Urso (Mimit): sistema Italia compatto nella tutela e difesa del made in Italy della moda
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Si è svolto oggi, a Roma, su proposta del ministro delle Imprese e del made in Italy, senatore Adolfo Urso, un tavolo con le associazioni di settore per affrontare le emergenze della moda italiana. Alla riunione hanno partecipato, alcuni dei quali in videocollegamento, i vertici delle principali associazioni della filiera, tra cui Carlo Capasa (presidente Camera nazionale della moda italiana), Luca Sburlati (presidente Confindustria Moda), Matteo Lunelli (presidente Fondazione Altagamma), Doriana Marini (presidente nazionale Federmoda Cna) e Moreno Vignolini (presidente Federazione moda Confartigianato Imprese).
“Il sistema Italia è compatto nella tutela e difesa della moda made in Italy, oggi sotto un duplice e grave attacco, sui mercati nazionali e internazionali”, ha detto il ministro Urso. “Nei prossimi giorni presenteremo, a seguito del confronto odierno con le rappresentanze del settore, un provvedimento per fronteggiare il fenomeno dell’ultra fast fashion: un’invasione di prodotti stranieri a basso costo che danneggiano i nostri produttori e mettono a rischio i consumatori”, ha aggiunto. “Si tratta di una misura che completerà il percorso avviato ieri con l’approvazione in Commissione al Senato del primo pacchetto di interventi urgenti per certificare la trasparenza e la qualità del lavoro delle filiere, contrastando le pratiche scorrette” ha concluso Urso.
Annunciata la convocazione del tavolo della moda per il 17 novembre
Nel corso dell’incontro, il ministro ha illustrato ai rappresentanti della filiera la nuova misura contro l’ultra fast fashion, pensata per contrastare l’invasione di prodotti tessili e calzaturieri stranieri a basso costo che penalizzano i produttori italiani mettendo a rischio l'intera filiera. La proposta dà immediata attuazione a parte della direttiva europea che sottopone al regime di responsabilità estesa del produttore (Epr) chi, pur producendo fuori dall’Ue, vende questi prodotti a compratori italiani. L’ipotesi ha raccolto il pieno sostegno delle associazioni di categoria e rappresenterà uno strumento efficace per tutelare i produttori italiani e garantire maggiore trasparenza e responsabilità lungo tutta la filiera.
Urso ha inoltre illustrato ai presenti il pacchetto di misure approvato ieri in Commissione al Senato, che istituisce un sistema volontario di certificazione di conformità delle filiere, volto a garantire legalità e tracciabilità lungo tutta la catena produttiva. Le imprese che adotteranno modelli organizzativi di prevenzione dei reati e risulteranno in regola potranno fregiarsi della dicitura “Filiera della moda certificata”, sotto il controllo del registro pubblico Mimit e dell’Agcm.
Il ministro, d’accordo con le associazioni presenti, ha quindi annunciato la convocazione del tavolo della moda per il 17 novembre.
Camera della moda italiana e Altagamma hanno espresso apprezzamento per la pronta risposta del governo alle richieste dei rappresentanti del settore rispetto alla situazione in cui la moda italiana si trova in questo momento. La presentazione delle iniziative normative che il Governo ha presentato alle associazioni di settore nell’incontro svolto questa mattina insieme al Ministro Urso, sembra vadano nel senso auspicato.
Cnmi e Altagamma ritengono pericolosa l'invasione di prodotti di scarsa qualità e a bassissimo costo
In particolare, sul lato del fast-fashion Cnmi e Altagamma ritengono fortemente pericoloso per l’economia italiana e per i consumatori italiani l'invasione di prodotti di scarsissima qualità e a bassissimo costo che invadono il mercato e che non rispettano e non rispondono a nessuno dei criteri e dei requisiti di legalità, trasparenza, tracciabilità rispettati dalle aziende italiane che, ricordano i presidenti, "si impegnano per garantire i più alti standard qualitativi, la piena trasparenza dei processi produttivi e il rispetto dei principi di legalità. È giusto chiedere alle aziende italiane di alzare ulteriormente questi standard, già alti, ma sarebbe paradossale continuare a consentire di comprare prodotti che vengono importati da altri Paesi che non rispettano nessuno degli obblighi e dei requisiti previsti nel nostro Paese. Una risposta in questo senso in Italia ed in Europa è urgente, e bene ha fatto il ministro a intraprendere un’iniziativa in questo senso all’interno del DdL concorrenza".
Rispetto invece alla legge sulla certificazione di qualità della filiera della moda, di cui Cnmi aveva coordinato i lavori fra le associazioni, i presidenti giudicano positivamente l'iniziativa e l’accelerazione del Governo e del Parlamento per l’approvazione rapida di un testo che riprende i contenuti della proposta di legge che Cnmi e le altre associazioni avevano fatto pervenire al Governo. Altagamma e Camera della moda "osservano che queste norme possono essere ulteriormente migliorate soprattutto nella parte che concerne gli effetti prodotti dalla certificazione della filiera e in tal senso è stata data disponibilità al Governo ad aprire un confronto tecnico in cui presentare alcune proposte migliorative in tempi molto rapidi così da non frenare l’iter del disegno di legge in discussione al Senato".
Sburlati (Confindustria Moda): "non accettiamo di subire attacchi generalisti dall’estero sulla qualità di ciò che facciamo"
“Siamo molto contenti della velocità con il cui il ministro Urso e la sua squadra stanno lavorando accogliendo le istanze della nostra industria e soprattutto a difesa del made in italy; avere tutti compatti per risolvere i problemi reali è il primo passo necessario a tutela di brand e della filiera e del mezzo milione di persone che ogni giorno ci lavorano nella massima legalità e trasparenza creando prodotti unici", ha detto Luca Sburlati, presidente di Confindustria Moda. "Non accettiamo di subire attacchi generalisti dall’estero sulla qualità di ciò che facciamo né penetrazione di merci di basso livello dell’ultra fast fashion in modo passivo. Applicare velocemente tutele in Italia e spingere la Commissione europea a farlo rapidamente e in modo incisivo sono la priorità nostre e di tutto il comparto. Cosi come la veloce approvazione dell’Epr in Italia che diventa dunque obbligatoria anche per produttori extra Eu, consentendo così di far decollare la filiera del riciclo".