Michele lascia Gucci ed esorta il team a nutrirsi dei sogni e a vivere le passioni
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Il team di Gucci porterà avanti la direzione creativa fino all'annuncio di una nuova organizzazione
Il team creativo di Gucci porterà avanti la direzione creativa della maison fino all'annuncio di una nuova organizzazione, fa sapere il gruppo Kering, sottolineando che Michele lascia il ruolo di direttore creativo di Gucci, dopo essere stato alla guida del team creativo della maison dal 21 gennaio 2015 e aver ricoperto un ruolo fondamentale nel "rendere Gucci quella che è oggi, grazie alla sua creatività rivoluzionaria e sempre nel rispetto dei codici del brand".
Marco Bizzarri, presidente e ceo di Gucci, colui che lo scelse nel 2015, ha detto: "ho avuto la fortuna di incontrare Alessandro alla fine del 2014. Da allora abbiamo avuto il piacere di lavorare fianco a fianco, mentre Gucci tracciava il suo percorso di successo, nel corso di questi ultimi otto anni. Voglio ringraziare Alessandro per il suo impegno ventennale in Gucci e, per la sua visione, dedizione e amore incondizionato per questa Maison unica, negli anni da direttore creativo".
Nel 2016, durante il suo intervento al convegno Pambianco Strategie di Impresa, alla domanda "Quanto ha inciso la scelta di un direttore creativo come Alessandro Michele?" Bizzarri spiegava che la strada per trasformare Gucci nel brand più desiderato nel fashion business, ha comportato scelte di rottura con il passato come, appunto, l'addio anticipato a Frida Giannini che avrebbe dovuto lasciare la griffe a febbraio 2015 e l'incarico ad Alessandro Michele di realizzare la collezione uomo in soli cinque giorni.
Bizzarri: "Alessandro Michele si è presentato con i mocassini con il pelo e io ho pensato: questo deve essere bello matto"
"Negli ultimi due anni Gucci aveva perso quote di mercato in uno scenario di forte crescita", raccontava Bizzarri nel 2016. Una situazione che, a fine 2014, ha portato il top management di Kering a optare per una strategia di disruption con un cambio alla direzione creativa, guidata da Frida Giannini, e manageriale, sostituendo il ceo di allora, Patrizio Di Marco, con Bizzarri.
"La scelta del direttore creativo nasce da questo. Abbiamo smaltito velocemente le collezioni della griffe che non volevamo più far vedere e poi ci siamo dedicati alla scelta del nuovo direttore creativo. Ho visto diversi candidati anche di grande livello ma senza che scattasse la cosiddetta scintilla. Poi il direttore del personale mi ha segnalato Michele, che era già nel team di Gucci. L'ho chiamato e il giorno dopo sono andato a prendere un caffè a Roma, a casa sua. Il caffè è durato quattro ore. Mi ha colpito subito perchè lui mi ha accolto con le loafer con il pelo e io ho immediatamente pensato "questo deve essere bello matto", diceva Bizzarri. Adesso, però, tocca a Michele uscire di scena. Fra qualche tempo, magari appena sarà nominato il nuovo direttore creativo, forse, si saprà quali sono le ragioni alla base di questo addio.
"La strada che Gucci e Alessandro hanno percorso insieme negli ultimi anni è unica e rimarrà un momento eccezionale nella storia di questa Maison. Sono grato ad Alessandro per aver portato così tanto di sé in questa avventura. La sua passione, la sua immaginazione, il suo ingegno e la sua cultura hanno messo Gucci al centro della scena, al posto che merita. Gli auguro tutto il meglio per il prossimo capitolo del suo viaggio creativo", ha affermato François-Henri Pinault, chairman e ceo di Kering.
Nel terzo trimestre i ricavi di Gucci sono stati pari a 2,581 miliardi di euro
Guardando ai numeri, nel terzo trimestre i ricavi di Gucci sono stati pari a 2,581 miliardi di euro, in crescita del 18 per cento. Il marchio ha registrato un forte slancio in Europa occidentale, sostenuto sia dai clienti locali, sia dai turisti, in particolare dagli Stati Uniti. In Giappone i ricavi sono aumentati, mentre i risultati in Cina continentale sono stati contrastanti, con un impatto sulle vendite in Asia-Pacifico.