Trish Donnelly lascia l'incarico di ceo di Pvh Americas e Calvin Klein global
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Trish Donnelly, amministratore delegato di Pvh Americas e Calvin Klein Global, lascia il gigante della moda statunitense "per perseguire altre opportunità".
Pvh, cui fa acapo anche il marchio Tommy Hilfiger, ha annunciato l'addio del ceo in una nota, aggiungendo che Donnelly rimarrà ricoprendo un ruolo di consulenza fino a novembre per "facilitare la transizione".
Donnelly ha assunto l'incarico congiunto di ceo di Pvh Americas e Calvin Klein Global nel 2021, entrando in azienda da Urban Outfitters, dove ha lavorato per sei anni, ricoprendo da ultimo il ruolo di ceo.
All'inizio della sua carriera, la manager ha ricoperto diversi ruoli di responsabilità in altre grandi aziende di moda, tra cui J.Crew e Cole Haan.
"Sono estremamente orgogliosa del modo in cui i team di Americas e Calvin Klein si sono uniti e ammiro profondamente la loro passione per i nostri marchi e il loro impegno a far crescere le nostre attività", ha sottolineato Donnelly in un comunicato.
Per il futuro, Pvh ha fatto sapere di aver separato il ruolo appartenuto a Donnelly come capo di Pvh Americas e Calvin Klein e ha detto che è attualmente in corso la ricerca di un successore.
L'azienda ha rivelato l'intenzione di "ridurre i costi del personale nei suoi uffici globali di circa il 10 per cento"
Nel frattempo, l'amministratore delegato di Pvh, Stefan Larsson, prenderà il suo posto.
"Nell'attuale contesto, è fondamentale raddoppiare la nostra attenzione sull'esecuzione per sbloccare il pieno potenziale della regione delle Americhe e continuare a far crescere il marchio Calvin Klein a livello globale", ha affermato Larsson in un comunicato.
"Miglioreremo in modo significativo la nostra capacità di eseguire il Piano Pvh+ dividendo questi ruoli e assumendo leader con competenze diverse che possano dedicare tutta la loro attenzione a questi importanti ruoli", ha aggiunto Larsson.
La notizia arriva lo stesso giorno in cui l'azienda ha rivisto, ridimensionandole, le previsioni per l'intero anno dopo aver registrato un calo dell'8 per cento dei ricavi del secondo trimestre a causa di interruzioni della catena di approvvigionamento. I ricavi del secondo trimestre sono diminuiti a 2,132 miliardi di dollari, rispetto ai 2,22 miliardi di dollari registrati nel medesimo periodo dell'anno precedente.
L'azienda ha inoltre rivelato l'intenzione di "ridurre i costi del personale nei suoi uffici globali di circa il 10 per cento" al fine di "snellire l'organizzazione" e "migliorare l'efficienza".