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Il retail della moda in trasformazione: stato dell'arte di un settore reinventato

Scritto da Julia Garel

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Retail
Ami Paris, boutique nel Marais. Credits: AMI

Quest'anno, in Francia, tra le oltre 2.000 aperture di negozi censite da Newmark, solo il 13% riguarda il settore della moda. Un dato tutt'altro che aneddotico, che riflette la profonda evoluzione in atto nel fashion retail e che sta ridisegnando il panorama delle nostre vie commerciali.

La svolta è iniziata alla fine del 2019. Progressivamente, sempre più insegne di moda di fascia media hanno chiuso i battenti. Mentre il numero totale di punti vendita di marchi di moda con almeno trenta negozi in Francia è aumentato ancora leggermente (più 2%) tra il 2015 e il 2019, una recente indagine di Newmark indica una diminuzione del 16% tra il 2019 e il 2024.

La moda resta ancora uno dei settori più presenti nel panorama commerciale, ma il suo peso si sta indebolendo a favore della ristorazione e dell'alimentazione. A Parigi, dall'inizio del 2024, i settori dell'abbigliamento e delle calzature sono tra quelli che chiudono più di quanto aprano. Al contrario, quelli della ristorazione e dell'alimentazione aprono più locali di quanti ne chiudano.

Questa diminuzione non è dovuta solo alle liquidazioni e ai risanamenti giudiziari che colpiscono duramente le insegne (Camaieu, Naf Naf, André, per esempio) da alcuni anni, ma anche ai piani di ottimizzazione dei leader della moda, la cui salute finanziaria resta ancora buona. Trainati dalla crescita delle vendite online, i colossi dell'abbigliamento scelgono di chiudere diverse boutique. Il gruppo Inditex, casa madre di Zara, ne è un ottimo esempio.

Dal 2019, il gigante spagnolo ha ridotto del 26% il numero dei suoi negozi nel mondo, aumentando al contempo la loro superficie media del 24%. In Francia, il gruppo ha chiuso boutique in diversi centri commerciali e, parallelamente, ha avviato progetti di ampliamento dei flagship store nelle principali arterie parigine e nei centri commerciali regionali.

Il retail parigino e i nuovi arrivi

A Parigi, le cose non vanno poi così male: il tasso di sfitto si stabilizza, i concept store di fascia alta dedicati alla bellezza e allo sportswear si moltiplicano e il numero di aperture di boutique di lusso aumenta (anche se ancora lontano dal picco del 2022).

Nel 2025, il Triangolo d'oro (in particolare rue François 1er) continua ad attirare marchi di moda di nicchia e di fascia alta, così come rue Saint-Honoré e il Marais. Oltre a queste zone, le arterie più ambite della capitale restano gli Champs-Élysées, rue de la Paix e place Vendôme, rue de Passy, rue de Rivoli e avenue de l'Opéra, in particolare per il settore della ristorazione.

Si nota inoltre l'arrivo di numerosi marchi stranieri (in tutti i settori). Nel 2024 sono stati censiti 103 nuovi ingressi in Francia, mentre per l'anno in corso sono già stati individuati 75 progetti. Nel 2025 (come nel 2024), la ristorazione (35%) e la moda (28%) sono i due settori più interessati da questi nuovi arrivi, seguiti dalla pelletteria e dagli accessori (8%), dalla bellezza e dal benessere (4%).

A Parigi, i nuovi marchi stranieri di moda, streetwear e sportswear prediligono il quartiere del Marais, mentre fuori dalla capitale i nuovi arrivati preferiscono le zone commerciali e i grandi centri commerciali come Val d'Europe, Westfield, La Part-Dieu. Tra i marchi di moda stranieri che hanno aperto una propria boutique nel 2025, citiamo ad esempio Alysi (Parigi 7° arrondissement), Name it (Roubaix), Reformation (Parigi 4° arrondissement), Unfeigned (Parigi 3° arrondissement).

Twinset Milano, boutique nel quartiere del Marais, a Parigi. Credits: Twinset Milano

La moda nei centri commerciali

Se la moda rappresenta solo il 13% delle 2.000 potenziali aperture di negozi censite da Newmark nel 2025, la ristorazione rappresenta il 28% e l'alimentazione il 17%. Questi due settori, insieme a quello del tempo libero e del discount, costituiscono i principali motori di nuovi sviluppi, soprattutto all'interno dei centri commerciali. Come [ osservava FashionUnited nel 2023, il segmento dell'abbigliamento e degli accessori, che un tempo attirava le folle nelle gallerie commerciali, ha perso terreno a favore di insegne di altri settori come Action, Boulanger o Gifi.

Va tuttavia ricordato che alcune insegne di moda continuano a svilupparsi nelle zone commerciali periferiche. Besson, Chaussea, Zeeman, Takko Fashion, Vib's, Naomy, We are Select e Size Factory ne sono i principali esempi.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente sulle altre edizioni di FashionUnited e tradotto in italiano usando un tool di intelligenza artificiale.

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