Jeff Banks cacciato da Vivienne Westwood a causa di "lotte intestine"
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Si è appreso che Jeff Banks, collega stilista e caro amico della defunta Vivienne Westwood, è stato estromesso dall'azienda dopo un presunto "colpo di stato" in sala riunioni.
Secondo fonti del The Mail on Sunday, pare che Banks, che avrebbe incontrato la Westwood in punto di morte, quando lei lo nominò direttore del marchio, sia stato estromesso in seguito ad accuse di lotte intestine all'interno dell'azienda.
Il giornale britannico ha affermato che erano sorti dei disaccordi su come veniva gestita la casa di moda, con particolare preoccupazione per la protezione dell'eredità della fondatrice.
A quanto pare, mentre Banks, che è anche amico del figlio della defunta stilista, Joe Corre, è da una parte della barricata, l'amministratore delegato dell'azienda Carlo D'Amario e Andreas Kronthaler, terzo marito della Westwood e attuale direttore creativo del marchio, siano dall'altra.
Tensioni evidenti prima della scomparsa della Westwood
Un insider è stato citato mentre raccontava: "c'è una discrepanza tra l'eredità di Vivienne Westwood e dove sta andando l'azienda".
Tuttavia, le tensioni nella casa di moda sarebbero già state evidenti prima della morte della Westwood, con la stilista che si sarebbe irritata per il modo in cui veniva gestita l'azienda, esprimendo anche preoccupazione per una "tossicità" all'interno del team.
Secondo una fonte, la Westwood sarebbe stata sul punto di chiudere del tutto l'attività: "ha sempre creduto nella qualità piuttosto che nella quantità. Presentava un sacco di progetti e le cose complicate e creative venivano trascurate". "ei e i suoi stilisti erano sconvolti per tutto quel tempo speso a progettare bellissime creazioni che non sarebbero mai state realizzate".
È stato con questa idea in testa che si ritiene abbia convocato Banks al suo fianco e gli abbia offerto la posizione di direttore, ruolo per il quale, ora, sembra stia negoziando i termini della sua uscita.
Articolo originariamente pubblicato sull'edizione Uk, tradotto da Isabella Naef per fashionunited.it