Superdry punta al rilancio e presenta la collezione P/E 26 a Pitti Uomo, all'insegna di qualità, stile preppy e ispirazione vintage
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Il marchio britannico Superdry ha scelto la fiera fiorentina Pitti Uomo per presentare la collezione Primavera Estate 2026. Fondato nel 2003, il brand è tornato nel capoluogo toscano per svelare una nuova direzione stilistica che unisce qualità, estetica preppy, sostenibilità, tradizione sartoriale inglese e una vivace celebrazione della natura, dei paesaggi costieri e della campagna. Lo stand alla Fortezza da Basso riproduceva un cottage degli Hamptons, dove eleganza e informalità si fondevano per creare un’atmosfera raffinata e accogliente. FashionUnited ha incontrato Julian Dunkerton, fondatore e CEO dell’azienda, per parlare della nuova strategia, degli obiettivi del marchio e dei trend della collezione.
Siete tornati a Pitti Uomo quest’anno dopo sei anni di assenza. Perché avete scelto l’Italia e questa fiera per presentare la vostra collezione Primavera Estate 2026?
Pitti Uomo è la fiera internazionale di riferimento per l’abbigliamento maschile e il luogo ideale per rilanciare le nostre collezioni dopo sei anni di assenza. Inoltre, per noi rappresenta un ritorno alle origini: Superdry ha debuttato proprio qui ventidue anni fa. Abbiamo in programma incontri con alcuni dei principali department store italiani ed europei per garantire la presenza del nostro marchio nelle città chiave e nelle località turistiche più importanti. Inoltre, apriremo presto un negozio nel cuore dello shopping ad Amsterdam, poiché l’Europa continua a essere un mercato strategico per noi.
Con un approccio sartoriale tipicamente britannico, una palette dai toni slavati e una vestibilità più rilassata applicata a silhouette classiche, qual è il target della vostra prossima collezione Primavera Estate?
Abbiamo lanciato SD Co. By Superdry, una collezione maschile sofisticata e ambiziosa che reinterpreta la tradizione e rinnova gli stili iconici attraverso un approccio e una sensibilità britannici, in piena continuità con l’heritage sartoriale di Superdry. La collezione propone una ricca gamma di tonalità sbiadite e tagli sartoriali; la vestibilità rilassata delle silhouette classiche rende i capi facili da indossare. La camicia Oxford è proposta in cotone morbido e colori pastello vivaci; ogni capo è impreziosito dal nuovo logo SD Co. ricamato, a testimonianza delle radici britanniche del marchio e dell’impegno costante per la qualità artigianale. La linea di maglie da rugby è stata ampliata con righe e dettagli raffinati, mentre le polo sono reinterpretate in una varietà di tessuti pregiati. Giacche leggere per la bella stagione, come la field jacket di ispirazione militare, aggiungono struttura e versatilità alla proposta.
Quale strategia social avete adottato per coinvolgere i vostri clienti attuali e potenziali?
La nostra strategia social mira a coinvolgere i clienti attuali, generalmente tra i trenta e i quarant’anni, e ad attrarre un pubblico più giovane a partire dai sedici anni. Investiamo su TikTok per raggiungere la Generazione Z e su Instagram per intercettare un pubblico più maturo. Abbiamo circa ottocentomila follower su TikTok e migliaia di visualizzazioni ogni giorno. Lo stile comunicativo del marchio è studiato su misura per ogni target: proponiamo video, styling tips e contenuti delle campagne che valorizzano capi senza tempo, sostenibili e di alta qualità, come cappotti sartoriali e t shirt in cotone organico, i nostri best seller per il pubblico più classico. Per i più giovani, lo stile si orienta verso un’estetica preppy e vintage, molto apprezzata dalle nuove generazioni e tratto distintivo del DNA Superdry. I social media sono anche una leva fondamentale per il nostro e commerce, che rappresenta un canale di vendita strategico.
Il marchio è nato nel 2003, ventidue anni fa. Cosa è cambiato a livello stilistico e cosa resta del DNA di Superdry?
Resta centrale l’attenzione alla qualità, all’uso di cotone organico, ai tessuti e alla cura sartoriale. Tutto questo si ritrova nella nuova collezione SD Co. By Superdry, con lavaggi e tonalità sfumate, righe, polo con colletto bianco a contrasto e camicie dai colori pastello con vestibilità comoda e rilassata. Ogni look presentato a Pitti Uomo rappresenta il frutto dell’esperienza e della maestria artigianale che deriva dall’heritage del brand, unite alla creatività e al design contemporaneo di un marchio profondamente ancorato alle proprie radici ma capace di rimanere rilevante e desiderabile, tanto per i consumatori più esigenti quanto per i giovani alla ricerca di capi preppy e vintage a un prezzo accessibile.
Circa un anno fa l’azienda è stata delistata. Cosa vi ha permesso di compiere questa scelta e come sta andando il business oggi?
Il delisting mi ha permesso di tornare alla guida quotidiana dell’azienda, di riprendere il controllo e di concentrarmi sul prodotto e sull’evoluzione del brand, assicurandoci di offrire una proposta moda realmente in linea con le esigenze attuali del consumatore. Abbiamo anche rivisto la nostra strategia Wholesale, puntando sulla presenza nei negozi multimarca in Europa e nei principali department store. Nell’esercizio 2025 il fatturato ha raggiunto circa quattrocentocinquanta milioni di euro. La risposta alle nuove collezioni qui a Pitti è stata entusiasmante e sono molto ottimista per l’anno a venire.
Siete da sempre impegnati sul fronte della sostenibilità. Il sessantacinque per cento dei capi Superdry è realizzato con materiali organici o riciclati e il settanta per cento delle fabbriche fornitrici utilizza energia rinnovabile. Quali sono i prossimi passi?
La sostenibilità è da sempre una guida nelle nostre scelte e ha contribuito a trasformare Superdry. Oggi più che mai siamo focalizzati sul nostro percorso verso una moda consapevole e ci impegniamo a costruire un marchio di cui essere orgogliosi.
Questo articolo è stato pubblicato originariamente sulle altre edizioni di FashionUnited e tradotto in italiano usando un tool di intelligenza artificiale.
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