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Peta Fashion awards 2023: Gucci, Versace e Max Mara tra i virtuosi

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Max Mara resort 2024 Credits: Courtesy of Max Mara
Infilata di marchi italiani, da Gucci a Max Mara, a Versace, tra i meritevoli vincitori dei premi per la difesa dei diritti degli animali e il loro benessere. Come ogni anno, infatti, l'associazione Peta, acronimo di People for the ethical treatment of animals, ha annunciato i nomi delle marche e delle aziende vincitrici dei suoi "Peta fashion awards" per il 2023. Si tratta dei premi con cui, annualmente, l'organizzazione no-profit cerca di riconoscere e celebrare gli sforzi per i diritti degli animali compiuti all'interno dell'industria della moda da marchi, personaggi noti, stilisti e tutti gli altri professionisti legati all'universo del fashion e delle tendenze. Non mancano anche "riprovevoli" nomination per "Villain of the year" e "Greenwash of the Year". Due onorificenze evidentemente negative che, in questa occasione, Peta ha voluto assegnare, rispettivamente, alla catena di moda svedese H&M e all'azienda di moda americana, con sede a Los Angeles, Reformation.

Il "Cattivo dell'anno" è stato H&M

Quest'anno le categorie dei premi sono 21, tra cui, appunto, il "Cattivo dell'anno" e il miglior "Green Wash" di questo 2023. Due "premi" che confermano che c'è ancora molto lavoro da fare, agli occhi dell'associazione animalista, per raggiungere l'obiettivo dichiarato di avere un'industria della moda completamente libera dall'uso di materiali di origine animale. I passi avanti, però, secondo Peta sono evidenti: a dare un contributo decisivo figura la modella e celebrità americana Kylie Jenner, la stilista britannica Jacqueline Durran e i marchi di lusso Gucci, Stella McCartney e Balenciaga.

Il premio dedicato al momento più iconico del cinema è andato a Jacqueline Durran. Le scelte della costumista Jacqueline Durran nel film Barbie hanno avvicinato glamour e responsabilità anche nel cinema. Nel film, infatti, sono presenti stivali da cowboy vegani e un elegante cappotto di pelliccia vegana. Il premio dedicato al miglior momento per la moda vegana va a Kylie Jenner che ha lanciato il suo nuovo marchio di abbigliamento, Khy, con un party di star con un dress code cruelty-free. Il premio per la moda più fresca e calda senza piume va a Canada Goose che "ha introdotto una favolosa moda senza piuma grazie alla Carlyle quilted shirt Jacket realizzata con Tencell Lyocell, una fibra biodegradabile ricavata dalla polpa di legno", spiega Peta.

Il premio "miglior capo vegano in pelle scamosciata" è andato a Max Mara

Aupen si è aggiudicata il premio per le sue richiestissime borse vegane, realizzate principalmente con materiali riciclati privi di sostanze animali, viste al braccio di molte celebrità, tra cui Taylor Swift, Hailey Bieber, Kylie Jenner e Gabrielle Union.
Il premio "il miglior prodotto di lusso" è andato a Gucci, grazie alla versione vegana dell'iconica borsa Horsebit 1955 di Gucci realizzata con Demetra, la una miscela di viscosa, polpa di legno e plastica a base di mais. Gap, invece, è l'azienda più amica dei vegani, mentre il marchio più lungimirante è von Holzhausen. Nel 2023, il marchio vegano von Holzhausen ha lanciato Liquidplant, la prima vernice ad alte prestazioni al mondo a base 100 per cento vegetale destinata a sostituire il rivestimento in plastica degli interni delle auto, delle borse di tela e persino delle scatole di cereali. Il premio per la partnership più innovativa è andato a Balenciaga e Gozen. La startup di biomateriali Gozen e il marchio di lusso Balenciaga hanno lanciato Lunaform durante la settimana della moda di Parigi 2023. Questo materiale innovativo è prodotto con microrganismi ed è privo di animali e plastica. Balenciaga ha utilizzato questo tessuto di lusso per il suo cappotto accappatoio Maxi.

Il miglior marchio sostenuto da una celebrità è Løci, finanziato da Leonardo DiCaprio. Si tratta di un marchio di scarpe vegane che utilizza plastica oceanica riciclata, sughero naturale e solette a base di bambù per i suoi modelli di sneaker. Il premio "Leader nella moda" va a Vf Corporation, proprietaria di marchi come The North Face, Vans e Dickies, che ha confermato che non utilizzerà più il cashmere nei suoi prodotti dopo aver sentito parlare da Peta di come le capre soffrano.

Apparis, invece, è il marchio vegano premiato perchè realizza capi di tendenza pensando agli animali, come il cappotto a quadri in finta lana Alma, "perché non c'è niente di bello nell'industria crudele e sanguinaria della lana", scrive Peta.

Il premio "miglior capo vegano in pelle scamosciata" è andato a Max Mara, mentre quello dedicato al "prodotto più caldo in pelle vegana" è stato assegnato a Versace. Il premio per il miglior capo vegano in pelle esotica è andato a Alice + Olivia, e le migliori piume vegane sono prodotte da Vaseghia.

Il miglior tacco vegano è di Stella McCartney, mentre la migliore scarpa da ginnastica vegana è di Moea. Blueview ha lanciato la prima scarpa biodegradabile al mondo, realizzata con una miscela di fibre organiche traspiranti e resistenti e Soleic, un biomateriale ricavato da piante e alghe, aggiudicandosi il premio innovazione di Peta. Il premio migliore moda maschile, invece, è andato ad Abercrombie & Fitch. Infine, il riconoscimento per il "cattivo dell'anno" è toccato a H&M. L'azienda "sostiene di avere a cuore il benessere degli animali, eppure imbottisce le sue giacche con piume strappate dai corpi degli uccelli dopo che sono stati violentemente uccisi. Il rivenditore di moda può risparmiare alle anatre e alle oche una vita di sofferenze e una morte violenta smettendo di usare piume "responsabili" etichettate in modo ingannevole, a favore dei molti materiali vegani caldi e umani disponibili", scrive Peta.

Reformation, invece, si è aggiudicata il premio miglior greenwasher dell'anno perchè, sottolinea Peta, "si presenta come un'azienda sostenibile che ottiene la lana da pecore "felici", ma nessuna pubblicità può nascondere il fatto che la lana è un prodotto di origine animale".

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