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Vestiaire Collective non vende più fast fashion

Scritto da Isabella Naef

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Moda

L'etailer Vestiaire Collective, app attiva nella rivendita di moda di lusso di seconda mano, non venderà più fast fashion. "Il fast fashion è uno dei settori più inquinanti al mondo. Infatti, troppo spesso, troppi capi e accessori vengono buttati via. Ma via dove? Nei prossimi tre anni ridurremo gradualmente la presenza del fast fashion sulla nostra piattaforma, per combattere attivamente contro gli sprechi generati dal settore della moda", spiega il management di Vestiaire Collective.

La decisione si inserisce nell'impegno per diminuire gli sprechi della moda

"Questa decisione si inserisce nel nostro impegno per diminuire gli sprechi della moda nei prossimi tre anni", ha spiegato l'etailer. Negli ultimi 15 anni, la produzione globale di abbigliamento è raddoppiata. Compriamo più capi di bassa qualità e li indossiamo il 40 per cento in meno, ha sottolineato il management di Vestiaire Collective, aggiungendo che la piattaforma non vuole più fare parte di questo sistema.

Le alternative per fare acquisti in maniera più sostenibile non mancano, suggerisce l'etailer. Lo style team ha suggerito tre soluzioni divise per budget. "Acquista capi e accessori di seconda mano. Regala una seconda vita ad articoli che altrimenti potrebbero finire in discarica! Nanushka, Marine Serre, Vivienne Westwood. Scopri la selezione del nostro style team e lasciati conquistare dalla magia del second-hand! Tutto a meno di 150 euro", si legge nel sito della piattaforma.

Il secondo suggerimento è di acquistare pezzi vintage. "Noi di Vestiaire Collective consideriamo vintage i pezzi che hanno più di 15 anni. Spesso questi articoli sono in circolazione da molto più tempo e, con un po’ di attenzione, potrebbero durare ancora per decenni. Scopri grandi pezzi d’archivio a prezzi accessibili di brand come Jean Paul Gaultier, Yves Saint Laurent, Thierry Mugler e non solo", spiega il management della piattaforma.

Il terzo consiglio è "investi in articoli di lusso senza tempo". "I pezzi di lusso senza tempo sono intrinsecamente sostenibili per tre motivi. In primo luogo, sono progettati per essere transtagionali, quindi sono sempre in voga. In secondo luogo, sono realizzati con materiali di grande qualità che dovrebbero durare per decenni. In terzo luogo, mantengono il loro valore e possono essere un ottimo investimento a lungo termine. Esplora la nostra selezione firmata Jil Sander, Dior, Fendi", si legge, ancora, sul website.

Lo scorso ottobre, Vestiaire Collective ha realizzato una campagna di affissioni e un’attività social in collaborazione con l'account Instagram Sciuraglam.

Dopo Parigi, la campagna “lunga vita alla moda” è quindi arrivata anche in Italia, a Milano, con l’obiettivo di raccontare con ironia e leggerezza il linguaggio della moda con chi di moda se ne intende. “A Milano non si passeggia. Si sfila” e “La tua cabina armadio è più piena di te?”, recitano alcune delle affissioni digitali comparse in giro per la città.

A luglio Vestiaire Collective ha lanciato una versione localizzata del suo servizio in Corea del Sud. Gli utenti sudcoreani possono usufruire di un servizio localizzato in lingua e valuta coreana, di punti di consegna locali e di un centro di autenticazione situato a Seoul.

Fondata a Parigi nel 2009 da Fanny Moizant e Sophie Hersan, l'azienda è una piattaforma di rivendita di moda di seconda mano, con oltre 23 milioni di utenti in più di 80 Paesi e un catalogo di oltre 5 milioni articoli da donna e da uomo, tra cui borse, scarpe, accessori e prêt-à-porter di brand di lusso come Hermès, Gucci e Louis Vuitton. L'etailer ha messo a punto un servizio di certificazione fisico e online con un team di oltre 60 esperti formati in tutto il mondo, che forniscono un servizio a cui si affidano già milioni di utenti.

Foto: Courtesy of Vestiaire Collective

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