Storia di Demna: dal premio triestino Its del 2004 alla guida artistica di Gucci
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Prima le chiacchiere di corridoio, poi le voci che si propagano fuori dall'azienda a ritmo sempre più incalzante, infine, il comunicato stampa che lancia nell'Olimpo della moda questo o quello stilista oppure defenestra chi, fino a qualche mese prima, era il "genio" creativo del nuovo millennio. Ma dietro a questo circo mediatico della moda, c'è un talento, una persona che ha una storia e percorso fatto di talento, coraggio, perseveranza e difficoltà.
Con il premio Its Collection of the Year, vinto nel 2004, il designer Demna diede il calcio di inizio della sua carriera
La storia di Demna Gvasalia stilista georgiano che il 25 marzo compirà 44 anni, è emblematica ed è anche incredibilmente legata all'Italia, a Trieste e al contest Its, International talent support, ideato e fondato da Barbara Franchin. Infatti, proprio con il premio Its Collection of the Year, vinto nel 2004, il designer, allora ventenne, diede il calcio di inizio della sua carriera, prima presso Maison Margiela e Louis Vuitton, poi con il lancio del suo marchio Vetements e, nel 2016, è stato nominato direttore creativo di Balenciaga. Ieri, la notizia del suo approdo, il prossimo luglio, alla guida artistica di Gucci.
A onor del vero l'Italia e il concorso triestino ha portato bene anche a un altro stilista attualmente sotto alla luce dei riflettori: Matthieu Blazy, classe 1984, nuovo direttore creativo della maison Chanel, che vinse il contest Its nel 2006.
Tornando a Demna Gvasalia, durante l'infanzia fu, con la famiglia, costretto a fuggire durante la guerra civile del 1991-93, fermandosi a Tbilisi per poi spostarsi verso l'Ucraina e la Russia e stanziarsi a Düsseldorf nel 2000.
Dopo gli studi decide di trasferirsi in Belgio dove consegue il diploma presso l'Accademia reale di Belle Arti di Anversa. Nel 2009, approda a Maison Margiela e tre anni più tardi arriva da Louis Vuitton. Nel 2014 lancia l'etichetta Vetements e dà il via a una collaborazione con il gruppo Kering diventando, nel 2015, direttore artistico di Balenciaga.
E' rimasta nella memoria di addetti ai lavori e non, la sua sfilata del marzo 2022, all'inizio del conflitto tra Russia e Ucraina. In quei giorni Gvasalia è stato uno dei primi stilisti ad adottare i colori giallo e blu. Demna Gvasalia, direttore creativo di Balenciaga, trasformò la sfilata parigina della griffe in un chiaro messaggio di solidarietà all’Ucraina. Agli ospiti e agli addetti ai lavori fu donata una t-shirt con la bandiera ucraina.
Demna: la guerra in Ucraina ha innescato il dolore di un trauma che portavo dentro di me dal 1993
In un biglietto lo stilista di origine georgiana raccontava: "la guerra in Ucraina ha innescato il dolore di un trauma che portavo dentro di me dal 1993, quando accadde la stessa cosa nel mio paese natale e io divenni per sempre un rifugiato. Per sempre, perché è qualcosa che resta dentro di te. La paura, la disperazione, realizzare che nessuno ti vuole. Ma ho anche realizzato che cosa veramente conta nella vita, le cose più importanti, come la vita stessa, l’amore umano e la compassione. E’ per questo che lavorare alla sfilata questa settimana è stato così incredibilmente difficile per me. Perché in un tempo come questo la moda perde la sua rilevanza e il suo stesso diritto di esistere. La settimana della moda suona come un’assurdità. Ho pensato per un attimo di cancellare la sfilata a cui io e il mio team stavamo lavorando così duramente e non vedevamo l’ora di vivere. Ma poi ho realizzato che cancellare lo show avrebbe significato darla vinta, arrendersi al male che mi ha ferito così tanto per quasi 30 anni. Ho deciso che non posso più sacrificare parte di me a questa guerra dell’ego insensata e senza cuore".
“Questo show non ha bisogno di spiegazioni. E’ dedicato al coraggio, alla resistenza, alla vittoria dell’amore e della pace. xx Demna”, concludeva lo stilista.