Smi ed Euratex insieme per tutelare il made in Italy in Europa
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L’Italia si fa sentire in Europa per tutelare il mada in Italy. Marino Vago, presidente di Sistema moda Italia, Smi e Alberto Paccanelli, presidente di Euratex, infatti, hanno sostenuto con decisione l’interrogazione dell’onorevole Isabella Tovaglieri presso la Commissione europea a tutela del tessile e abbigliamento italiano ed europeo, nell’ambito del dossier Brexit.
“È fondamentale che i negoziati per la Brexit tengano conto della voce del mondo del tessile italiano ed europeo, per evitare discriminazioni verso il settore e tutelare produttori e consumatori”, si legge nel documento presentato.
La difesa delle produzioni europee e la trasparenza delle informazioni per i consumatori sono, da anni, al centro delle politiche europee, con il pieno supporto delle attività associative di Smi ed Euratex. Nell’ambito del negoziato sulla Brexit, si sta palesando una criticità dovuta alla posizione della Gran Bretagna, che sembra rifiutarsi di entrare nel cosiddetto sistema ‘Paneuromediterraneo’ (Pem), insistendo invece per un modello incentrato sulla ‘singola trasformazione’, si legge in una nota di Smi.
Questa seconda opzione costituirebbe un danno per tutto il comparto tessile europeo, permettendo a tessuti provenienti da Paesi terzi di accedere al mercato Ue, a dazio zero, tramite un solo passaggio operativo in Gran Bretagna.
L’interrogazione presentata da Tovaglieri alla Commissione europea chiede di insistere a favore di un sistema a “doppia trasformazione allargata”, senza deroghe né esclusioni di settori o prodotti, per tutelare, in modo non discriminatorio e trasparente, il settore dei tessuti e le relative filiere produttive nell’ambito del negoziato, per proteggere produttori e consumatori.
“Ci auguriamo ora un interessamento attivo per il settore del tessile e abbigliamento, non solo dal Parlamento europeo che, anche in passato ha dimostrato sensibilità alle nostre tematiche, ma soprattutto dalla Commissione, preposta alle decisioni strategiche. Sono, a questo punto, indispensabili regole comuni e norme univoche a difesa delle attività e della nostra filiera unica al mondo e del suo sviluppo sostenibile. Non è più tollerabile, oltre che profondamente dannoso per il consumatore finale, che alle produzioni europee siano imposte giuste misure di salvaguardia ecotossicologica mentre per i prodotti d’importazione si abbia solo qualche, rara, dichiarazione di principio e nulla più”, ha aggiunto Vago.
Foto: Marino Vago, dall’ufficio stampa Smi