Tutela dei marchi e design: le novità introdotte nel 2025
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Ora che siamo pronti per i brindisi festivi, facciamo, come è d’uso, il punto sull’anno che sta finendo. E quindi facciamo un riassunto delle questioni più importanti, o che hanno suscitato più interesse, riguardo la tutela di marchi, design e Igp durante il 2025.
Un evento di grande rilevanza è stata l’applicazione, a partire dal mese di maggio, della prima parte delle modifiche che hanno riguardato il Regolamento sul design dell’Unione europea. Tra quelle più rilevanti citiamo la tutelabilità attraverso il design registrato di prodotti in forma non fisica, degli assortimenti di articoli, dei layout di interni ed esterni e delle interfacce grafiche utente. È stato eliminato il requisito dell’unità di classe, per cui, per esempio, con un unico modello possono essere tutelati tutti gli aspetti di un prodotto, come il prodotto stesso, il suo packaging e la sua versione digitale. Per l’attuazione delle altre novità occorrerà attendere il mese di luglio.
Un'altra novità è che a partire dal primo dicembre possono ottenere la registrazione come Indicazioni geografiche protette (Igp) anche i prodotti artigianali e industriali. Il titolo sarà valido in tutta l'Unione europea e consentirà di promuovere e tutelare i prodotti artigianali e industriali il cui valore o qualità siano collegati ad un luogo.
È esploso il fenomeno dei dupes
È esploso il fenomeno dei dupes, al quale hanno contribuito non solo la scarsa eticità di numerose imprese e influencer, ma anche la disillusione nei confronti dei marchi di lusso, legata alla qualità dei prodotti, ai prezzi in costante aumento, e alle rivelazioni su catene di approvvigionamento poco trasparenti, abusi sul lavoro, danni ambientali e greenwashing. Questo ha costretto alcuni brand a ripensare il modo in cui difendere i prodotti, sia commercialmente che legalmente. Le soluzioni ci sono, e sono legate al fatto che i titoli di Proprietà Industriale possono proteggere anche la forma ed i particolari dei prodotti e del loro packaging.
Ha catalizzato l’attenzione la questione dell’Intelligenza artificiale
Ha catalizzato l’attenzione la questione dell’Intelligenza artificiale, che per il momento ha scarso riflesso dal punto di vista legale sui marchi e design. Si sta rivelando un’arma a doppio taglio, in quanto da un lato agevola la contraffazione; per esempio, le grandi aziende del fast fashion hanno la possibilità di utilizzare dei logaritmi che analizzano le ricerche degli utenti su Internet e inviano immediatamente in produzione i prodotti che si rivelano di maggiore interesse, commercializzando copie, o quasi, di prodotti di terzi. D’altro canto, però, l’Ia permette un costante monitoraggio della rete, e conseguentemente di potersi immediatamente attivare per bloccare la commercializzazione dei prodotti contraffatti.
L’Ia permette anche di ideare nuovi marchi; il problema è che spesso questi si rivelano essere simili a marchi di terzi, con conseguenti problematiche legali, e la necessità di non solo di abbandonare il marchio facilmente creato, ma anche di dover perdere l’avviamento che, magari, si è costruito intorno allo stesso. Le ricerche di anteriorità sono sicuramente consigliate, perché permettono di verificare la possibilità di usare ed ottenere la registrazione di un marchio. Al riguardo, l’Euipo ha messo a disposizione degli utenti “Early Tm Screening” uno strumento di pre-valutazione dei marchi Ue basato sulI’Intelligenza artificiale. Attenzione però: i risultati forniti sono puramente informativi e non esaustivi, e quindi non garantiscono l'idoneità alla registrazione di un marchio.
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