La moda dice addio a Nino Cerruti
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E’ scomparso sabato all’età di 91 anni Nino Cerruti, stilista e imprenditore biellese, protagonista della moda italiana a livello internazionale fin dal suo debutto a Parigi negli anni ‘60 dove fu immediatamente appoggiato da Diana Vreeland, la giornalista più influente del fashion system dell’epoca.
Cerruti era ricoverato all’ospedale di Vercelli ed è deceduto in seguito ad alcune complicazioni subentrate dopo un’operazione all’anca.
“Eleganza è una parola che detesto perché mi sembra che sia usata da persone che si mettono addosso cose terribili” diceva Nino Cerruti
Consacrato negli anni come il vero “signore” della moda, ha rappresentato l’eleganza anche se lui, come ripeteva nelle interviste, non amava la parola eleganza ma “stile”. “Eleganza è una parola che detesto perché mi sembra che sia usata da persone che si mettono addosso cose terribili e, siccome sono insolite, pensano di essere eleganti. Preferisco la parola stile. Lo stile è o non è. Lo stile è la sensibilità delle persone. Avere stile significa mischiare cultura e arte, vuol dire aver rispetto per dei valori estetici. Chi non ha stile dovrebbe avere il buon senso di ascoltare che cosa gli dicono di fare e non inventarsi cose strane. Oggi, passiamo dal conservatorismo più difensivo a delle tenute che sembrano barzellette”, aveva raccontato al Sole 24 ore.
“Lo stile è la sensibilità delle persone”
Nato a Biella il 25 Settembre del 1930 da una famiglia di industriali tessili, eredita l’attività alla morte del padre a soli vent’anni. Interrompe così gli studi di Filosofia e Giornalismo, per riscoprirsi subito vocato allo stile e alla moda di più alto livello. Seguendo la tradizione familiare, investe molto nel corso degli anni nella ricerca e nello sviluppo dei materiali, aggiungendo con gusto e intuizioni fortemente personali un’attenzione particolare al design. Dal 1957 ottiene risonanza mondiale con la presentazione della sua prima linea di vestiario, la Hitman, a Milano. Nel 1962 fonda con Osvaldo Testa il marchio “Flying Cross”, il primo “Designer Line” che si aggiunge alla linea Hitman. Nel 1967 apre la prima boutique di Cerruti 1881 a place de la Madeleine a Parigi. A metà degli anni sessanta nel suo Lanificio Fratelli Cerruti si avvale della collaborazione di nuovi nomi emergenti della moda italiana, assumendo come designer un esordiente del calibro di Giorgio Armani.
Negli anni settanta Cerruti crea la prima giacca decostruita
Negli anni settanta crea la prima giacca decostruita. Stabilisce accordi di licenza in Giappone e Usa, si legge nella sua biografia, al fine di incrementare la visibilità del brand a livello internazionale e per mantenere i prezzi competitivi in più mercati, dimostrando di possedere sempre più, oltre a capacità artistiche, una forte vocazione imprenditoriale al mercato globale. In questi anni nasce anche la linea donna che vent’anni dopo rappresenterà il 20 per cento del fatturato complessivo dell’azienda. Nel 1975 la Hitman inizia la produzione e la distribuzione della maglieria, delle camicie e della linea casual: Cerruti 1881 Brothers.
Alla fine degli anni ’70 lancia anche il primo profumo maschile legato al brand, dal nome “Nino Cerruti”. La popolarità del marchio aumenta ulteriormente nel 1994 quando il brand viene nominato designer ufficiale della squadra di Formula 1 della Ferrari.
Nel 2000 Nino Cerruti viene nominato Cavaliere del lavoro dal Presidente della Repubblica. Nel 2001 Cerruti Holding vende il marchio Cerruti 1881 per concentrarsi sul Lanificio Fratelli Cerruti dove Nino Cerruti.
Tra i premi ricevuti figura il Bath Museum of Costume dress of the Year award, Inghilterra, 1978; il Munich Fashion week award, 1981; il Cutty sark award, 1982, 1988 e il Pitti Uomo Award, Italia, 1986.