Vittoria di Valentino in una delle cause contro un ex fornitore

Un tribunale federale di New York si è schierato a favore di Valentino nell'ultimo round di una battaglia legale su più fronti che lo vede contrapposto a un'azienda tessile di alta moda accusata di aver "preso, usato e copiato" disegni e campioni protetti da copyright, spacciandoli per propri e non pagandoli. Come riporta il media americano The fashion law, in un parere e in un'ordinanza emessi di recente, il giudice Mary Kay Vyskocil della Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Sud di New York ha dato a Valentino una vittoria in una delle due cause attualmente in corso negli Stati Uniti, accogliendo la sua richiesta di confermare ed eseguire il lodo arbitrale definitivo che era stato precedentemente emesso in suo favore a Milano in relazione allo scontro con il suo fornitore tessile di lunga data, Mrinalini.

Il lodo arbitrale definitivo è quel provvedimento decisorio e conclusivo del procedimento arbitrale, idoneo a risolvere la controversia sottoposta agli arbitri.

Il disaccordo tra Valentino e Mrinalini risale all'inizio del 2019, quando Mrinalini ha accusato Valentino di essersi appropriato di segreti commerciali, tra cui quelli che proteggono le sue tecniche di cucitura proprietarie. Le accuse hanno spinto Valentino ad avviare un arbitrato contrattuale contro Mrinalini in Italia nel febbraio 2022. Un mese dopo, mentre l'arbitrato di Milano era in corso, Mrinalini ha risposto presentando un'azione legale presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Sud di New York, in cui sosteneva che i dipendenti di Valentino condividevano le sue tecniche di cucitura proprietarie con "altri fornitori, compresi i concorrenti di Mrinalini, al fine di procurarsi ... grandi quantità di abbigliamento per Valentino ... [dal] fornitore più economico, il tutto senza il permesso di Mrinalini".

Valentino ha chiesto di archiviare la denuncia di Mrinalini negli Stati Uniti, o, in alternativa, di sospendere il caso e imporre l'arbitrato, principalmente sulla base dell'esistenza di una clausola arbitrale obbligatoria in un accordo di acquisto del 2014 tra le parti. Con una vittoria parziale per Valentino, nel marzo 2023 la Corte distrettuale aveva stabilito che l'ampia clausola arbitrale obbligatoria contenuta nel contratto d'acquisto rifletteva "la chiara intenzione" delle parti di arbitrare "almeno alcune controversie" e che, alla luce del loro disaccordo su ciò che costituisce una questione arbitrabile ai sensi del contratto, il tribunale ha imposto l'arbitrato per determinare l'arbitrabilità delle richieste di Mrinalini.

Poco dopo, riporta The fashion law, l'arbitro di Milano ha emesso un lodo arbitrale definitivo a favore di Valentino, che ha indotto Mrinalini a presentare un ricorso alla Corte d'Appello di Milano e Valentino a intentare una causa negli Stati Uniti (il caso in questione) per far rispettare l'accordo arbitrale.

Il 26 febbraio scorso, il giudice Vyskocil ha ritenuto che Mrinalini non avesse dimostrato alcun motivo per cui il tribunale dovesse rifiutare o rinviare il riconoscimento o l'esecuzione del lodo arbitrale definitivo.

Poco dopo, l'arbitro di Milano ha emesso un lodo arbitrale definitivo a favore di Valentino, che ha indotto Mrinalini a presentare un ricorso alla Corte d'Appello di Milano e Valentino a intentare una causa negli Stati Uniti (il caso in questione) per far rispettare l'accordo arbitrale.

In sostanza il tribunale ha accolto l'istanza di Valentino e la successiva richiesta di confermare ed eseguire il lodo arbitrale definitivo (ma non la richiesta di onorari per gli avvocati) e ha chiuso il caso. L'altra causa delle parti presso la Corte di New York è ancora in corso, anche se è stata sospesa da quando il tribunale ha imposto l'arbitrato a marzo.