• Home
  • News
  • Moda
  • Nuove professioni: rivoluzione per la sostenibilità e il commercio

Nuove professioni: rivoluzione per la sostenibilità e il commercio

Scritto da Isabella Naef

loading...

Scroll down to read more
Moda
Pexels, Mikhail Nilov

 Sono tre i settori che vedranno un’esplosione di nuove professioni nei prossimi dieci anni: quello informatico/tecnologico, quello del marketing e della pubblicità e i green jobs (i lavori legati alla sostenibilità). Questa una delle tendenze emerse dall’Osservatorio dei giovani imprenditori di Confcommercio sulle nuove enerazioni con focus sul lavoro del futuro e le nuove professioni, presentato nei giorni scorsi a Roma.

Per il 70 per cento degli intervistati il lavoro ideale del futuro è da imprenditore

Dati alla mano, per il 70 per cento degli intervistati il lavoro ideale del futuro è da libero professionista o da imprenditore, sintomo del fatto che nelle nuove generazioni sta crescendo sempre di più l’idea di un lavoro gestito in autonomia. Quasi un giovane su due (43 per cento) crede che in futuro il lavoratore avrà sempre più libertà di decidere quando, dove e come lavorare, per favorire un equilibrio tra lavoro e vita privata. L'idea di full smart working si conferma poco allettante per quasi la totalità dei rispondenti.

“Nelle aspettative delle nuove generazioni, proprio i settori che Confcommercio rappresenta saranno sottoposti alla più ampia rivoluzione: commercio e servizi (alle persone e alle imprese) sono indicati come il primo banco di prova del cambiamento nel lavoro del futuro, dove nasceranno più frequentemente nuove professionalità e probabilmente nuove imprese", ha sottolineato Andrea Colzani, presidente dei Giovani imprenditori di Confcommercio.

La settimana corta, già presente in molti Paesi, prenderà sempre più piede

Più di un intervistato su quattro (28 per cento) ritiene che la settimana corta, già presente in molti Paesi, prenderà sempre più piede, con quattro giorni di lavoro e tre di pausa.

Per quasi sei giovani su dieci in futuro si cambierà spesso lavoro e si rimarrà nella stessa azienda solo per pochi anni. Anche la trasformazione delle modalità e degli spazi di lavoro ha subito una forte accelerazione: il futuro del lavoro è ibrido per il 70 per cento degli intervistati.

Dall’indagine emerge che i settori che cambieranno di più in futuro saranno il commercio, i servizi alle persone e i servizi alle imprese; quelli che subiranno meno variazioni secondo gli intervistati sono invece la ristorazione, l’agricoltura e i trasporti anche se spesso il tempo smentisce le previsioni: basti pensare quanto si è innovato il settore della ristorazione durante la pandemia.

Inoltre, come anticipato, sono tre i settori che vedranno un’esplosione di nuove professioni nei prossimi dieci anni: quello informatico/tecnologico, quello del marketing e della pubblicità e i green jobs (i lavori legati alla sostenibilità).

Le aspettative nei confronti del lavoro del futuro vanno, dunque, in una direzione di flessibilità, di centralità dei bisogni e dei ritmi della persona. L’innovazione tecnologica aiuterà il mondo del lavoro a essere sempre più smart senza escludere la necessità di lavorare vicini al proprio team per poter costruire, oltre a una carriera, un ambiente di lavoro positivo e di condivisione in un’ottica di incentivazione dell’innovazione e della crescita aziendale.

Questi in sintesi i risultati dell’Osservatorio sulle nuove generazioni realizzato dai Giovani imprenditori di Confcommercio in collaborazione con OneDay e con il sostegno di Meta. L’indagine ha coinvolto più di 600 tra imprenditori, studenti e lavoratori di età compresa tra i 18 e 35 anni.

commercio
Confcommercio
giovani imprenditori
nuove professioni sostenibilità