Raf Simons chiude il suo marchio eponimo
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"Mi mancano le parole per esprimere quanto sono orgoglioso di tutto ciò che abbiamo raggiunto", ha scritto Simons. "Sono grato per il sostegno incommensurabile del mio team, dei miei collaboratori, della stampa e dei buyer, dei miei amici e della mia famiglia e dei nostri devoti fan e fedeli seguaci. Grazie a tutti voi, per aver creduto nella nostra visione e per aver creduto in me".
In un annuncio su Instagram, lo stilista belga ha dichiarato che sarà la fine dei 27 anni del marchio
Il collaboratore di lunga data di Simons, Pieter Mulier, ora direttore creativo di Alaïa, ha detto, attraverso un post su Instagram che Simons "ha influenzato tutti per tre decenni".
Mi mancano le parole per esprimere quanto sono orgoglioso...".
L'ultima sfilata di Raf Simons si è tenuta durante Frieze a Londra in ottobre, e all'epoca non c'erano molti segnali che lasciassero presagire che sarebbe stata l'ultima uscita del marchio.
Simons, che ha segnato il corso della moda da Jil Sander a Dior a Calvin Klein, è attualmente il direttore creativo di Prada, ruolo che ricopre dal 2020. Alcuni addetti ai lavori hanno ipotizzato che la sua assunzione faccia parte del piano di successione del gruppo italiano e che, in ultima analisi, succederà a Miuccia Prada (che oggi ha 73 anni).
Simons, che si divide tra Milano e Anversa, si è laureato in design industriale nel 1991 e ha iniziato a lavorare come designer di mobili per gallerie e interni privati. Dopo uno stage presso Walter Van Beirendonck, che faceva parte dei famigerati Sei di Anversa, Simons è stato incoraggiato dal direttore del dipartimento di moda dell'Accademia Reale di Anversa a intraprendere la propria strada nel campo della moda, lanciando il proprio marchio nel 1995 come stilista di abbigliamento maschile autodidatta.
Sul sito web del marchio, il messaggio che Simons vuole trasmettere è "l'orgoglio dell'individualità". Alimentato dal suo amore per le culture giovanili ribelli e per l'abbigliamento maschile tradizionale", lo stile di Simons ha abbracciato la rivoluzione e l'innovazione, ma gli "elementi chiave rimangono gli stessi: proporzioni moderne, una costante ricerca di tessuti e texture e soprattutto l'interazione tra la costruzione pura e le nuove forme con il corpo e la psiche del contemporaneo".
Scritto da Don-Alvin Adegeest per l'edizione Uk e tradotto per fashionunited.it da Isabella Naef