Nel week end 16mila persone hanno salutato Giorgio Armani, oggi i funerali a Rivalta
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Per una volta a fare notizia non sono i personaggi famosi, gli imprenditori o gli stilisti accorsi alla camera ardente di Giorgio Armani, in via Bergognone, all'Armani Teatro, accanto al suo quartier generale e al Silos, per dargli un ultimo saluto. A questo turno è stata la coda lunghissima di milanesi in attesa di entrare all'Armani Teatro per dire addio a colui che grazie al talento, alla capacità imprenditoriale e a un rigoroso impegno è diventato ovunque il Signor Armani. In due giorni sono stati 16mila gli affezionati che hanno deciso di dirgli addio.
Oggi si terranno i funerali, in forma privata, a Rivalta, una frazione del comune italiano di Gazzola, in provincia di Piacenza. Poi Re Giorgio riposerà nel piccolo cimitero del borgo fortificato di Rivalta, accanto ai genitori e al fratello.
Perchè Armani era così amato dai milanesi
In coda, a rompere il composto silenzio, qualcuno ne ricorda la generosità (non si contano le sue donazioni e l'aiuto costante ai bisognosi), il piglio deciso, la riservatezza e la tenerezza con cui, negli ultimi tempi, esortava a ricordarsi dell'importanza degli affetti, dell'amore. "Lavorate, tenete duro sul vostro lavoro ma non dimenticate che andando a casa avete o il gatto, o il cane, o il bambino, o la mamma o la nonna o l' amante. Andando avanti tu hai bisogno di persone a fianco", aveva detto in una recente intervista.
Sabato e domenica, durante un soleggiato week end, sono stati 16mila gli affezionati che hanno detto l'ultimo ciao a Giorgio Armani, pensando a quanta bellezza abbia, attraverso il suo lavoro, regalato alla moda e alla quotidianità. Senza clamori, senza operazioni di marketing sfacciate, senza sgomitare, ma con la sua operosità. Questo tratto, tipicamente milanese, lo ha reso amato dai suoi concittadini. Lo ha avvicinato anche a chi di moda non si occupa e non può permettersi il lusso dei suoi vestiti. La folla di ieri e di sabato testimonia quanto lo stile, quello vero, piaccia davvero. Armani è stato l'esempio vivente e quotidiano di quanto lui stesso spesso affermava: "eleganza non è farsi notare ma farsi ricordare".
Oltre alla coda di gente comune, come era ovvio sono stati tanti anche i personaggi famosi, da Donatella Versace, al regista Gabriele Salvatores, a John Elkann, presidente di Stellantis, con la moglie Lavinia Borromeo, da Santo Versace (fratello di Gianni e Donatella), a Dean e Dan Caten di Dsquared2, al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che sono andati a salutare per l'ultima volta Giorgio Armani.
“Giorgio Armani è stato e resterà per sempre uno dei massimi rappresentanti della moda italiana e milanese nel mondo. Armani era un uomo pieno di talento e di interessi, capace di portare nelle sue creazioni lo stile sobrio ed elegante della sua personalità, misurato, mai eccessivo. A Milano mancheranno il suo sguardo creativo, la sua partecipazione attiva e il suo sostegno alla vita della nostra città", ha sottolineato Sala.
Le parole di Armani: "il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia"
In questi giorni sul sito dell'azienda, come anche a Brera, le parole di Armani regalano alla città la sua "eredità" spirituale e pragmatica. "Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia".
Oggi lutto cittadino a Milano
Oggi, 8 settembre, in occasione delle esequie di Giorgio Armani, il sindaco di Milano, Sala, ha proclamato il lutto cittadino per l’intera giornata, in segno di cordoglio e partecipazione della comunità milanese. In tutte le sedi comunali la bandiera civica sarà esposta a mezz’asta.
"L’amministrazione comunale invita tutti i cittadini e le cittadine, le organizzazioni sociali, culturali e produttive milanesi a esprimere, nelle forme ritenute più opportune, il dolore e l’abbraccio dell’intera città", si legge su sito del comune di Milano.