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Saldi invernali: leggera ripresa a fine gennaio

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Negli ultimi 10 anni la moda ha perso il 25,5 per cento dei negozi nei centri delle città Credits: Pexels, Andrea Piacquadio
Federmoda è moderatamente positiva sui saldi invernali. Sebbene i saldi invernali siano partiti a rilento con un calo medio a gennaio del 4,5 per cento nella parte finale del mese si sono registrati segnali di ripresa, spiega, infatti, Federazione moda Italia. In particolare, il 55 per cento delle imprese associate, che ha risposto al questionario, ha rilevato una perdita di fatturato, mentre il restante 45 per cento ha dichiarato una crescita (26 per cento) o una stabilità delle vendite (19 per cento). Questi dati emergono dal monitoraggio di Federazione Moda Italia-Confcommercio sull’andamento delle vendite a gennaio.

“Il recupero nella seconda parte del mese è stato fondamentale per riportare un po’ più di fiducia tra gli operatori commerciali considerando che i saldi stanno proseguendo anche a febbraio con percentuali di sconto sicuramente attrattive. Questo recupero ha permesso di alleggerire i magazzini ed è servito a far fronte agli impegni e alle scadenze con i fornitori, rinunciando però ad una redditività che si è sempre più assottigliata e che mette in difficoltà l’intero comparto”, ha detto il presidente di Federazione moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni.

“Come emerge dai dati dell’Ufficio studi di Confcommercio negli ultimi 10 anni la moda ha perso il 25,5 per cento dei negozi nei nostri centri, vie e piazze. Per questo, Federazione moda Italia con Confcommercio segnala una situazione molto complicata per i negozi di prossimità e, di conseguenza, un grave disagio per la vivibilità delle città e dei centri storici. Peraltro proprio di recente, lo scorso 6 febbraio, negli incontri al ministero della Cultura e al Tavolo della moda del ministero dell’Imprese e del made in Italy sulla valorizzazione, promozione e tutela del mde in Italy, abbiamo sottolineato il ruolo fondamentale dei negozi di moda in cui convivono, in modo virtuoso, professionalità, qualità ed anche ricerca nel fare commercio in modo innovativo”, ha sottolineato Felloni.

“La sfida per il futuro è di coinvolgere istituzioni, fornitori e negozi retail in un progetto di filiera. Abbiamo così avanzato le nostre proposte per una detrazione d’imposta sulla dichiarazione dei redditi sull’acquisto di prodotti di moda made in Italy e sostenibili; un bonus moda per incentivare la consegna di un prodotto usato nei negozi di prossimità per l’acquisto di un prodotto nuovo; l’introduzione della cedolare secca sugli affitti commerciali condizionata all’obbligo di una congrua riduzione dei canoni di affitto a seguito di specifico accordo tra locatore e conduttore; un sostegno al passaggio generazionale nei negozi di moda; l’inserimento dei negozi e botteghe storici della moda nell’albo delle imprese culturali e creative”, ha concluso il presidente di Federazione moda Italia-Confcommercio.

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