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Come sostenere l'alto di gamma europeo: le raccomandazioni di Eccia

Scritto da Isabella Naef

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La tutela della proprietà intellettuale è una leva per tutelare l'alto di gamma Credits: Pexels, Andrea Piacquadio

L'alto di gamma europeo, che detiene il 70% del mercato globale, si trova a dover affrontare sfide importanti in un mondo sempre più incerto. Quali sono le strategie giuste per superare questo momento per Eccia, l’alleanza europea delle associazioni nazionali del lusso? Cinque le raccomandazioni: in primis rafforzare la proprietà intellettuale e combattere la contraffazione, tema a cui Fashionunited ha dedicato molto spazio recentemente. In secondo luogo, tutelare la fiducia e l'esperienza del consumatore. Terzo: promuovere la sostenibilità, quarto sostenere l'artigianato e, infine, rafforzare commercio e turismo.

Necessario rafforzare commercio e turismo

Presentato ieri al Parlamento europeo da Eccia, Alleanza europea delle industrie culturali e creative di alta gamma, lo studio sull’impatto dell’industria europea del lusso. Il mercato globale di alta gamma dovrebbe raggiungere i 2–2,5 trilioni di euro entro il 2030. I dati mostrano che il settore europeo dell’alto di gamma e del lusso rappresenta il 5% del Pil europeo. Il settore continua a trainare la crescita economica, preservare il patrimonio culturale e promuovere l’eccellenza ben oltre i confini del continente.

Il mercato globale di alta gamma dovrebbe raggiungere i 2–2,5 trilioni di euro entro il 2030

Il nuovo rapporto, realizzato da Eccia in collaborazione di Bain & Company e presentato ieri a Bruxelles al Parlamento Europeo, indica però che l’alto di gamma europeo, che detiene il 70% del mercato globale, si trova a dover affrontare sfide importanti in un mondo sempre più incerto: l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche, l’aumento dei dazi e le politiche commerciali protezionistiche, in particolare tra Stati Uniti e Cina, che rappresentano il 35-45% dei ricavi globali del settore, introducono un’elevata instabilità.

In sintesi, i numeri dell’alto di gamma europeo: 986 miliardi: giro d’affari generato dai brand europei di alta gamma; 11,5%: quota dell’alto di gamma sul totale delle esportazioni europee, 5% del Pil europeo 70% è la quota del mercato mondiale del lusso detenuta dalle imprese europee e 410 miliardi è il contributo delle imprese europee dell’alto di gamma al valore aggiunto lordo della Ue.

“L’alto di gamma europeo è protagonista di un mercato globale che potrebbe raddoppiare il proprio valore entro il 2030 raggiungendo 2.500 miliardi di euro, come rileva lo studio Eccia presentato a Bruxelles” ha sottolineato Stefania Lazzaroni, ceo di Altagamma.

“Il suo impatto è rilevante anche sul piano sociale: 2 milioni di posti di lavoro nel 2024; 160.000 nuovi impieghi dal 2019; investimenti fino al 3% del fatturato in sostenibilità e fino al 5% in formazione. Inoltre, il 40% dei turisti di alta gamma sceglie l’Europa anche perché interessato ad acquistare le nostre creazioni manifatturiere. In un anno complesso come questo, siamo lieti di narrare alla Commissione europea l’impegno e le esigenze di un comparto strategico che rappresenta un patrimonio culturale ed economico da tutelare”

“I beni di lusso europei continuano a dominare i mercati globali, con dati che dimostrano una performance solida negli ultimi cinque anni e una posizione di forza per la crescita futura nel mercato globale del lusso, grazie alla resilienza unica del settore e alla sua capacità di adattarsi e cogliere le opportunità nei mercati emergenti”, ha aggiunto Claudia D’Arpizio, senior partner di Bain & Company. “Anche se il settore rappresenta l’11,5% delle esportazioni totali europee, i beni di lusso sono molto più che motori economici. I marchi, attraverso i loro prodotti e le loro esperienze, sono la massima espressione del soft power europeo, che si fonda su creatività, innovazione e maestria artigianale, l’‘intelligenza artigiana’ unica dell’Europa”.

Le raccomandazioni di Eccia

Sulla proprietà intellettuale l'associazione insiste sul rafforzamento dell' applicazione del Digital services act: l’efficace attuazione del Dsa dipende dall’impegno della Commissione europea a far rispettare con rigore le sue disposizioni, ovvero allocare risorse finanziarie e umane adeguate; condurre una revisione dell’attuazione e rimuovere attivamente i prodotti contraffatti e chiarire l’attivazione del meccanismo dei segnalatori affidabili.

In tema di fiducia del consumatore, per Eccia è necessario rafforzare il quadro normativo dell’Ue per consentire ai brand di far valere i propri sistemi di distribuzione selettiva contro i distributori non autorizzati, proteggendo immagine, investimenti e sicurezza dei consumatori.

Sulla sostenibilità, invece, bisogna coinvolgere i rappresentanti del settore nell’elaborazione della normativa secondaria del Green deal, per affrontare esigenze specifiche legate a ecodesign e requisiti per l’economia circolare.

Necessario anche garantire un minimo di 36 mesi per adeguarsi ai nuovi obblighi, in linea con i cicli produttivi del settore (dal design alla vendita).

Avviare iniziative a livello Ue e degli Stati membri per formare una forza lavoro qualificata nell’artigianato, nell’ingegneria e nella produzione tecnica per le industrie di alta gamma costituisce una delle altre raccomandazioni. Infine, dare priorità alle soluzioni diplomatiche per le controversie commerciali è un altro step fondamentale.

I marchi europei dell’alto di gamma affrontano difficoltà legate all’aumento delle tensioni geopolitiche, ai dazi e alle politiche protezionistiche, specialmente negli Stati Uniti e in Cina (che insieme generano il 35-40% dei ricavi). Servono strategie proattive come la diversificazione dei mercati, l’impegno con le economie emergenti e la promozione di accordi commerciali favorevoli per garantire resilienza e mitigare i rischi per la redditività e la competitività globale, si legge nella nota.

Eccia è stata fondata nel 2010, riunisce sette organizzazioni europee dell’industria culturale e creativa: Altagamma (Italia), Circulo Fortuny (Spagna), Comité Colbert (Francia), Gustaf III Kommitté (Svezia), Laurel (Portogallo), Meisterkreis (Germania) e Walpole (Regno Unito).

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