolinea che, in base alle tendenze attuali, nel 2030: 575 milioni di persone vivranno in condizioni di estrema povertà; 84 milioni di bambini non andranno a scuola e, tra quelli che vanno a scuola, 300 milioni "non sapranno leggere e scrivere".

Le fonti rinnovabili costituiranno "una mera frazione" delle forniture energetiche globali.

Sono 660 milioni le persone che vivranno senza elettricità e quasi 2 miliardi non avranno accesso a una cucina pulita. Riconoscendo che la mancanza di progressi è universale, il rapporto sottolinea che "i Paesi in via di sviluppo e le persone più povere e vulnerabili del mondo ne stanno sopportando il peso maggiore". Il report indica cinque raccomandazioni generali e specifica una serie di azioni che i governi potrebbero intraprendere per sostenere ciascuna di esse.

Impegnarsi in un'azione "accelerata, sostenuta e trasformativa" a livello nazionale e globale "per mantenere la promessa degli sdg"; promuovere "politiche e azioni concrete, integrate e mirate per sradicare la povertà, ridurre le disuguaglianze e "porre fine alla guerra contro la natura", promuovendo al contempo i diritti delle donne e delle bambine e dando potere alle persone più vulnerabili; migliorare le capacità nazionali e subnazionali, la responsabilità e le istituzioni pubbliche per accelerare i progressi degli sdg, sono alcune delle azioni.

Sostenere i Paesi in via di sviluppo nei loro sforzi per raggiungere gli sdg, impegnarsi a realizzare l'Agenda d'azione di Addis Abeba e mobilitare le risorse e gli investimenti necessari, in particolare per i Paesi in situazioni speciali e quelli che "stanno vivendo una situazione di vulnerabilità acuta", oltre a continuare a rafforzare il sistema di sviluppo delle Nazioni Unite e potenziare la capacità del sistema multilaterale di affrontare le sfide emergenti e le lacune legate agli sdg nell'architettura internazionale emerse dal 2015, costituiscono altre raccomandazioni.

Il rapporto invita i leader mondiali a riunirsi al Vertice sugli sdg e a "realizzare un piano di salvataggio per le persone e il pianeta" intorno a tre punti di svolta: 1) dotare la governance e le istituzioni di una trasformazione sostenibile e inclusiva; 2) dare priorità a politiche e investimenti che abbiano effetti moltiplicatori su tutti gli obiettivi; 3) garantire un aumento dei finanziamenti per gli sdg e un ambiente globale favorevole ai Paesi in via di sviluppo.

Ecco i 17 sustainable development goal

Gli obiettivi sono 17 ovvero 1: no alla povertà; 2: fame zero; 3: buona salute e benessere, 4: Istruzione di qualità; 5: uguaglianza di genere, 6: acqua pulita e servizi igienici; 7: energia pulita e accessibile; 8: lavoro dignitoso e crescita economica 9: industria, innovazione e infrastrutture (ossia costruire infrastrutture resilienti, promuovere un'industrializzazione inclusiva e sostenibile e favorire l'innovazione); 10: riduzione delle disuguaglianze; 11: città e comunità sostenibili; 12: onsumo e produzione responsabili; 13: azione per il clima (adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e i suoi impatti); 14: garantire la vita sotto l'acqua, ossia conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile; 15: garantire la vita sulla terraferma (proteggere, ripristinare e promuovere l'uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, combattere la desertificazione, arrestare e invertire il degrado del territorio e fermare la perdita di biodiversità); 16: pace e giustizia Istituzioni forti (promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo sostenibile, garantire l'accesso alla giustizia per tutti e costruire istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli); 17: partenariati per il raggiungimento dell'obiettivo (rafforzare gli strumenti di attuazione e rivitalizzare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile)

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