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Per Assirevi se le regole di sostenibilità sono poche chiare c'è rischio greenwashing

Scritto da Isabella Naef

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Ci sono alcuni nodi da sciogliere per l'Italia in tema dei nuovi standard europei di rendicontazione della sostenibilità (Esrs) Credits: Pexels, Alena Koval

Al Congresso annuale della European accounting association, che si è appena concluso a Roma, sono emersi alcuni nodi da sciogliere per l'Italia in tema dei nuovi standard europei di rendicontazione della sostenibilità (Esrs). Si tratta di regole poco chiare, distanza dagli standard internazionali, riferimenti talora ambigui al principio di "rappresentazione veritiera e corretta" e tempi troppo stringenti.

"Interoperabilità con i principali standard internazionali ancora limitata, regole applicative poco chiare, riferimenti talora ambigui al principio di "rappresentazione veritiera e corretta"; e tempi troppo stringenti per la pubblicazione delle nuove regole", sono le criticità illustrate dal presidente di Assirevi, Gianmario Crescentino, in relazione alle attività cui l’Efrag, European financial reporting advisory group, dovrà dedicarsi nei prossimi mesi per dare attuazione al progetto di semplificazione degli standard europei di rendicontazione della sostenibilità (Esrs), avviato dalla Commissione europea.

Crescentino, si legge in una nota, è intervenuto durante i lavori del 47esimo Congresso annuale della European accounting association, appena concluso a Roma.

Ferma restando la piena condivisione dei più generali obiettivi di semplificazione articolati dalla commissione, Assirevi evidenzia in particolare che l’interoperabilità degli standard Esrs con i principali framework internazionali risulta solo parzialmente realizzata, soprattutto a causa dell’assenza di strumenti operativi, documenti esplicativi ufficiali e tassonomie digitali comuni. In particolare, risulta ancora limitato l’allineamento tra gli Esrs e gli standard internazionali adottati dall’Issb, International sustainability standards board) e dal Sasb, Sustainability accounting standards board).

Assirevi, prosegue la nota, sottolinea che la mancanza di uniformità delle regole rischia di complicare il lavoro degli amministratori e dei revisori, e raccomanda una collaborazione più ampia e sistematica a livello globale, per ridurre l’onere e i costi di rendicontazione, aumentando al contempo i benefici per i destinatari delle informazioni. Per questo l’associazione ritiene auspicabile che, nella redazione dei futuri standard, l’Efrag e la Commissione Europea prevedano forme di trasposizione o adattamento al contesto europeo degli standard internazionali già esistenti. Questo approccio eviterebbe di introdurre requisiti sovrapposti o divergenti che potrebbero aumentare la complessità normativa, generare incoerenze nei report e compromettere la comparabilità delle informazioni.

Assirevi è un’associazione privata senza scopo di lucro fondata nel 1980 e legalmente riconosciuta che riunisce 16 società di revisione italiane di grandi, medie e piccole dimensioni. Queste ultime rappresentano la quasi totalità delle società che svolgono la revisione sugli Enti di interesse pubblico in Italia (vale a dire società quotate, banche e assicurazioni) e che sono quindi soggette alla vigilanza di Consob.

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