Kering additata per la mancanza di "diversity" nei ruoli più importanti della creatività
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Sebbene Kering avesse annunciato in precedenza l'impegno a promuovere le pari opportunità per uomini e donne a tutti i livelli, i numeri rivelano una disparità. Secondo Forbes, dei 29 direttori creativi che hanno guidato le sei principali case di moda, solo cinque sono donne, pari a un misero 17 per cento. È importante notare che la forza lavoro complessiva di Kering è composta per il 63 per cento da donne, che occupano il 57 per cento dei ruoli manageriali, il 38 per cento del comitato esecutivo e il 40 per cento del consiglio di amministrazione. Secondo Business of Fashion, Kering mira a raggiungere l'equilibrio di genere entro la fine del 2025.
Un solo stilista nero in una posizione di vertice
Al contrario, Lvmh ha fatto la storia nominando il suo primo leader creativo nero, Virgil Abloh, per il suo marchio di lusso di punta, dove ha ottenuto un significativo successo globale. L'azienda spera di replicare questo successo con il suo nuovo direttore creativo, Pharrell Williams, anch'egli di colore. Forbes ha evidenziato che la diversità razziale nei ruoli creativi di vertice rimane carente tra i principali gruppi del lusso, tra cui Lvmh, Kering e Richemont, con il solo Pharrell Williams che occupa una posizione di vertice.
L'industria della moda è stata più aperta alle assunzioni di persone Lgbtqia+ rispetto ad altri settori, ma è ancora alle prese con problemi di rappresentanza in termini di diversità di genere e razziale, in particolare nei ruoli di leadership. Anche le persone di colore sono sottorappresentate nell'istruzione di moda, con scarse opportunità per gli studenti sia nelle domande di ammissione, sia nei programmi di studio, oltre alla mancanza di professori e tutor.
La nomina di Seán McGirr a nuovo direttore creativo di Alexander McQueen all'interno del portafoglio di Kering ha dato il via a discussioni più ampie sulla diversità all'interno dell'azienda e, per estensione, nell'intero settore della moda.
Scritto originariamente da Don-Alvin Adegeest per l'edizione Uk di FashionUnited, tradotto da Isabella Naef per fashionunited.it.