• Home
  • News
  • Persone
  • Marco Gobbetti: chi è il manager che ha trasformato Burberry e Ferragamo

Marco Gobbetti: chi è il manager che ha trasformato Burberry e Ferragamo

Scritto da Isabella Naef

loading...

Scroll down to read more
Persone
Salvatore Ferragamo SS25 Credits: Launchmetrics/spotlight

La notizia dell'uscita di Marco Gobbetti da Salvatore Ferragamo, azienda che nel 2022 lo ha arruolato, al posto di Michaela le Delivec, come amministratore delegato e direttore generale, è arrivata ieri, nel tardo pomeriggio. Il manager, nato a Vicenza nel 1958, ha un profilo internazionale e una lunghissima esperienza nelle griffe della moda italiane, francesi e inglesi, ed è stato chiamato più volte da blasonate etichette per ridare smalto al marchio, per rivitalizzare le vendite, svecchiare la relazione con il cliente e dare il via alla digitalizzazione.

Nel 2021 la rivista Forbes Italia lo ha inserito nella lista dei 100 manager dell'anno

Nel 2021 la rivista Forbes Italia lo ha inserito nella lista dei 100 manager dell'anno. Nel 2022, in una analisi del quotidiano il Sole 24 ore sulle retribuzioni erogate dalle aziende italiane quotate a manager e imprenditori, Marco Gobbetti si è posizionato in decima posizione, con compensi 2022 pari a 13.915.350 euro.

Lavoro in team, capacità di captare con largo anticipo l’evoluzione del mercato e del pubblico sono alcune delle caratteristiche dell'approccio manageriale del manager.

Prima di approdare in Ferragamo, Gobbetti ha ricoperto il ruolo di chief executive officer di Burberry

Prima di approdare in Ferragamo, Gobbetti ha ricoperto, dal 2017, il ruolo di chief executive officer dell’azienda di lusso britannica Burberry. In Burberry, Gobbetti, che allora prese il posto di Christopher Bailey, guidò una trasformazione completa del marchio e del business dell'etichetta inglese, dall’articolazione di uno scopo e di una strategia chiaramente definiti, alla rivitalizzazione della comunicazione e all’elevazione del prodotto, alla reinvenzione dell’esperienza del cliente di lusso e all’innovazione nel digitale.

Tra le sue prime mosse una volta approdato al vertice della società fiorentina, c'è stata la nomina di Maximilian Davis in qualità di direttore creativo.

Lo stilista inglese è stato scelto da Gobbetti per l'estetica personale e il suo lavoro caratterizzato da eleganza, sensualità e costante ricerca della qualità. "Grazie alla sua prospettiva moderna, scriverà un nuovo, emozionante capitolo per questa maison, fondata su creatività, artigianalità, raffinatezza e straordinari valori umani”, dichiarava, nel 2022, il ceo di Ferragamo. "Questi primi mesi in azienda sono stati intensi. Una crescita sostenibile, tuttavia, è sicuramente tra le priorità. Lavoreremo molto sull’offerta, perché crediamo ci siano le potenzialità di creare nuova energia e avvicinare a noi più consumatori attraverso l’inserimento di una serie di novità a livello di prodotto", spiegava Gobbetti in una delle prime call con gli analisti.

Nell'agosto del 2022 Gobbetti diede vita a una collaborazione tra Salvatore Ferragamo e Farfetch

Nell'agosto del 2022, inoltre, prese vita una collaborazione tra Salvatore Ferragamo spa e Farfetch, piattaforma globale attiva nel settore della moda di lusso. Nel dettaglio, l'accordo commerciale prevedeva collaborazione integrata che ha consentito a Ferragamo un’accelerazione sul fronte dell'innovazione digitale, sfruttando tutte le potenzialità offerte dalla piattaforma fondata da Jose Neves.

“Farfetch è la piattaforma digitale leader nel segmento del lusso e rappresenta il partner ideale per dare ulteriore impulso all’ecommerce e all'innovazione omnichannel del brand, alimentando i nostri piani per raggiungere un pubblico nuovo e più giovane e accelerare la nostra crescita”, spiegava Gobbetti, ceo di Salvatore Ferragamo.

Tornando alla scelta dei direttori creativi, Gobbetti, ha sempre puntato sulla personalità dello stilista, in modo da dare vita a un reale cambiamento, ma anche sulla capacità del designer di rivisitare l'heritage del marchio senza starvolgerne i codici. Così accadde, per fare un altro esempio, da Burberry, con la nomina di Riccardo Tisci. "Riccardo è uno dei designer più talentuosi del nostro tempo. La visione creativa di Tisci rinforzerà le ambizioni che abbiamo per Burberry e la posizione del marchio nel lusso", disse l'allora ceo di Burberry, spiegando le ragioni della scelta.

Marco Gobbetti e Tisci lavorarono insieme quando il manager vicentino era presidente e ceo di Givenchy, dal 2004 al 2008. Tisci fu direttore creativo di Givenchy dal 2005 al 2017.

Il manager è stato presidente e ceo del marchio di lusso francese Céline dal 2008

Prima di entrare in Burberry, dal 2008 al 2016, il manager è stato presidente e ceo del marchio di lusso francese Céline dal 2008 Qui, iniseme al direttore creativo Phoebe Philo, ha triplicato le vendite dopo aver rinnovato l’intera offerta di prodotti del marchio e rafforzato la sua immagine.

In precedenza, Gobbetti, che ha conseguito una laurea in Business administration dell’American University di Washington D.C. e un master in International management dell’American Graduate school of International management di Phoenix, è stato presidente e ceo di Givenchy e ceo di Moschino, gestendo il passaggio al gruppo Aeffe, dopo la morte di Franco Moschino, fino al 2004, quando ha assunto il ruolo di ceo di Givenchy. Gobbetti ha iniziato la sua carriera in aziende di lusso italiane, tra cui Bottega Veneta e Valextra.

Marco Gobbetti Credits: Courtesy Salvatore Ferragamo
Burberry
Marco Gobbetti
Salvatore Ferragamo