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Perde fascino l'effetto "bling bling" del lusso

Scritto da FashionUnited

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Moda

Come evidenziato da FashionUnited fin dai primi giorni di lockdown a oggi, l'industria della moda sta vivendo un cambiamento epocale non solo da un punto di vista del ripensamento di fiere, fashion week (quella di Milano sarà digitale ed è in agenda dal 14 al 17 luglio) e vendita delle collezioni, ma anche da un punto di vista strategico. Mai come oggi stilisti e amministratori delegati delle griffe si sono interrogati sulle nuove esigenze della clientela e sulla necessità di dare vita a quel cambiamento in nome della "sostenibilità" ambientale, sociale ed economica di cui tanto si è discusso ma su cui (troppo) poco si è investito.

Sul piatto, in questo momento, inoltre, oltre al tema delle collezioni, c'è anche quello del crollo delle vendite, dei finanziamenti, della carenza di liquidità e del dramma di molte piccole e medie imprese che hanno poco ossigeno per andare avanti.

Il web, dall'ecommerce alle fashion week online, è un'opportunità per clienti e brand

Insomma, un momento di evoluzione in cui online, negozi fisici, collezioni e relativa stagionalità, fiere e settimane della moda devono muoversi ma in maniera diversa rispetto a quanto erano abituate a fare solo qualche mese fa.

Stando a un report che include anche un sondaggio svolto tra oltre 1000 acquirenti del lusso (Usa ed Emea) e ai risultati delle interviste a 80 amministratori delegati (tra cui Missoni, Tod's, Valentino, Kering, Rinascente, Brioni, Reda, Isetan, Lardini) presentati ieri mattina, durante il webinar "A perspective for the luxury-goods industry during and after coronavirus" che ha visto la partecipazione di Antonio Achille, global leader McKinsey's luxury practice, head of consumer for Mediterranean complex, del ceo di Pitti Immagine Raffaello Napoleone e di Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della moda italiana, è emerso in maniera lampante che il lusso sta vivendo un cambiamento e che dovrà imparare a relazionarsi con nuove regole.

Circa il 40 per cento degli amministratori delegati intervistati, come risulta dal report di McKinsey, crede che il settore ridefinirà le regole messe in atto finora, mentre l’80 per cento dei consumatori tornerà nei negozi con estrema attenzione e, soprattutto, si indirizzerà verso prodotti diversi. In realtà, soprattutto le nuove generazioni, hanno già dettato nuove regole negli anni scorsi, decretando la fine del successo delle griffe legate al solo marchio, e puntando, invece, su valori come la sostenibilità, la sicurezza e l'inclusività. Piccoli shop, marchi con un impatto positivo sulla società saranno i favoriti, a scapito di chi fino a oggi ha puntato soprattutto sull'effetto "bling bling".

Come sta accadendo in Cina, Paese che sta uscendo dalla pandemia da Covid-19, saranno i consumatori più giovani a trainare la ripresa economica. Numeri alla mano, inoltre, McKinsey stima che il 40 per cento dei consumatori contattati non viaggerà prima dell’autunno 2020. Gli spostamenti, poi, saranno poco legati a esperienze di shopping e saranno ispirati da cultura, benessere e affetti.

Un altro aspetto dell'industria della moda legato al retail vede nell'ecommerce e nella multicanalità un valido supporto, sia in Europa, sia in Usa. Negli Stati Uniti i department store come Saks Fifth Avenue e Nordstrom hanno anticipato i saldi online sulle collezioni moda fino al 40 per cento. Durante il lockdown il 24 per cento degli intervistati ha scelto per la prima volta lo shopping online, mediamente con grande soddisfazione, soprattutto in Italia e Stati Uniti.

E se l'online è un canale che per molti marchi ha rappresentato un alleato durante la chiusura forzata, anche le fiere e le fashion week hanno pensato di "traslocare" molti eventi sul web. Tra queste quella di Milano, in agenda dal 14 al 17 luglio. "Lo sviluppo di una fashion week digitale è una risposta concreta al momento che stiamo vivendo", ha commentato il presidente di Camera nazionale della moda italiana, Carlo Capasa.” In questa situazione di difficoltà è fondamentale dare la possibilità a tutte le aziende di presentare le collezioni uomo primavera/estate 2021 e le precollezioni uomo e donna primavera/estate 2021 durante la fashion week digitale di luglio".

Fra qualche giorno, il 12 giugno per l'esattezza, anche la settimana della moda londinese, assumerà una nuova forma, esclusivamente digitale. La piattaforma digitale si rivolgerà sia al pubblico commerciale sia a quello dei consumatori; abbracciando il fermento culturale, la creatività e lo spirito umoristico per cui la moda britannica e Londra sono note.

Foto: Carlo Capasa, ufficio stampa Camera della moda

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