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Saldi estivi agli sgoccioli

Scritto da FashionUnited

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Ancora una decina di giorni e sarà possibile fare un bilancio dei saldi estivi. La data fissata per il termine degli sconti, infatti, è il 31 agosto. La stagione dei saldi è iniziata in tutta Italia sabato 6 luglio.

In tutti i negozi, come ricordano le principali associazione dei consumatori, lo sconto o ribasso effettuato deve essere espresso in percentuale sul prezzo normale di vendita che deve essere comunque esposto.

A breve, quindi, sarà possibile confrontare le stime dell'Onf, Osservatorio nazionale Federconsumatori, e le vendite della stagione. Secondo le previsioni, gli acquisti dovrebbero essere effettuati dal 41 per cento delle famiglie (pari circa a 10 milioni di famiglie) e l’andamento delle vendite dovrebbe pressoché stabile rispetto allo scorso anno. Numeri alla mano, è previsto un aumento rispetto allo scorso anno del +0,2 per cento, per una spesa media di 181,56 euro per ogni famiglia.

Secondo l'Onf, Osservatorio nazionale Federconsumatori la spesa media è di 181 euro a famiglia

Le associazioni dei consumatori ricordano anche che la normativa vigente obbliga gli esercizi commerciali a garantire ai clienti il pagamento tramite pos, quindi con carta di credito o bancomat. Nel caso in cui l’esercente non consenta tale opzione di pagamento, è possibile segnalare l’episodio alla Guardia di Finanza.

Quanto alla prova dei capi, è utile ricordare che i punti vendita non sono tenuti per legge a permettere la prova dei capi di abbigliamento prima dell’acquisto così come, in assenza di vizi o difetti, consentire il cambio del prodotto è rimessa alla discrezionalità del commerciante. Nel caso in cui il negoziante lo consenta, è quindi sempre meglio provare l’articolo e, prima del pagamento, chiedere all’esercente termini e condizioni per l’eventuale possibilità di sostituzione.

Se da una parte il negoziante non è tenuto a per legge a sostituire un prodotto integro, la situazione cambia radicalmente in caso di prodotto difettoso. Il D.Lgs. n. 24/2002 stabilisce che un periodo di garanzia di due anni per i prodotti nuovi e di un anno per i beni usati, anche nel caso di merce acquistata a saldo: è quindi bene conservare lo scontrino per chiedere al negoziante la sostituzione del prodotto difettoso e che comunque presenti un vizio di conformità, emerso entro i 24 mesi dall’acquisto, che ne pregiudichi l’utilizzo. In alternativa alla sostituzione è possibile usufruire della riparazione o richiedere una riduzione proporzionale del prezzo o ancora scegliere la risoluzione del contratto.

Per quanto riguarda lo shopping online, visto che non è sempre possibile consultare tutte le informazioni relative al prodotto, è opportuno controllare con attenzione la completezza e l’esaustività della descrizione e la buona qualità delle immagini disponibili per inquadrare il prodotto nel suo complesso.

Il Codice del consumo prevede particolari tutele per gli acquisti online e a distanza: è il caso, per esempio del diritto di recesso che, come già precisato, non sussiste per gli articoli comprati nei locali commerciali. L’utente ha 14 giorni di tempo a partire dal momento della consegna per restituire il prodotto e richiedere il rimborso totale dell’importo pagato. Ad ogni modo è preferibile consultare sul sito scelto le indicazioni relative al diritto di recesso.

Foto: Pexels

osservatorio nazionale federconsumatori
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