Saldi estivi al via sabato primo luglio
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Ancora una manciata di ore e partiranno i saldi. Da Nord a Sud, infatti, è in agenda il primo luglio, sabato, il via ai saldi estivi.
Il calendario degli sconti sulla merce estiva partirà quasi ovunque il primo luglio, con variazioni per quanto riguarda la data finale.
In Abruzzo, Lombardia, Campania, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Sardegna, per esempio, si concluderanno il 30 agosto, in Basilicata il 2 settembre; in Calabria e nelle Marche il primo settembre; in Friuli Venezia Giulia il 30 settembre; in Liguria il 15 agosto, in Puglia e Sicilia il 15 settembre, in Valle d'Aosta il 30 settembre e in Veneto il 31 agosto.
In Lazio lo stop ai ribassi è programmato per il 12 agosto, mentre in Piemonte i saldi andranno avanti per 8 settimane non consecutive. In Trentino Alto Adige, invece, per la provincia di Bolzano i ribassi termineranno il 12 agosto mentre in provincia di Trento i commercianti hanno piena libertà.
Tra i consigli per effettuare acquisti sicuri, l'Associazione europea dei consumatori indipendenti, rammenta ai consumatori di servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare i prodotti di cui si conosce già il prezzo o la qualità e di diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce. L'associazione ricorda anche che sui prodotti è obbligatorio il cartellino con il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere esposto “in modo chiaro e ben leggibile”. I messaggi pubblicitari devono essere presentati in modo non ingannevole per il consumatore.
Le vendite, inoltre, devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino.
Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi e lo scontrino è un documento importante e deve essere sempre conservato in caso di merce difettosa: non è vero infatti che in svendita non si possono sostituire. Il negoziante, anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare, è obbligato a sostituire l’articolo difettoso o non conforme alla dicitura.
Foto: Confcommercio website