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Il mondo della moda ricorda Bill Cunningham

Scritto da Isabella Naef

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Si è spento, a New York, il fotografo che inventò la street fashion per il New York Times: Bill Cunningham. Ottantasettenne, Cunningham ha subito qualche giorno fa un ictus cerebrale.

"Non è un lavoro è un piacere. Ecco perchè mi sento così in colpa. Tutti gli altri lavorano, mentre io ho molto da divertirmi", amava ripetere.

Bill Cunningham girava in bici per le strade di New York armato di arguzia e macchina fotografica

Era facile incontrarlo in bicicletta, con il suo sorriso tanto disarmante quanto ironico, per le strade di Manhattan a raccontare con arguzia e un sanissimo senso di banalità la moda e la quotidianità dei newyorchesi.

"Non è un lavoro è un piacere. Ecco perchè mi sento così in colpa. Tutti gli altri lavorano, mentre io ho molto da divertirmi"

Bill Cunningham, fotografo del New York Times

Non sarà facile fare a meno dei suoi video scanzonati ma attentissimi a ogni mutamento del costume made in Usa.

Da Inès de la Fressange a Stella McCartney, da Suzy Menkes a Iris Apfel: molti gli stilisti, i manager della moda e i giornalisti che in queste ore lo hanno ricordato su Instagram e sui principali social network con stima e affetto.

Antropologo dello stile, fotografo, comunicatore, reporter, Cunningham era a sua volta un'icona di quella moda portata nelle vie di New York che lui tanto si divertiva a documentare.

"Guardo i vestiti, il taglio, la silhouette, il colore. Sono i vestiti. Non la celebrità oppure lo spettacolo". Il fotografo descriveva così il suo lavoro.

Classe 1929, Cunningham era nato a Boston da una famiglia operaia. Di stanza a New York dal 1948, creò anche la sua linea di cappelli, "William J". Dopo la guerra in Korea, rientrò a New York, lavorò per il Chicago Tribune e per Women’s wear daily.

Alternò per lungo tempo le sfilate alla moda di strada che tanto lo appassionava ,così come lo incuriosivano le signore e le stiliste curate ed eccentriche come Iris Arpfel a Annette della Renta.

Ma a colpirlo, a fargli scattare foto era sempre un guizzo, una luce che andava dietro e oltre la moda, che si sposava con il buon gusto o con l'eccentricità di una quotidianità e di una voglia di vivere che superava le griffe, il glamour ed era squisitamente umana, viva, reale.

Gentilissimo, Cunningham ritraeva con lo stesso garbo stelle consacrate della moda come ragazze e ragazzi, uomini e donne qualsiasi. La moda perde un signore prima che un fotografo. Una persona che amava la gente.

Foto: Georg Petschnigg from Seattle, US, Wikimedia

Bill Cunningham
New York Times