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Saldi invernali: dove e cosa comprano gli italiani

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Instagram e Facebook sono usati dai negozi per fare promozione Credits: Pexels, Andrea Piacquadio

Per i prossimi saldi invernali gli italiani si recheranno presso i negozi di fiducia (47,6 per cento) e non disdegneranno l'online con il 38,7 per cento delle preferenze, gli outlet (7,3 per cento) e altri negozi (6,4 per cento).

Cosa acquisteranno i consumatori italiani?

Abigliamento (95,2 per cento) e calzature (86,3 per cento). Il maggiore incremento per pelletteria e valigeria (+7,8 punti percentuali). I saldi invernali sono partiti ieri, 3 gennaio, in Valle d'Aosta. Il 5 gennaio, venerdì, cominceranno in tutto il resto di Italia. Saranno 15,8 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 137 euro, per un giro di affari di 4,8 miliardi di euro, mentre saranno 15,8 milioni le famiglie che approfitteranno degli sconti. Questi, secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, i numeri dei saldi invernali. L'acquisto medio a famiglia ammonterà a 306 euro, quello medio, a persona, sarà pari a 137 euro.

I network più utilizzati dai negozi per la promozione sono Facebook e Instagram

Il 63,8 per cento dei consumatori acquisterà durante i saldi (-1,2 punti percentuali rispetto allo scorso anno), un rito che rappresenta soprattutto un’occasione per comprare articoli a cui si pensava da tempo o che altrimenti non ci si potrebbe permettere, stando ai dati dell’indagine sui saldi invernali 2024 realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research. Tra chi non approfitterà dei saldi, uno su due lo farà per risparmiare e uno su tre per il peggioramento della propria situazione economica. L'85 per cento dei consumatori destinerà un budget di spesa inferiore ai 200 euro, sostanzialmente in linea con lo scorso anno. Quanto alle imprese del commercio al dettaglio, circa il 60 per cento ritiene che il numero dei clienti che entreranno in negozio per i saldi sarà simile allo scorso anno, mentre il 21,5 per cento prevede una presenza minore di clienti soprattutto per motivi di risparmio; per incrementare il proprio business il 79 per cento delle imprese ha realizzato campagne di vendita sui social e il 30 per cento attività di email marketing; i network più utilizzati per attività di business sono Facebook (94,9 per cento) e Instagram (89,2 per cento). Sono altri risultati dell’indagine sui saldi invernali 2024 realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research.

Gli acquisti si concentreranno soprattutto su abbigliamento Credits: Confcommercio, Format Research

La propensione a fare acquisti in saldo

È pari al 63,8 per cento la quota di coloro che sono intenzionati ad effettuare acquisti durante i prossimi saldi invernali. Il dato è in lieve diminuzione rispetto allo scorso anno (-1,2 punti percentuali).

Tra i consumatori che non acquisteranno durante i prossimi saldi invernali, uno su due lo farà per risparmiare e uno su tre perché ha visto peggiorare la propria situazione economica. I capi di abbigliamento (95,2 per cento) e le calzature (86,3 per cento) sono in cima alle preferenze, seguiti dagli accessori (46 per cento), mentre pelletteria e articoli di valigeria registreranno i maggiori incrementi rispetto allo scorso anno (+7,8 punti percentuali).

Rapporto qualità prezzo

Dovendo scegliere tra qualità e prezzo, il 57 per cento dei rispondenti indica quale aspetto più rilevante negli acquisti a saldo la qualità dei prodotti. Nonostante questo elemento rappresenti l’aspetto più rilevante negli acquisti a saldo, continua a crescere la quota di coloro che attribuiscono maggiore importanza al prezzo. Il 76,3 per cento dei rispondenti dichiara di sentirsi tutelato quando acquista a saldo.

L’indagine sui saldi invernali 2024 è stata condotta: su un campione statisticamente rappresentativo di 805 individui di età superiore a 18 anni; su un campione statisticamente rappresentativo delle imprese del commercio al dettaglio non alimentare (384 casi). Focus sui dati

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