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Benetton Group: il ceo invita i dipendenti a "remare tutti nella stessa direzione"

Scritto da Isabella Naef

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Villa Minelli, storica sede Benetton a Ponzano Veneto Credits: Courtesy of Benetton

Un invito, giunto attraverso un messaggio via mail, "a remare tutti nella stessa direzione con la volontà di essere parte attiva di un processo di profondo cambiamento". "L'obiettivo è intraprendere un percorso pluriennale di rilancio e costruire una presenza sul mercato realmente competitiva, a seguito di una fase di necessario risanamento".

Con queste parole l'amministratore delegato di Benetton Group ha scritto ai dipendenti, per aggiornarli sul trasloco, già iniziato, da Villa Minelli, sede storica del gruppo fondato da Luciano Benetton, verso la vicina sede operativa di Castrette di Villorba. Villa Minelli non sarà abbandonata anche perchè rimane un asset di proprietà della famiglia Benetton, ma il trasferimento che "coinvolgerà gradualmente entro il 2025 tutte le colleghe e i colleghi che oggi vi lavorano", scrive Sforza, dovrebbe assicurare parte di quel contenimento dei costi e di quel efficientamento su cui il nuovo management sta lavorando.

E' cominciato il trasloco dalla sede storica di Ponzano Veneto, Villa Minelli, a Castrette di Villorba

Comprensibili, come si legge in un articolo di Treviso Today, le reazioni dei sindacati che bollano il trasferimento come disomogeneo. Gianni Boato, segretario generale della Femca Cisl Belluno Treviso, ha riferito al quotidiano locale che "al momento gli accordi con l’azienda sono chiari: contratti di solidarietà fino al 28 febbraio 2025 con il limite individuale di massimo due giorni per dipendente e nessun licenziamento. Posso anche apprezzare i toni concilianti della lettera dell’ad ai dipendenti, ma non è con una mail che si tranquillizzano i lavoratori preoccupati per come stanno andando le cose, bensì con i fatti, gli accordi e il confronto. Solo il tavolo sindacale determinerà il futuro dei lavoratori, non le belle parole rassicuranti che non trovano riscontro nell’atmosfera reale che stanno vivendo lavoratori e lavoratrici in queste settimane. I dipendenti hanno bisogno di sapere se l’azienda sta programmando delle chiusure industriali o dei cambiamenti nelle strategie fin qui condivise, perché c’è una forte incoerenza fra ciò che Sforza scrive e quello che accade in azienda", ha proseguito il rappresentante sindacale.

Al momento, non c'è nessuna comunicazione o posizione ufficiale da parte dell'azienda che, contattata da FashionUnited, non ha commentato le notizie circolate sulla stampa.

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Claudio Sforza Credits: Benetton Group

Lo scorso luglio è stato siglato un accordo che prevede l’applicazione della solidarietà per 908 dipendenti

Lo scorso luglio è stato siglato un accordo che prevede l’applicazione della solidarietà per 908 dipendenti, in pratica tutti gli impiegati delle sedi di Ponzano Veneto e di Castrette di Villorba (Treviso). La durata è di sei mesi, dal 23 agosto scorso al 28 febbraio 2025. Dall’ammortizzatore sociale restano esclusi i circa 300 lavoratori afferenti alla parte produttiva (operai e addetti a logistica, manutenzione, ecommerce e centro imballaggi).

L’intesa prevede anche un piano di esodi incentivati con una cifra fino a 50 mila euro, sfruttabili anche da tutti i lavoratori esclusi dall’ammortizzatore sociale e da quelli prossimi al pensionamento. A luglio Benetton ha garantito che per i prossimi tre anni non procederà ad alcun licenziamento.

Ora a preoccupare i sindacati sono anche alcune chiusure di negozi in Puglia, non gestiti direttamente da Benetton. Nel piano messo a punto dal management di Benetton group, infatti, è previsto che alcuni franchisee debbano immediatamente ripianare i loro debiti verso l'azienda e, in alcuni casi, non avendo la necessaria liquidità, potrebbero essere costretti a chiudere i negozi.

Secondo quanto riportato dal quotidiano milanese Mf, l'azienda veneta nel 2024 registrerà una flessione del 20 per cento dei ricavi. Stando al giornale di via Burigozzo, il piano industriale presentato dal ceo Claudio Sforza sarebbe stato condiviso con gli istituti dopo l’ennesima perdita di 230 milioni nel 2023. Sforza avrebbe spostato a fine 2026 il riequilibrio dei conti, agendo su un importante taglio dei costi che starebbe performando meglio del previsto.

Il nuovo management all'opera

Il piano è opera del nuovo management che si è insediato in estate. A giugno, dopo l'uscita di Massimo Renon, l'azionista Edizione ha deciso di puntare sul manager Claudio Sforza. Edizione, attiva nelle infrastrutture di trasporto, attraverso la partecipazione in Mundys, nelle infrastrutture digitali, con la partecipazione in Cellnex, nella ristorazione e nel travel retail tramite Avolta e nella manifattura, con il marchio Benetton, è una delle principali holding industriali europee, interamente controllata dalla famiglia Benetton. Nel 2023 la società ha realizzato ricavi consolidati pari a 9,5 miliardi di euro, di cui quasi l’80 per cento al di fuori dell’Italia.

Dopo qualche settimana dall'uscita di Renon, Iacopo Martini, cfo di Benetton, ha dato le dimissioni ed è stato sostituito da Cristina Girelli.

Risale ad agosto, infine, l'uscita del direttore creativo Andrea Incontri e l'annuncio che la creatività del marchio viene curata dal team interno.

La sede Benetton di Castrette Credits: Courtesy of Benetton
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