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Saldi al via: ecco tutte le nuove norme per negozi ed ecommerce

Scritto da Isabella Naef

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Moda
Pexels, Karolina Grabowska

La Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome hanno fissato l’inizio dei saldi estivi a giovedì 6 luglio, per una durata di circa 60 giorni. Molte le novità che riguardano i negozianti derivanti dal Decreto legislativo n. 26 del 7 marzo 2023 che recepisce la cosiddetta “Direttiva Omnibus” – Direttiva (Ue) 2019/2161 per una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme dell’Unione Europea relative alla protezione dei consumatori, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 66 del 18 marzo 2023.

Saldi estivi al via giovedì 6 luglio, per una durata di circa 60 giorni

Il Decreto legislativo n. 26 del 7 marzo 2023 è entrato in vigore il 2 aprile 2023 e modifica, integrandolo, il Codice del consumo (Decreto Legislativo 205/2006) in particolare su annunci di riduzioni dei prezzi in vista dei prossimi saldi estivi e per le vendite con sconti nei negozi fisici, negli outlet e sull’online; regolamentazione sull'ecommerce e rafforzamento delle sanzioni per pratiche commerciali scorrette e clausole vessatorie a danno dei consumatori. Come spiega Federazione moda Italia, raccogliendo le sollecitazioni di Confcommercio e Federazione moda Italia, le disposizioni che riguardano gli annunci di riduzione di prezzo (ex art. 17-bis del decreto legislativo n. 206 del 2005) che vanno a impattare sulle politiche di sconto e vendite promozionali, black friday, saldi, vendite di liquidazioni, tanto online quanto offline nei punti vendita fisici e negli outlet, si applicheranno dal primo luglio.

Rafforzate le sanzioni per pratiche commerciali scorrette

La data di inizio dei saldi estivi 2023 è pressoché la stessa in tutta Italia, con eccezione delle province autonome, il termine del periodo varia per ogni Regione. Per esempio, in Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia i saldi terminano il 30 settembre, in Piemonte, Umbria, Veneto, Emilia Romagna, Molise, Marche e Abruzzo il 31 agosto, in Lombardia, Campania, Calabria e Sardegna il 30 agosto, in Liguria e Lazio il 16 agosto, in Puglia e Sicilia il 15 settembre, in Basilicata il 2 settembre.

Le nuove regole di trasparenza si riferiscono all'obbligo di indicazione del prezzo precedente

In particolare le nuove regole di trasparenza si riferiscono all'obbligo di indicazione del prezzo precedente, cioè il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti lo sconto. Nel caso di progressività degli sconti e cioè quando gli sconti divengono via via più alti, come accade durante i saldi, il prezzo precedente, che va sempre evidenziato, è quello riferito ai 30 giorni antecedenti l’avvio dei saldi; l’adeguamento alla normativa riguarda negozi fisici, outlet e store online. Previsto anche l’inasprimento delle sanzioni minime e massime in caso di pratiche commerciali scorrette.

Il ministero delle Imprese e del made in Italy ha cercato di fare chiarezza sulle novità per i negozianti rispondendo alle domande più frequenti. Ecco qualche delucidazione.

Quali annunci di riduzione di prezzo sono oggetto della nuova normativa?

Sono oggetto della nuova disciplina tutti gli annunci, effettuati in ogni canale di distribuzione, che diano l’impressione ai consumatori di trovarsi di fronte a una diminuzione del prezzo di vendita di un determinato bene in uno specifico lasso di tempo, rispetto a quello precedentemente applicato dal venditore. La norma in materia di annunci di riduzione di prezzo si applica solo ai beni e non ai servizi. È da considerarsi rilevante ai fini dell’applicazione della norma, quindi, ogni comunicazione in merito al vantaggio economico e al risparmio derivante dalla effettuazione di quel determinato acquisto in uno specifico lasso di tempo.

La nuova disciplina è applicabile agli annunci di riduzione di prezzo formulati in termini generali.

Come si identifica il “prezzo precedente” che deve essere indicato ai sensi della nuova norma?

Il “prezzo precedente” da assumere quale riferimento per l’annuncio di riduzione di prezzo è quello più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti nel canale di vendita online o nel singolo punto vendita (per esempio prezzo online e prezzo offline per le vendite in negozio) presso cui si effettua l’acquisto.

Confcommercio
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