• Home
  • News
  • Moda
  • Pitti Uomo: Antony Morato racconta la sua vocazione cosmopolita

Pitti Uomo: Antony Morato racconta la sua vocazione cosmopolita

Scritto da FashionUnited

loading...

Scroll down to read more

Moda

Courtesy of Antony Morato
Antony Morato, brand italiano di abbigliamento da uomo “contemporary fashion”, ha archiviato il 2021 con una crescita del 12 per cento, pari a circa 67,5 milioni di euro, mentre il primo quarter del fiscal year 2022 segna una crescita dei ricavi pari al 22,3 per cento, a quota 23,6 milioni di euro di fatturato, contro i 19,2 dello stesso periodo del 2021. Come ha spiegato ieri, a FashionUnited, nello stand del brand alla Fortezza da Basso, a Firenze, in occasione di Pitti Uomo, Lello Cardarelli, ceo di Antony Morato, "le prospettive complessive per l'anno in corso sono buone, tenendo comunque conto di tutte le variabili che contraddistinguono questo particolare momento storico ed economico".

Il problema oggi, infatti, "non è vendere quanto produrre e consegnare in tempo le collezioni", ha secificato il ceo. "Sembra un paradosso ma in questo periodo lo short term plan vale molto di più del long term plan", ha spiegato riferendosi alle chiusure di alcuni Paesi a causa della pandemia da Covid-19 e al conflitto tra Russia e Ucraina. "In questi mesi le aziende della moda sono state costrette a ripensare strategie e progetti e in un certo senso sono migliorate perchè hanno rivisto costi e investimenti e, soprattutto, hanno testato con mano che è l'insieme dell'azienda che ha successo e che deve funzionare: prodotto, marketing, comunicazione", ha raccontato Cardarelli che ha fondato il marchio nel 2007.

A incrementare la performance sono stati tutti e tre i principali canali di vendita del brand

A incrementare la performance dei primi mesi di questo anno sono stati tutti e tre i principali canali di vendita del brand: retail, wholesale ed ecommerce, in continuità con l’ultimo quarter del 2021. A oggi il marchio conta 30 negozi in Italia, 13 in Spagna (retail diretto) e 15 nel resto del mondo, oltre all'ecommerce che ha archiviato il primo quarter con una crescita dei ricavi del 29 per cento. Il mercato principale è l'Italia e il 60 per cento del fatturato arriva dall'estero. Germania, Paesi Bassi, Europa dell'est sono mercati dove l'etichetta sta crescendo complice una strategia che vede collezioni sostenibili e un rapporto sempre più bilanciato tra qualità e prezzo. Tanto per fare qualche esempio, un abito ha un prezzo medio di 240 euro, un capospalla di circa 200 euro, un jeans di 99 euro.

Le collezioni si adattano a ogni momento della giornata, garantendo al consumatore la possibilità di scegliere outfit innovativi mantenendo il proprio stile personale.

Il brand, presente alla 102esima edizione del Pitti Uomo, kermesse che chiuderà i battenti domani, 17 giugno, per i suoi quindici anni ha scelto di reinterpretare i capi iconici del mondo “timeless”, da sempre uno dei punti di forza delle sue collezioni.

I capi essenziali del guardaroba maschile raccontano l’evoluzione dell'etichetta

I capi essenziali del guardaroba maschile raccontano l’evoluzione dell'etichetta: dai colori classici fino ad arrivare alle tendenze contemporanee con l’uso di colori pastello, come il giallo lime e l’azzurro, e i toni brillanti come il bluette e l’arancio. Non mancano proposte di tessuti in cotone e lino in colori naturali (coloniale, off white, verde militare).

La nuova collezione primavera estate 23 si ispira a quattro città che rappresentano simbolicamente l’aspirazione urbana e cosmopolita del brand. Las Vegas, Sydney, Dubai e Detroit cominciano la loro ascesa negli anni ‘80 e ’90, apice della cultura pop, e vengono interpretate nella collezione come quattro stili di vita, evocativi del magnetismo urbano delle grandi megalopoli internazionali con le loro suggestioni culturali. Non mancano i riferimenti al fascino a volte esotico della natura, ripreso nelle forme e nei colori delle vivaci stampe pop e nei pattern floreali. Gli anni ‘80 sono evocati nei colori brillanti, nelle stampe ironiche e nell’attitudine un po’ sfrontata che riporta indietro nel tempo; mentre le costruzioni militari, il minimalismo delle linee e i volumi morbidi sono un omaggio allo stile street fashion del decennio successivo. A rafforzare ulteriormente il legame tra il brand e la cultura pop, nascono tre nuove capsule collections iconiche strettamente legate e ispirate agli anni ottanta e novanta: Back to the future, Pacman e Mickey Mouse. Back to the future collection: uno dei film più iconici del regista Steven Spielberg è stato d’ispirazione per questa capsule, t-shirt con logo del film e l'indimenticabile De Lorean. Pacman collection è una piccola collezione per ricordare uno dei videogame più iconici di sempre, Pacman. La schermata labirinto e i fantasmini colorati riportano nel mondo onirico ed iconico delle prime sale giochi tra suoni sintetici, gettoni di metallo e joystick. Mickey Mouse capsule collection è composta da due t-shirt e una felpa, create in occasione del centenario del più celebre dei cartoon: Mickey Mouse. Grafica minimal in linea con lo stile Antony Morato, la sagoma di Mickey Mouse, il logo e nient'altro.

Lello Cardarelli, ceo di Antony Morato
Antony Morato
Pitti Uomo
SS23