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Smi lavora a un sistema collettivo di responsabilità estesa del produttore

Scritto da Isabella Naef

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Moda

Pexels, Tom Fisk

Il tema del riciclo dei tessuti è prioritario per il sistema della moda per rendere il ciclo produttivo sempre più sostenibili salvaguardando il pianeta. A questo proposito Sistema moda Italia si sta mobilitando per creare un sistema di riciclo per abbigliamento e calzature.

Il regime Epr dovrebbe comprendere i prodotti tessili finiti (abbigliamento, tessili per la casa e per hospitality, calzature e articoli di pelletteria)

Nel dettaglio, lo scorso 25 novembre il presidente Smi, Sergio Tamborini ha presentato ai parlamentari il progetto in atto per la creazione di un consorzio di imprenditori italiani per la gestione ottimizzata dei rifiuti provenienti dal mondo moda, anticipando le decisioni normative sul tema e dando un indirizzo concreto all’attività industriale del settore, in occasione di un’audizione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali a esse correlati, composta sia da deputati sia da senatori, che attua iniziative conoscitive quali indagini e cicli di audizioni al fine di realizzare documenti per futuri interventi legislativi.

In questa occasione il presidente ha presentato la filiera tessile e abbigliamento, le sue caratteristiche, i suoi punti di forza e le eccellenze che la compongono, sottolineando l’ampio ventaglio di prodotti che è in grado di offrire.

“Il settore tessile e abbigliamento è posto al centro dell’azione Ue per la transizione verso un modello di crescita più sostenibile, in quanto considerato “ad alta intensità di risorse”, la Commissione europea ha introdotto misure volte a conseguire livelli elevati di raccolta differenziata dei rifiuti tessili a partire dall’inizio del 2025 (Dir. 2018/851/Ue), termine anticipato all’01/01/2022 dalla normativa italiana di attuazione”, si legge in una nota.

Tamborini ha illustrato la strategia Sistema moda Italia per il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti tessili e dell’abbigliamento, commentato il position paper Smi sull’opportunità dell’introduzione di un regime di responsabilità estesa del produttore (Epr, Extended producer responsibility) per prodotti tessili, dell’abbigliamento, calzature e pelletteria. “Numerosi potrebbero essere i vantaggi in termini di potenziamento delle attività di riuso e riciclo di tali prodotti, a patto che le aziende dei comparti coinvolti possano disporre di un sistema collettivo Epr formato esclusivamente dai produttori, per gestire in modo efficiente gli obblighi normativi che ne deriveranno”, si legge nella nota.

I principali punti del documento presentato da Sistema moda Italia al mondo politico sono il perimetro del “regime Epr”, che dovrebbe comprendere i prodotti tessili finiti (abbigliamento, tessili per la casa e per hospitality, calzature e articoli di pelletteria, altri prodotti tessili destinati a uso domestico o professionale) e, solo per la parte destinata direttamente alla vendita a utenti finali, i prodotti tessili semilavorati. E ancora, la definizione di “produttore”, che dovrebbe comprendere non soltanto le imprese italiane, ma anche gli importatori e coloro che, dall’estero, vendono prodotti tessili direttamente agli utenti finali; la regolamentazione delle vendite a distanza, prevedendo un coinvolgimento dei canali di vendita a distanza, delle piattaforme web e dei marketplace.

Tra i punti anche la disciplina dei Sistemi di gestione dei produttori, che, quando costituiti su base collettiva, dovrebbero essere partecipati obbligatoriamente dai soli produttori, senza imporre necessariamente la presenza dei distributori o degli operatori della raccolta e del trattamento dei rifiuti. E ancora, l’organizzazione della raccolta differenziata della frazione tessile attraverso un Centro di coordinamento dei Sistemi dei produttori operante per l’ambito urbano e attraverso raccolte selettive volontarie svolte parallelamente al servizio pubblico.

L’uso oculato e programmato delle risorse del Pnrr, che dovrebbero essere indirizzate anche all’avvio dei Sistemi dei produttori nell’ambito del “regime Epr”; la progressione ragionevole nel tempo degli obiettivi di raccolta, di preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti tessili; l’incentivazione della prevenzione della produzione di rifiuti tessili tramite riutilizzo rientrano tra i punti illustrati.

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