Confindustria Moda: il presidente Luca Sburlati spiega le priorità del suo mandato
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Oggi, l’assemblea generale di Confindustria Moda ha eletto Luca Sburlati nuovo presidente della federazione per il quadriennio 2025- 2029. Amministratore delegato e socio di minoranza del Gruppo Pattern, Sburlati succede a Sergio Tamborini, alla guida dell’organizzazione che rappresenta l’intera filiera tessile-abbigliamento.
"Il nostro Paese ha bisogno di una visione industriale ampia, stabile e riconoscibile, che metta il sistema tessile-moda nelle condizioni di essere protagonista del proprio futuro agendo in modo proattivo e non solo reattivo, anche fuori dai confini nazionali. È necessario costruire un piano strategico nazionale di lungo periodo, fatto di azioni concrete e condivise, per rafforzare la filiera, sostenere la crescita delle imprese e la loro aggregazione e tutelare il valore del made in Italy. Ma soprattutto è il momento di ricompattare le forze del settore: nessuna trasformazione è possibile senza un’azione congiunta e sono certo che in tal senso il Governo ci supporterà", ha affernato Luca Sburlati, neo presidente di Confindustria Moda.
Matteo Zoppas (Ice) augura buon lavoro a Sburlati
Il presidente di Ice, Matteo Zoppas, intervenuto questo pomeriggio all’assemblea di Confindustria Moda, nell'augurare buon lavoro a Sburlati, ha ricordato che il 2024 è stato per il settore moda nel suo complesso un anno di “sofferenza” e nonostante le difficoltà, l’export ha tenuto nel 2024 con 83 miliardi di euro (+1,8% rispetto al 2023; +28,9% rispetto al 2019), trainato in particolare dalla crescita della gioielleria e non solo. "L’Italia si conferma il secondo Paese nel ranking mondiale dopo la Cina ma le imprese del settore, in particolare le piccole e medie, stanno affrontando crescenti difficoltà legate a un contesto di forte incertezza causato da una diversa propensione all’acquisto da parte dei consumatori, dall’aumento della componente dell’usato, dal rallentamento di molte importanti economie e dalle tensioni geopolitiche in corso", ha affermato Zoppas, ricordando che, per il biennio 2024 e 2025, l’Agenzia Ice ha in programma solo per il settore moda quasi 60 iniziative tra fiere, collettive, incoming e altri progetti promozionali. "Per il settore abbigliamento, in particolare, sono organizzate ogni anni 19 partecipazioni italiane a fiere estere con la presenza complessiva di circa 675 aziende, oltre a più di 20 attività di incoming in occasione di manifestazioni italiane che coinvolgono circa 1.300 delegati esteri".
Necessario promuovere l’aggregazione tra impres e sostenerne l’internazionalizzazione
La squadra di imprenditori che affiancherà il neo presidente eletto durante il suo mandato, contribuendo alla definizione delle strategie nelle diverse aree di intervento, sarà composta dai vice presidenti: Silvana Pezzoli di Sitip spa, vice presidente vicario con delega alla Crescita associativa e comunicazione interna; Stefano Albini di Cotonificio Albini spa, per Europa e normativa; Michele Bocchese di Miles Manifattura spa, per auditing e legalità; Gianluca Brenna di Stamperia di Lipomo spa, per il welfare; Stefano Canali di Canali spa, per l’internazionalizzazione; Andrea Crespi di Eurojersey spa, con delega a Esg, sostenibilità, tecnologie e innovazione; Francesco Ferraris di Finissaggio e Tintoria Ferraris spa, per intelligenza artificiale, giovani e ricambio generazionale; e Salvatore Toma di Gst, Gruppo Sviluppo tessile srl, per l’area Centro-Sud.
L’assemblea pubblica si è aperta con la proclamazione di Luca Sburlati come nuovo presidente per il quadriennio 2025-2029.
Nel pomeriggio di oggi, a Milano, c'è stato un momento di confronto e condivisione, ma anche l’occasione per delineare le priorità del nuovo mandato. "In un contesto globale segnato da instabilità economica, cambiamenti normativi e dei consumi, la priorità del nuovo corso sarà la definizione di un Piano strategico nazionale di lungo periodo, per dotare il Paese di un quadro stabile di interventi che possa diventare riferimento anche a livello internazionale per la tutela e rilancio dell’unica filiera moda europea", si legge in una nota.
La progettualità si snoderà su due direttrici: una tattica, per sostenere le imprese nell’attuale fase di incertezza, e una strategica, per rafforzarne la capacità di affrontare le sfide future. Al centro di questa visione vi è la necessità di ricompattare le fila del settore, valorizzando un’identità industriale comune e favorendo sinergie tra le diverse componenti e rappresentanze della filiera. Tre le linee operative delineate: promuovere l’aggregazione tra imprese; sostenere l’internazionalizzazione attraverso strumenti finanziari mirati; introdurre un sistema di responsabilità del capo commessa, che garantisca equità, trasparenza e legalità lungo tutta la catena del valore.
Il 60% della filiera è composto da aziende con fatturati compresi tra i 5 e i 30 milioni
"Il rafforzamento strutturale del tessuto produttivo nazionale sarà un elemento chiave: oggi il 60% della filiera è composto da aziende con fatturati compresi tra i 5 e i 30 milioni di euro. Queste realtà, spesso penalizzate da marginalità ridotte e limitata patrimonializzazione, dovranno essere accompagnate in percorsi di crescita, innovazione e apertura ai mercati esteri", prosegue la nota.
Spazio sarà riservato al rilancio del made in Italy, sul piano culturale e reputazionale: la diffusione di contenuti falsi o ingannevoli sui social media richiede una strategia di comunicazione moderna, solida e autorevole, che restituisca centralità alla qualità e alla legalità della manifattura italiana, si legge nel comunicato stampa.