White Milano segna il ritorno dei grandi retailer nella capitale della moda
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White Milano ha chiuso i battenti domenica 22 settembre con una affluenza di buyer provenienti da oltre 100 Paesi. Tantissimi i rappresentanti delle più importanti boutique italiane e concept store come Antonia, Sugar, Tiziana Fausti, Dantone, Rinascente, Franz Kraler, Spinnaker, Penelope, Bernardelli, Tessabit, Jazz Band e Antonioli.
Numerose anche le realtà internazionali, per citarne alcune: Le Bon Marché, Printemps, Galeries Lafayette e 24s.com (dalla Francia), La Bottega (dal Belgio), Vakko (dalla Turchia), The Webster (dagli Usa), Conceptica (dall’Ucraina e Portogallo), Boutique Roma e Antonioli (dalla Svizzera), Autograph (dall’Uk), Sheet-1 (dal Portogallo), Another (da Libano) e Aquerreta (dalla Spagna).
Hanno riconosciuto White come un importante evento di riferimento anche i buying office e i grandi gruppi d’acquisto come il coreano Shinsegae e i giapponesi Takashimaya, Isetan Mitzukoshi, Itochu Corporation, Marubeni Fashion Link, Sanki Shoji, Baycrew's Group e Hankyu. “Il ritorno alla ricerca è la soluzione immediata per fare ripartire i consumi in un mercato globale che vede la massificazione dei trend a tutti livelli di target; i compratori in generale hanno posto attenzione alle collezioni con un contenuto di novità, personalità e sostenibilità, anche nella fascia dei prezzi. Dato molto positivo che si è registrato questa edizione è stato il ritorno dei grandi retailer italiani le cui vetrine sono un faro a livello internazionale. Da tempo abbiamo avviato un percorso di trasformazione e oggi ne iniziamo a cogliere i primi frutti concreti ben visibili anche nella frequentazione ripetuta dei buyers durante i giorni della manifestazione”, ha sottolineato Massimiliano Bizzi, fondatore e direttore creativo di White.
Il punto di forza di White, rappresentato dal brand mix accuratamente selezionato, ha suscitato l’interesse degli addetti ai lavori del settore a partire dalla creatività delle Secret Rooms che hanno ospitato l’estetica orientale di Yangkehan, la moda genderless di Miaoran, i capispalla bold di Prototype: Am, il folklore tibetano raccontato dalle creazioni di Yid'Phrogma e la moda upcycling di Cavia.
La kermesse si è svolta in zona Tortona durante quattro giornate intense e ricche di nuovi progetti e collaborazioni che si sono intervallate alla presentazione in anteprima delle collezioni primavera/estate 2025 di oltre 300 brand. L’evento, programmato in contemporanea con la Milan fashion week, è stato realizzato con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), di Ice, Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane, con il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano e con la partnership di Confartigianato Imprese.
Il supporto alla creatività da parte di White viene affiancato, già da diverse stagioni a questa parte, a uno scouting studiato per stimolare il mercato e indirizzarlo a osare nuovamente. L’intenzione è quella di stuzzicare l’attenzione dei compratori di oggi, indirizzati a seguire nuove logiche di acquisto, proponendo realtà di ricerca e con codici creativi più freschi ed innovativi. La selezione svolta, attraverso attività dedicate e viaggi in diversi Paesi del mondo, premia l’originalità delle collezioni, cogliendo l’identità dei singoli brand e valorizzandone il processo di produzione, che ora più che mai, abbandona la serialità per favorire l’artigianalità e l’unicità. L’obiettivo è presentare delle proposte che nonostante l’elevato valore creativo rispondano alle esigenze del compratore finale, andando incontro al potere di acquisto del target di riferimento. Il brand mix di White raduna al suo interno realtà internazionali non facilmente reperibili rendendo l’evento un’opportunità unica per scovare nuovi designer.