Riri group punta sul Far East e pensa a qualche acquisizione
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A un anno dall'acquisizione da parte di Gilde Buy Out Partners, fondo olandese, Riri group racconta a FashionUnited quali sono i progetti in essere e la strategia per futuro.
L'azienda svizzera, fondata nel 1923, produce cerniere e bottoni per marchi come Louis Vuitton, Prada, Moncler, Brioni, Gucci ed Hermès. Gli stabilimenti del gruppo, che opera attraverso Riri, Meras, e Cobrax, quest'ultima attiva nel settore bottoni jeans, bottoni a pressione e rivetti, si trovano a Padova e Tirano, in provincia di Sondrio, mentre il quartier generale è a Mendrisio. Renato Usoni, che ha raccontato a FashionUnited le novità dell'azienda, è il ceo di Riri group.
Quali sono gli step che vi hanno portato all'acquisizione da parte di Gilde e quali i cambiamenti tangibili a un anno esatto dall'acquisizione?
Circa un anno fa siamo stati acquisiti per l'81 percento dal fondo olandese Gilde Buyout, mentre il 19 percento è stato comprato dal management del gruppo, proprio a dimostrazione che oltre ad aver contribuito a sviluppare un importante percorso di crescita, i manager, quasi tutti in azienda da 10-15 anni, credono fortemente in questa realtà e nelle ulteriori potenzialità d sviluppo. Devo anche dire che Gilde non è stato il nostro unico pretendente ma abbiamo ricevuto offerte da diverse realtà.
Con quale giro d'affari avete chiuso il 2014 e quali sono le previsioni di chiusura per l'anno in corso?
Il 2014 si è chiuso con un fatturato pari a 82 milioni di euro, di cui circa 21 milioni arrivano dal business dei bottoni mentre le parte rimanente dalle zip. L'anno in corso è piuttosto complesso per i mercati e ci aspettiamo di chiudere sostanzialmente in linea con lo scorso anno, Prevediamo un incremento del business dei bottoni e un leggero incremento di quello delle zip.
Quali sono i vostri principali mercati e quali i Paesi che offrono maggiori opportunità di crescita?
Il 35 percento del nostro fatturato arriva dal mercato italiano, al secondo posto c'è la Francia. La zona del Far East rappresenta per noi molte potenzialità. Quando parliamo di questo mercato ci riferiamo anche a brand coreani e brasiliani, naturalmente appartenenti al segmento alto del mercato.
Che tipo di investimenti state realizzando per sviluppare le vostre potenzialità?
Gli investimenti maggiori sono destinati ad aumentare la gamma di prodotti, le relative funzionalità e applicazioni. Stiamo realizzando anche investimenti per aumentare la capacità produttiva, soprattutto per quanto concerne i bottoni.
State pianificando anche qualche acquisizione? Una quotazione potrebbe essere auspicabile?
Eventualmente se si presentasse l'opportunità valuteremo anche investimenti di questo tipo. La quotazione ci interessa, ma nel medio periodo.
Il vostro è un settore molto di nicchia che opera con grandi nomi della moda. Anche voi avete una stagionalità da rispettare?
Certamente, abbiamo nuove collezioni almeno due volte l'anno. Con i clienti più grossi interagiamo anche più spesso, fino a quattro volte all'anno. Devo aggiungere, inoltre, che i 90 percento dei nostri prodotti sono customizzati, per esempio con il logo dei brand con cui lavoriamo.
Si tratta sempre di grosse griffe di abbigliamento?
Si, ma lavoriamo anche con marchi sportivi di nicchia, come alcuni brand attivi nell'alpinismo e nel ciclismo.
Conta molto l'innovazione nel vostro mercato? Immagino che utilizziate una manodopera altamente specializzata
Sicuramente, ci sono applicazioni e tecniche sviluppate ad hoc per questi mercati di nicchia. Abbiamo collaborazioni con scuole che operano nel settore come Marangoni, per esempio. In alcuni casi privilegiamo la formazione interna, abbiamo processi produttivi che prevedono conoscenze ed esperienza di tessitura, filati, tintoria, automazione industriale e galvanica. Posso dire che il livello dei neolaureati è molto alto, così come la loro motivazione.